Paolo Minoli – Opere 1970-2004
Mostra retrospettiva curata da Niccolò Bonechi con un testo di Riccardo Zelatore.
Comunicato stampa
La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, dal 1 aprile al 14 maggio 2017, “Paolo Minoli. Opere 1970-2004”: mostra retrospettiva curata da Niccolò Bonechi con un testo di Riccardo Zelatore.
Realizzata in collaborazione con Casaperlarte fondazione paolo minoli di Cantù (Co), l’esposizione sarà inaugurata sabato 1 aprile alle ore 17.00.
Un progetto che intende rileggere il percorso artistico di Paolo Minoli in senso cronologico, a partire dagli anni ’70 e ’80, segnati dal dialogo con Bruno Munari, Luigi Veronesi ed altri protagonisti del panorama culturale italiano, sino al 2004, anno della sua scomparsa.
Una ricerca, quella di Paolo Minoli, che si inserisce, per l’indirizzo analitico-costruttivo e le sperimentazioni cromatico-formali, nell’ambito delle esperienze dell’Arte Concreta, sviluppatasi dopo l’Informale.
In mostra, una quindicina di dipinti ad acrilico su tela o su tavola, alcuni dei quali di grandi dimensioni, unitamente ad alcune carte e sculture, a volte nate come studi preparatori per installazioni monumentali.
«La ricerca dell’artista/teorico Paolo Minoli – spiega il curatore – vive di continue duplici dialettiche, tra tempo e spazio, ambiente e superficie, intero ed esterno, pittura e scultura. Al centro di questi contatti/contrasti vi è l’incessante interesse verso il concetto di colore, sia esso inteso come derivato dello spettrometro della luce o come indicatore delle emozioni umane».
«Se volessi azzardare un tentativo di restituzione del valore che Paolo Minoli ha avuto nella storia dell’arte visiva nostrana degli ultimi quarant’anni – aggiunge Riccardo Zelatore – la definizione che userei con maggior disinvoltura è protagonista, e non solo a Cantù e Milano e non solo lombardo. Minoli è stato un artista che ha lavorato con una dedizione, un rigore, una coerenza e una meticolosità tali da permettergli di mettere in campo una sequenza densissima di prove e di esperienze. La mia non è posizione partigiana, motivata da un rapporto amicale autentico e da un legame profondo con l’artista, quanto dalla ricchezza di forza e stupore che queste opere mantengono e rinnovano a ogni nuova esposizione».
La personale sarà visitabile fino al 14 maggio 2017, da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00, chiuso il lunedì e il giorno di Pasqua, aperto Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio. Ingresso libero. Catalogo Edizioni Bertani, 2017, con testi di Niccolò Bonechi e Riccardo Zelatore. Per informazioni: tel. 0522 435765, www.bonioniarte.it, [email protected].
Paolo Minoli nasce nel 1942 a Cantù (Co). Frequenta, in giovanissima età, la casa del pittore Enrico Sottili e, da studente, lo studio dello scultore Gaetano Negri. Si diploma nel 1961 all’Istituto Statale d’Arte di Cantù, dove insegna dal 1964 al 1978. Dal 1977 al 1978 fa parte del gruppo di ricerca “L’interrogazione sistematica” con Nato Frascà e Antonio Scaccabarozzi. Dal 1979, all’Accademia di Belle Arti di Brera in Milano è docente del corso speciale di “Cromatologia” e collabora, in qualità di consulente, con aziende per l’applicazione di soluzioni cromatiche nella produzione industriale. È stato direttore artistico della collana d’arte pubblicata dalle edizioni “RS” di Como (1975-1986) e, dal 1986 al 1989, del laboratorio serigrafico “On Color” di Cantù, in collaborazione con diversi artisti, fra i quali Mario Radice, Carla Badiali, Aldo Galli, Bruno Munari, Luigi Veronesi, Max Huber, Piero Dorazio e Mario Nigro. Nel 1982 è invitato alla “XL Biennale Internazionale d’arte” di Venezia, dove è nuovamente presente nel 1986. Realizza per la “Plaz” a Saulgau, nel 1992, una scultura d’acciaio di 8 metri d’altezza intitolata “Nelle ali del vento”. Nel 1994 è collocata presso il parco del Museum Bertholdsburg a Schleusingen la scultura in acciaio di 7 metri di altezza “Nelle ali del canto”. Nel 1997 è collocata, sul lato nord della rocca dei Musei Civici di Riva del Garda, la scultura “Ballerina” in acciaio di 9 metri di altezza e 5x2 di base. Nel 1998 è presente alla mostra “Arte Italiana. Ultimi quarant’anni. Pittura aniconica” alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Nel 1999 è invitato alla “XIII Quadriennale d’arte” di Roma e nello stesso anno è installata, permanentemente, nel “Parco della scultura” di Viadana (Mn) la scultura “Storie di Scena”. Nell’ambito di un intervento di riqualificazione urbanistica per la Piazza Volta a Como, nel 2001, è collocata, nel centro della fontana progettata dall’architetto Mario Di Salvo, una scultura, “Stele”, in acciaio di 4,40 metri d’altezza. Per iniziativa di Paolo Minoli, scomparso il 20 dicembre 2004, è stata costituita Casaperlarte fondazione paolo minoli con sede a Cantù, finalizzata alla promozione dell’arte contemporanea nelle sue diverse espressioni. Il 23 dicembre 2004, pochi giorni dopo la sua scomparsa, è inaugurata a Cantù “Asteria… tra le pieghe del vento e la porta delle stelle”, una scultura monumentale in acciaio corten alta 5,30 metri, collocata all’ingresso della città sul Rondò Bersagliere. Nel dicembre 2014 la città di Como ha organizzato, in collaborazione con la fondazione, la mostra personale “Paolo Minoli. Itinerari tra arte e scienza” presso la Pinacoteca Civica ripercorrendo in modo agile, ma esaustivo, tutto il suo percorso creativo. Nello stesso mese l’Accademia di Belle Arti di Brera ha organizzato una giornata convegno dal titolo “Paolo Minoli. Metodo e sperimentazione”. Nel 2015 il Comune di Cantù, presso Villa Calvi, ha reso omaggio all’attenzione che Paolo Minoli ha sempre riservato ad amici, maestri e colleghi con l’esposizione di una parte dei lavori serigrafici. Nel 2016 Il Museo di Lissone ha selezionato un’opera di Paolo Minoli per la mostra collettiva dedicata al Premio Lissone. Nel 2017 la Galleria Giovanni Bonelli di Milano ha presentato la personale “Paolo Minoli. Metrica colore musica”, a cura di Carlo Pirovano e Riccardo Zelatore.