Paolo Mussat Sartor. Industrial Sanctuaries
Con sguardo delicato e intimo, Paolo Mussat Sartor mostra la cruda bellezza ma anche la sofferenza di un luogo topico nella storia dell’industrializzazione italiana, una fonderia della Fiat ormai scomparsa. Industrial Sanctuaries nasce da una ‘casuale riscoperta’ iconografica.
Comunicato stampa
GLI AMICI DELLA BIBLIOTECA D’ARTE
Per il ciclo Esercizi di lettura. Libri, album, cataloghi
Presentano il volume
Paolo Mussat Sartor Industrial Sanctuaries
A cura di Jiewen Xiao e Davide Sparti
Maschietto editore 2018
Insieme all’autore interviene Pier Giovanni Castagnoli
già Direttore della GAM Torino
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
Con sguardo delicato e intimo, Paolo Mussat Sartor mostra la cruda bellezza ma anche la sofferenza di un luogo topico nella storia dell’industrializzazione italiana, una fonderia della Fiat ormai scomparsa. Industrial Sanctuaries nasce da una ‘casuale riscoperta’ iconografica: Paolo Mussat Sartor, alla fine di un incontro con alcuni appassionati della sua arte, estrae una misteriosa scatola dal magazzino da cui emerge la serie completa, fino ad oggi inedita, di fotografie realizzate presso una fabbrica Fiat negli anni Settanta ormai in disuso, di cui l’artista si era dimenticato per lunghi anni.
Il testo del libro prende avvio da una riflessione estetico-filosofica, sociale e artistica delle immagini scattate da Paolo Mussat Sartor nell’ex fonderia, rilasciata dall’artista ai curatori sotto forma di implicito colloquio-intervista. Le immagini – fino ad oggi inedite – sono le protagoniste del volume e riproducono straordinarie inquadrature di questo “santuario industriale” che Sartor ha saputo catturare con misticismo; queste fotografie conservano ancora la capacità di stupire e commuovere.
39 tavole in bianco e nero digitalizzate dall’artista e stampate in bicromia su carta Fedrigoni Tatami
Intervista esclusiva rilasciata recentemente dall’artista ai curatori
Paolo Mussat Sartor è nato a Torino nel 1947, dove vive e lavora. È riconosciuto come grande interprete dell’Arte Povera e della Transavanguardia, di cui ha fotografato con sensibilità e discrezione i protagonisti e le loro opere.
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Il 5 dicembre l’Associazione Amici della Biblioteca d’Arte ha dato avvio alla sua attività con un ciclo di incontri che avrà al centro la Biblioteca della Fondazione Torino Musei e il suo patrimonio di libri, documenti e fotografie, strumenti fondamentali per lo storico dell’arte nel suo rapporto con le opere. Le mostre, le ricerche, i libri fanno da filo conduttore delle conversazioni, con l’intento di aprirsi alla cittadinanza, facendo scoprire la Biblioteca e avvicinandola a un lavoro, quello dello storico dell’arte e del curatore, molto concreto e dentro la realtà quotidiana, più di quanto si possa pensare.
I prossimi appuntamenti in programma:
Mercoledì 9 gennaio 2019 - Wunderkammer
Come nascono le mostre. Ricerche, archivi, confronti
Presentazione della mostra Apollinaire e l'invenzione "surréaliste"
La grazia sur-reale: vita e miracoli d'arte di Guillaume Apollinaire.
Un racconto parlato e cantato di Luca Scarlini
Mercoledì 23 gennaio 2019
Vivere di (storia dell’) arte. Professioni, temi, strumenti
La cornice come ornamento e decorazione
Orso Maria Piavento, Decorazioni barocche per altari rinascimentali
Aurora Laurenti, Funzione e modelli delle cornici rococò
Mercoledì 30 gennaio 2019
Esercizi di lettura. Libri, album, cataloghi
Presentazione del volume di Dieter Roth, Pages, a cura di Elena Volpato, FLAT 2018
Mercoledì 6 febbraio 2019
Come nascono le mostre. Ricerche, archivi, confronti
Presentazione della mostra Madame Reali: cultura e potere da Parigi a Torino. Cristina di Francia e Giovanna Battista di Savoia Nemours (1619-1724)
Intervengono: Clelia Arnaldi di Balme e Paola Ruffino con Alessandra Giovannini Luca
Mercoledì 13 febbraio 2019 – Palazzo Madama
Vivere di (storia dell’) arte. Professioni, temi, strumenti
Gli oggetti d’arte dalle botteghe al museo
Giampaolo Distefano, Gli smalti medievali: uso e riuso
Luca Giacomelli, Le ceramiche ottocentesche di Palazzo Madama