Informazioni Evento

Luogo
HANGAR BICOCCA
Via Chiese 2, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Giovedì – Domenica dalle 11.00 alle 23.00

Vernissage
11/06/2014

ore 19

Contatti
Email: angiola.gili.ex@hangarbicocca.org
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Eni

Artisti
João Maria Gusmão, Pedro Paiva
Curatori
Vicente Todolí
Generi
new media

Trentasei film, molti mai visti prima, tre installazioni e un piccolo cinema danno forma a un caleidoscopio di immagini sorprendenti, capaci di aprire una nuova percezione del mondo.

Comunicato stampa

Pirelli HangarBicocca presenta la mostra Papagaio, a cura di Vicente Todolí, dedicata a João Maria Gusmão e Pedro Paiva, il duo di artisti che si è contraddistinto nell’ultimo decennio per la capacità di utilizzare in modo originale il linguaggio del cinema. La retrospettiva (12 giugno – 26 ottobre 2014) è composta da trentanove opere che costruiscono nel loro insieme un caleidoscopio di immagini, una narrazione “poetico-filosofica”, come viene definita dagli artisti stessi che indagano i frammenti più imperscrutabili della realtà e danno vita a un immaginario verosimile fatto di apparenze a volte documentali, a volte parascientifiche.
La mostra propone trentasei film, di cui dieci nuove produzioni, e tre installazioni chiamate Camera Obscura, di cui una inedita, oltre alla ricostruzione di un vero e proprio cinema di piccole dimensioni. Le opere realizzate appositamente per HangarBicocca testimoniano il grande sforzo produttivo che l’istituzione milanese sta portando avanti a favore dell’arte contemporanea.
Il progetto espositivo si offre al pubblico come un’unica grande installazione che accoglie la produzione filmica degli artisti, composta da lavori realizzati tra il 2004 e il 2014, proposti per temi e concetti alla base della loro ricerca. Lo spettatore è inoltre invitato a muoversi liberamente nello spazio, per una fruizione dinamica e per trovare punti di vista sempre differenti, poiché la percezione cambia col variare della prospettiva scelta.
I film proiettati nello spazio espositivo, muti e in pellicola 16mm, sono in maggioranza in slow motion, film brevi in cui il rumore meccanico del dispositivo filmico diventa l’unico sottofondo sonoro. Tra questi, il film Eye Eclipse (2007), esposto alla mostra Abissologia (Cordoaria Nacional / Galeria ZDB, Lisbona, 2008) ispirato alle similitudini tra l'occhio, l'uovo e la luna e due film realizzati dagli artisti per rappresentare il Portogallo alla 53ª Esposizione La Biennale di Venezia nel 2009: The Soup (2009), in cui un gruppo di scimmie si nutre afferrando delle patate da un'improbabile pentola ricolma di acqua bollente e 3 Suns (2009) che prende spunto da uno dei primi esperimenti ottici di Isaac Newton sugli studi dell’impressione delle immagini sulla retina.
Della mostra fanno parte inoltre tre installazioni strutturate come una camera oscura, ambienti per la proiezione di immagini in movimento, testimonianza delle ricerche e dell’interesse degli artisti intorno alle origini del cinema e alle dinamiche della percezione: Motion of Astronomical Bodies (2010), Camera Inside Camera (2010) e Before Falling Asleep, a pre-cortical image inside a moving train (2014).
Tra le nuove produzioni create ad hoc per HangarBicocca, c’è un piccolo cinema in cui viene presentato il nuovo film Papagaio (2014), che dà anche il titolo alla mostra, girato nell’arcipelago di São Tomé e Princípe, ex colonia portoghese nel Golfo di Guinea. Il film, che supera i 40 minuti (una novità nella produzione degli artisti che fino a oggi avevano realizzato solo film brevi), è girato durante una cerimonia animista che ricorda le pratiche voodoo in uso presso le tribù della costa dell’Africa occidentale. L’evento, filmato nella sua interezza e in parte anche dagli stessi protagonisti, comprende danze e banchetti e culmina in un stato di trance collettiva in cui, secondo la credenza animista, i corpi vengono posseduti dagli spiriti dei morti. Il film testimonia di un lungo lavoro di ricerca che gli artisti portano avanti sulle ex-colonie portoghesi, territori adatti alla comprensione e al confronto con esperienze e immagini non ancora inserite nei codici di rappresentazione e comportamento tipici della cultura occidentale. Nei lavori degli artisti, non ci sono esplicite interpretazioni moraliste, ma proprio la rappresentazione dei contesti ancora vergini rende evidente la violenza simbolica del colonialismo.
In generale, le produzioni di João Maria Gusmão e Pedro Paiva hanno un forte legame con il cinema delle origini e i film sperimentali anni Sessanta e Settanta, con le ricerche dei meccanismi della visione legati agli studi di ottica e percezione e con i processi di ricezione ed elaborazione celebrali delle immagini. Nei loro film è possibile riscontrare l’influsso delle tradizioni alla base della nascita del cinema: da un lato la tradizione “documentaristica” dei fratelli Lumière, Auguste Marie Louis Nicolas (1862 – 1954) e Louis Jean (1864 – 1948), la cui produzione è strettamente legata alla ripresa del quotidiano e della realtà senza alcuna interpretazione dell'evento filmato; dall’altra, e in maniera predominante, la tradizione “magica” attribuita a Georges Méliès (1861 – 1938), universalmente riconosciuto come il "padre" degli effetti speciali, al quale si riconduce l'invenzione del cinema fantastico e fantascientifico.
Come un cinema composto unicamente da luce e oggetti, con le installazioni chiamate Camera Obscura, gli artisti creano invece, senza l'uso della pellicola, delle immagini in movimento originate all’interno di ambienti chiusi e bui, non accessibili allo spettatore. Con questi dispositivi, essi ricreano il principio retinale della visione, rivelando il meccanismo con cui le immagini si imprimono al contrario: sulla retina prima di essere “rielaborate” dal cervello umano.
João Maria Gusmão e Pedro Paiva si servono di un complesso universo di riferimenti culturali che sono fondamento della loro opera, spaziando dalla filosofia alla letteratura, dalle scienze naturali alla fisica. Tra gli autori di riferimento considerano il filosofo Henri Bergson e Friedrich Nietzsche, il poeta Fernando Pessoa e gli scrittori Victor Hugo, Jorge Luis Borges e René Daumal. Un ruolo rilevante riveste inoltre la figura di Alfred Jarry (1873-1907), scrittore, drammaturgo e poeta francese, ideatore della “patafisica”, definita come «la scienza delle soluzioni immaginarie» nel libro Gesta e opinioni del dottor Faustroll (1898). In questo romanzo Alfred Jarry espone i principi e i fini della patafisica definendola come una scienza per la quale non esistono verità assolute ma solo relative e sempre mutevoli, nella quale tutti i principi assodati possono essere affermati e contraddetti, in nome dell’assoluta libertà creativa dell’artista.
Il titolo della mostra: Papagaio
Il titolo, in lingua portoghese, Papagaio è un rimando a una delle tematiche più importanti della mostra: la glossolalia, che indica il "parlare in altre lingue", e più precisamente contraddistingue quei fenomeni, spesso ricondotti a riti religiosi, in cui vengono pronunciate parole di un linguaggio sconosciuto, o semplici vocalizzi e sillabe senza senso. Il pappagallo (che compare in uno dei nuovi lavori) viene ripreso a velocità estremamente rallentata mentre pronuncia parole incomprensibili e assurge a metafora dell’impossibile tentativo dell’uomo di proiettare la propria immagine sugli animali.
Gli artisti
João Maria Gusmão (Lisbona 1979) e Pedro Paiva (Lisbona 1977) lavorano insieme producendo film, opere scultoree, fotografie, installazioni e antologie di testi. I due si incontrano in ambito accademico durante il terzo anno del corso di pittura alla University of Lisbon. La loro collaborazione ha inizio nel 2001 con la mostra InMemory alla Galleria Zé dos Bois di Lisbona, istituzione con la quale ancora oggi collaborano. Le opere di Gusmão e Paiva si sono sviluppate, nel corso degli anni, attraverso tre filoni accomunati da macro tematiche denominate dagli artisti stessi DeParamnésia, Eflúvio Magnético e Abissologia.
Accanto al loro lavoro di artisti visivi, hanno pubblicato la rivista filosofica Eflúvio Magnético. Molte importanti istituzioni Le Plateau a Parigi e la Kunsthalle Düsseldorf (2011) hanno dedicato loro mostre personali. Hanno partecipato a eventi internazionali e mostre come la Biennale di Gwangju (2010), Manifesta (2008) e la Biennale di San Paolo (2006). Hanno inoltre rappresentato il Portogallo alla Biennale di Venezia nel 2009, presso cui sono stati invitati anche nel 2013 nella mostra principale.
Il programma espositivo di Pirelli HangarBicocca
L’esposizione Papagaio di João Maria Gusmão e Pedro Paiva si colloca all’interno del programma di mostre firmato da Vicente Todolí insieme ad Andrea Lissoni. Il progetto espositivo è presentato in concomitanza con la mostra personale di Cildo Meireles allestita fino al 20 luglio 2014 e di Joan Jonas (dal 25 settembre 2014). Il calendario di Pirelli HangarBicocca proseguirà con le mostre di Céline Condorelli (dicembre 2014), Juan Muñoz (marzo 2015), Damián Ortega (aprile 2015) e Philippe Parreno (settembre 2016).
Pirelli HangarBicocca
HangarBicocca, lo spazio per l’arte contemporanea di Pirelli, è il naturale proseguimento di una lunga tradizione di attenzione verso la cultura, la ricerca e l’innovazione che accompagna l’azienda fin dalla sua fondazione avvenuta oltre 140 anni fa. Grazie all’impegno di Pirelli, HangarBicocca rende accessibile al pubblico una programmazione di alto livello e una serie di attività per ragazzi e famiglie, ed è diventato ormai un punto di riferimento per la Grande Milano e per il pubblico internazionale.

Pirelli HangarBicocca presents Papagaio:
an exhibition of the cinematic universe of João Maria Gusmão and Pedro Paiva

Thirty-six films, many never screened before, three installations and a small cinema
create a kaleidoscopic vision, with striking images that introduce a new way of perceiving the world

12 June – 26 October 2014
Opening Wednesday 11 June

Pirelli HangarBicocca presents Papagaio, an exhibition curated by Vicente Todolí and devoted to João Maria Gusmão and Pedro Paiva, the artistic duo that have come to the fore during the past decade for their ability to use the language of cinema in a totally new way. The retrospective (12 June - 26 October 2014) includes thirty-nine works that together form a veritable kaleidoscope of images, a “poetic-philosophical” narrative as the artists themselves call it. Through these works they investigate the most inscrutable fragments of reality and bring to life a realistic world of the imagination with visions that are at times documentary, at times para-scientific.
The exhibition includes thirty-six films, of which ten are new productions, and three Camera Obscura installations, including one never seen before, as well as the reproduction of an actual small scale cinema. The works, which have been made especially for HangarBicocca clearly illustrate the huge effort that the Milan-based institution is carrying out to promote contemporary art.

The exhibition appears to the public as a giant installation which contains the cinematic creations of these two artists, with works made between 2004 and 2014, grouped together by the themes and conceptual structures of their research. Viewers are also invited to move freely around the space, to give them a dynamic experience, letting them find points of view that are always different, because perceptions change with shifts in perspective.
The films screened in the exhibition space are mute, on 16 mm film. Most of them are in slow motion, consisting of short films in which the mechanical noise of the projector is the only background sound. The films include Eye Eclipse (2007), which was shown at the Abissologia (Cordoaria Nacional / Galeria ZDB, Lisbon, 2008), inspired by similarities between the eye, the egg and the moon. There will also be two films made by the artists to represent Portugal at the 53rd Venice Biennale in 2009: The Soup (2009), in which a group of monkeys grab potatoes from an improbable sort of pot filled with boiling water, and 3 Suns (2009) which takes inspiration from one of Isaac Newton's first optical experiments to study the impression of images on the retina.
Three installations using a camera obscura projection are also included in the exhibition. These are environments in which moving images are projected, showing the artists’ interest and research into the origins of cinema and into the dynamics of perception: Motion of Astronomical Bodies (2010), Camera Inside Camera (2010) and Before Falling Asleep, a pre-cortical image inside a moving train (2014).

The new works created specially for HangarBicocca include a small cinema in which a new film, Papagaio (2014), which gives the exhibition its title, is screened. It was shot in the archipelago of São Tomé e Princípe, a former Portuguese colony in the Gulf of Guinea. The film, which is over 40 minutes long (an unprecedented length for the artists, who have so far only made shorts), was shot during an animist ceremony that recalls the voodoo practices of tribes along the coast of West Africa. The event, which is filmed in its entirety, in some cases by the protagonists themselves, includes dances and banquets, and culminates in a state of collective trance in which, according to animistic beliefs, bodies are possessed by the spirits of the dead. The film gives an indication of the artists’ long research in former Portuguese colonies, which are well suited for approaching and understanding experiences and images that have not yet entered the codes of representation and conduct that are typical of Western culture. The artists’ works contain no explicit moralistic interpretations of colonialism, but the very representation of these contexts clearly points to the symbolic violence of colonialism.

The works of João Maria Gusmão and Pedro Paiva generally have strong links to the origins of cinema and to the experimental films of the 1960s and 1970s, with analyses of the mechanisms of vision related to the study of optics and perception, and with the cerebral processes of receiving and processing images. Their films also reveal the influence of the traditions that were at the heart of early cinema: on the one hand the documentary tradition of the Lumière brothers, Auguste Marie Louis Nicolas (1862-1954) and Louis Jean (1864-1948), whose work concentrates mainly on showing everyday life and reality without any interpretation of the event being filmed; on the other, more predominant side, there is the “magical” tradition attributed to Georges Méliès (1861-1938), who is widely regarded as the “father” of special effects, and who was the true inventor of science-fiction and fantasy films.
With their Camera Obscura installations, which are like cinemas made solely of light and objects, without the use of film, the artists create motion pictures that emerge from dark, enclosed spaces that are not accessible to the viewer. They use these devices to recreate the retinal principle of vision, revealing the mechanism by which images are impressed on the retina in reverse before being re-processed by the human brain.

João Maria Gusmão and Pedro Paiva are inspired by a complex universe of cultural references that are at the heart of their work. These range from philosophy to literature, to the natural sciences and physics. They take inspiration from authors like the philosophers Henri Bergson and Friedrich Nietzsche, the poet Fernando Pessoa and the writers Victor Hugo, Jorge Luis Borges and René Daumal. Another important figure is Alfred Jarry (1873-1907), a French writer, playwright, poet and the creator of “pataphysics”, which is defined as “the science of imaginary solutions” in his novel Exploits and Opinions of Doctor Faustroll (1898). Here Alfred Jarry explains the principles and purposes of pataphysics, defining it as a science for which truths are never absolute but only relative and forever changing. All its proven principles can be affirmed and contradicted, in line with the artist’s absolute creative freedom.

The title of the exhibition: Papagaio
The Portuguese title, Papagaio, refers to one of the most important themes of the exhibition: glossolalia, or “speaking in tongues”. More precisely, it refers to those phenomena, which are often found in religious rites, in which words are spoken in unknown languages, or simply through vocalisations and meaningless syllables. The parrot (which appears in one of the new works) is filmed at extremely slow speed as it pronounces incomprehensible words, becoming a metaphor for man’s vain attempt to project his own image onto animals.

The artists
João Maria Gusmão (Lisbon, 1979) and Pedro Paiva (Lisbon, 1977) work together, producing films, sculptures, photographs, installations and anthologies of texts. They first met during the third year of the painting course at the University of Lisbon and started working together in 2001, when they put on the InMemory exhibition at the Galeria Zé dos Bois in Lisbon, an institution with which they still cooperate. Over the years, the works of Gusmão and Paiva have developed along three lines which have macro themes in common. These are what the artists themselves call DeParamnésia, Eflúvio Magnético and Abissologia.

Alongside their work as visual artists, they also published a philosophical journal called Eflúvio Magnético. Many notable institutions, including the Kunsthalle Düsseldorf and Le Plateau in Paris (2011) have put on solo exhibitions of their works. They have taken part in international events and exhibitions such as the Gwangju Biennale (2010), Manifesta (2008) and the Sao Paulo Biennale (2006). They also represented Portugal at the Venice Biennale in 2009, where they were also invited to the main exhibition in 2013.

The exhibition programme at Pirelli HangarBicocca
The Papagaio exhibition by João Maria Gusmão and Pedro Paiva is part of the exhibition programme curated by Vicente Todolí together with Andrea Lissoni. The event is presented in conjunction with the exhibitions by Cildo Meireles, on show until 20 July 2014, and Joan Jonas (from 25 September 2014). The Pirelli HangarBicocca calendar will continue with exhibitions by Céline Condorelli (December 2014), Juan Muñoz (March 2015), Damián Ortega (April 2015) and Philippe Parreno (September 2016).

Pirelli HangarBicocca
HangarBicocca, the Pirelli contemporary art space, is the natural continuation of a long tradition of emphasis on culture, research and innovation that has been an essential part of the company ever since it was founded over 140 years ago. Thanks to the commitment of Pirelli, HangarBicocca offers the public a prestigious programme and a whole series of activities for children and families, making it a centre of attraction for Greater Milan and for an international public.