Paolo Scheggi – Catalogo Ragionato
Presentazione del Catalogo Ragionato di Paolo Scheggi, curato da Luca Massimo Barbero.
Comunicato stampa
Presentazione del Catalogo Ragionato di Paolo Scheggi, curato da Luca Massimo Barbero,
Martedì 10 maggio alle 18.30 a Milano a Palazzo dei Giureconsulti Piazza Mercanti 2
con il curatore intervengono Luciano Caramel e Alessandro Mendini, modera Ilaria Bignotti Associazione Scheggi
Il Catalogo ragionato dell’opera di Paolo Scheggi rappresenta la più completa pubblicazione dedicata all’artista e costituisce uno strumento scientifico indispensabile per la conoscenza e l’approfondimento della sua intera esperienza artistica. Frutto di un accurato lavoro di studio e di una attenta raccolta di materiali quali testi, fotografie, scritti e pubblicazioni dell’epoca, per larga parte sinora inediti, il Catalogo è curato da Luca Massimo Barbero ed è il risultato del lavoro dell’Associazione Paolo Scheggi, con il contributo fondamentale di Franca Scheggi Dall’Acqua e il coordinamento scientifico di Ilaria Bignotti.
La produzione artistica di Paolo Scheggi è così analizzata attraverso sezioni che restituiscono la sua vivace e incessante ricerca interdisciplinare, presentando nel complesso oltre 650 opere con inoltre un’accurata catalogazione dei progetti ambientali, delle maquette e delle performances: dalle prime sperimentazioni di assemblaggi di lamiere (1958-1960), alle opere formate da tre tele sovrapposte monocrome e attraversate da aperture ellittiche intitolate Zone riflesse e circolari intitolate Intersuperfici (1957-1971); dalle ricerche di integrazione plastica all’architettura che si declinano in ambienti e modalità spaziali (1963-1971), alla ricerca sulla poesia visuale (1962-1965) che sfocia nelle azioni urbane e teatrali e focalizzata sul linguaggio mitico-politico, in direzione concettuale (1968-1971).
Paolo Scheggi nasce a Settignano (Firenze) nel 1940. Dopo gli studi artistici inizia una ricerca di ardita sperimentazione che lo porta a superare rapidamente le istanze dell’Informale. A Milano dal 1961, stringe un rapporto di vivace collaborazione con Germana Marucelli ed entra in contatto con l’ambiente artistico del capoluogo lombardo, suscitando l’attenzione di Lucio Fontana dal 1962. Seguito dalla critica più influente dell’epoca, da Argan a Bucarelli, da Belloli a Celant, da Dorfles a Kultermann, è riconosciuto tra gli esponenti della Pittura Oggetto, elaborando un personale linguaggio plastico-visuale che si estende poi a livello ambientale e prosegue, nell’ultima fase della sua ricerca, in direzione teatrale e performativa, con azioni urbane e successivamente volge ad una indagine mitico-politica in chiave metafisica. A contatto con i movimenti e i gruppi di ricerca internazionali, partecipa alle principali esposizioni del tempo, da Parigi a Buenos Aires, da New York ad Amburgo, daDüsseldorf a Zagabria, fino alla sua prematura scomparsa, nel 1971.