Paolo Ventura – Autobiografia di un impostore
Paolo Ventura dialoga con Steve Gobesso intorno al volume.
Comunicato stampa
C’era una volta un impostore. C’era una volta Paolo Ventura, fotografo, pittore, scenografo, costumista. C’era una volta perché quest’autobiografia è in realtà una favola nella quale ogni lettore troverà qualcosa della sua storia, della sua infanzia, della sua città, se è nato a Milano, e Milano sono cent’anni di vita italiana. C’era una volta un bambino che ogni domenica andava a mangiare dalle zie, e dopo pranzo sognava di sparire come un fantasma. E avrebbe voluto essere un fantasma anche a casa, quando suo padre, che era un bravissimo illustratore, ma anche un mago crudele, lo metteva in castigo. C’era una volta un ragazzo che andava male a scuola e che fuggiva nel suo mondo di battaglie, trincee e soldati al fronte, e per fuggire disegnava.
Come in ogni favola anche in questa ci sono i buoni, la nonna Giulia, che veste i morti e insegna l’amore, e Andrea, fratello gemello e incantesimo di natura. E poi c’è Kim, e lei è tutto, un nuovo inizio. L’ultima volta che Paolo ha detto C’era una volta è stato quando ha lasciato Parigi, dove era un fotografo di moda, e si è ritrovato a New York. Nella foresta oscura della metropoli Paolo è arrivato senza nulla. Lontano credeva di essere al sicuro. E invece una briciola dietro l’altra è entrato nel castello dei ricordi, terribili come la guerra, lievi come l’arrivo di un circo alla periferia della città. Quando Paolo esce, è giorno. C’era una volta una favola che racconta la nascita di un artista.
Paolo Ventura è uno dei fotografi italiani più originali. Ha esposto in gallerie e musei in tutto il mondo e da qualche anno predilige la pittura. Tra i suoi libri, War Souvenir (2006), Winter Stories (2009), L’Automa (2011), Short Stories (2016), Quarantine Diary (2020) e la monografia Paolo Ventura. Photographs and Drawings (2020). Il suo lavoro è presente nelle collezioni del Boston Museum of Fine Arts, della Phillips Collection di Washington, della Maison européenne de la photographie di Parigi e del MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Laura Leonelli, giornalista, scrive per il supplemento culturale del Sole 24 Ore e per il mensile Arte. Tra i suoi libri, Siberia per due. Madre e figlia lungo lo Enisej (2004), Lem. Viaggio iniziatico di un piccolo Buddha (2012) e il catalogo Stella Rossa. Rozalia Rabinovich e l’arte della propaganda (2015).