Parco di scultura Copetti Antiquari – Piero Pirelli
“Sogno di una notte di fine estate: Piero Pirelli ospite del parco di scultura Copetti Antiquari”.
Comunicato stampa
Sarà all’imbrunire, con la complicità della notte, che Piero Pirelli darà vita venerdi 7 settembre nel parco di sculture recentemente ideato e aperto al pubblico da Copetti Antiquari al primo di una serie di eventi e incontri ravvicinati con i protagonisti dell’arte e della cultura. Con questoambizioso progetto Copetti Antiquari si sono conquistati un nuovo spazio per la loro passione, la scultura monumentale contemporanea, realizzando un vero e proprio museo all’aperto con tanto di archivio e centro studi dedicato: lungo il Natisone, sullo sfondo delle colline del Friuli orientale, ilparco-orto-giardino di Leproso ospita oggi una ventina di sculture di respiro mitteleuropeo, e qui alberi da frutto e ordinati filari di viti dialogano con l’Arte in una dimensione estetica e serenamente quotidiana, in una vera e propria bràida, piantumata con essenze autoctone di oltre 15.000 metri quadri, annessa a una casa colonica tipica dell’architettura spontanea locale. Il parco sculture si sviluppa attorno a un “roccolo” centrale, delimitato da una doppia siepe in carpino come da tradizione per simili strutture nate per l’uccellagione tipiche della zona collinare friulana, affiancato da una serie di stanze arboree ognuna delle quali pensata per ospitare opere plastiche. Numi tutelari della “braida” sono artisti quali Mirko, documentato da più opere tra cui una Stele esposta alla Biennale di Venezia del 1960, Manzù con il Ritratto di Inge, Mascherini con sculture quali Crocefissione eTragedia in miniera (1962), e Dušan Džamonja, con le sue opere di dimensione architettonica, cui si affiancano le figure espressioniste di Sandro Cherchi, i Dischi e totem di Luciano Ceschia, per arrivare alle più recenti espressioni della plastica italiana, dai levigati e metamorfici bronzi di Novello Finotti, alle strutture trasparenti di Nane Zavagno, ai marmi finissimi di Angelo Brugnera, alle forme avvolgenti di Gianpietro Carlesso.
Ad avviare dunque l’attività del parco-Copetti, sarà per primo l’artista Pietro Pirelli (Roma, 1954) con una performance notturna animata dalle sue installazioni sonore e luminose, dando vita a un suggestivo dialogo tra luce, acqua, suono e paesaggio. Pirelli opera attraverso strumenti acustici e luminosi di sua ideazione supportati da proiettori ed amplificatori, messi a punto per creare ambienti sonori e luminosi che hanno come matrice la vibrazione, sia essa generata dal flusso sonoro dell’acqua, o dalle percussioni di un tamburo, alla ricerca di una sinestesia che coinvolge in prima persona lo spettatore, generando e stimolando nuove percezioni dello spazio circostante. In particolare nella performance pensata nel parco di sculture Copetti, Pirelli utilizzerà due idrofoni (come spiega l’artista “ l’idrofono è uno strumento che permette di rilevare le onde acustiche in un liquido attraverso un fenomeno fisico misurabile indotto dalle onde nel mezzo di rivelazione”) facendoli vibrare con varie sorgenti sonore, fra cui anche un grande tamburo a cornice, generando suono e luce per avvolgere il pubblico in un’ esperienza multisensoriale, e che si estende al luogo, alle stesse sculture ospitate dal parco, al verde circostante.
E per chi in questi giorni si affaccerà anche nella sede di Copetti antiquari, nel cuore di Udine, potrà vedere un altro aspetto di questa stessa esperienza: nello spazio espositivo infatti una sequenza di light-boxes fissa le immagini nate dalle proiezioni luminose bloccandole in uno scatto fotografico, mettendo in luce le geometrie frattali generate dal dialogo di Piero Pirelli con lo spazio e la natura, veri frammenti di suoni visivi, idrofanie, evocanti forme e ritmi pulsanti e vitali, fiori di luce, sistemi cellulari, che si espandono liberamente nello spazio.