Paolo Tognozzi – Tre collegamenti fisici
Il progetto, Tre collegamenti fisici, e’ parte di un piu’ ampio programma curato da Alessandro Castiglioni, dedicato all’esplorazione dei sistemi di conoscenza caratteristici della contemporaneita’.
Comunicato stampa
Riss(e) presenta la prima mostra personale del giovane artista Paolo Tognozzi. Il progetto, Tre collegamenti fisici, è parte di un più ampio programma curato da Alessandro Castiglioni, dedicato all'esplorazione dei sistemi di conoscenza caratteristici della contemporaneità. La mostra è il primo di questi appuntamenti.
Scrive Italo Calvino nel 1964 “finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita, il primo libro già ti definisce mentre tu in realtà sei ancora lontano dall’esser definito; e questa definizione poi dovrai portartela dietro per la vita, cercando di darne conferma o approfondimento o correzione o smentita, ma mai più riuscendo a prescinderne.”
Questa considerazione, privata e romantica, è una considerazione sull'inizio, soprattutto per un giovane artista, ma è anche alla radice di un pensiero in cui la letteratura, o più in generale l'arte, si muove su un piano di contenuti, di argomenti, di perché. Mi chiedo se oggi Paolo Tognozzi, in questo suo primo progetto artistico, dovrebbe porsi il problema che nel 1964 Calvino mise a fuoco rispetto alla stesura del Sentiero dei nidi di ragno. In realtà, smantellate le ultime infrastrutture della nostra modernità, ciò che muove Paolo Tognozzi, ma come lui, molti artisti nella nostra contemporaneità, è l'interesse per le metodologie, i sistemi, i meccanismi di conoscenza.
Dotati di smartphone, costantemente connessi e a caccia di free WiFi, ci avvaliamo di un perpetuo accesso a informazioni, dati, immagini. Non ho davvero alcun interesse, oggi, a ricordare, per fare un esempio, una data, quando so, in tempo reale, come accedere a quell'informazione. Per la nostra google generation è un problema di motori di ricerca e attendibilità delle risorse. Il web così non ci appare come un far west senza regole da conquistare, come l'informazione massimalista e già sconfitta, vuole raccontarceli. Si tratta bensì di un'architettura complessissima in cui, l'unico modo per non perdersi, è capire come accedere alle sue molteplici e diverse stanze. Paolo Tognozzi, che per ragioni anagrafiche, non ha conosciuto l'informazione prima della rivoluzione, racconta il riflesso di questo mondo. Parla di collegamenti fisici, cioè delle relazioni dirette, tra campi di ricerca e risultati ottenuti. Parla di immaginari e approssimazioni e continua a domandarsi come nel nostro universo mediale ci si pone una domanda. E così continua a porre domande. L'estetica diviene un accidente, un'avventura come la Sicilia delle conversazioni di Vittorini. La considerazione di Calvino sempre presente.