Pascal Schwaighofer – Opoyaz
Il titolo della mostra è costituito dall’acronimo della
“Società per lo studio del linguaggio poetico”, fondata a Mosca nel 1916 da alcuni esponenti del formalismo russo. Utilizzando questo nome ormai caduto nell’oblio e ricontestualizzandolo in un ambito completamente nuovo, l’artista fornisce fin da subito una chiave di lettura fondamentale allo spettatore, indicandogli la centralità del concetto di straniamento, che per i formalisti russi costituiva la specificità del linguaggio poetico.
Comunicato stampa
A partire dal 2005, quando è stato istituito per la prima volta in Ticino, il Museo Cantonale d’Arte
ospita ogni due anni la mostra personale dell’artista a cui viene attribuito il Premio culturale
Manor. Il premio 2011 è stato assegnato a Pascal Schwaighofer (1976), artista ticinese,
attualmente residente a Rotterdam, che nella mostra allestita al secondo piano del Museo e
intitolata Opoyaz propone, a partire dal 29 ottobre, una serie di lavori recenti realizzati
espressamente per l’occasione.
Il titolo della mostra, che riprende quello di uno dei lavori esposti, e che a prima vista sembra
evocare i luoghi misteriosi e lontani di un Oriente favoloso è in realtà costituito dall’acronimo della
“Società per lo studio del linguaggio poetico”, fondata a Mosca nel 1916 da alcuni esponenti del
formalismo russo. Utilizzando questo nome ormai caduto nell’oblio e ricontestualizzandolo in un
ambito completamente nuovo, l’artista fornisce fin da subito una chiave di lettura fondamentale
allo spettatore, indicandogli la centralità del concetto di straniamento, che per i formalisti russi
costituiva la specificità del linguaggio poetico. In tutta la mostra si avverte infatti un continuo
slittamento rispetto alle nostre abitudini e attese percettive, che si materializza in una serie di
lavori realizzati con tecniche diverse - dalla fotografia alla scultura, dalle stampe su carta alle
installazioni - nei quali l’artista sembra spesso ritrarsi per lasciare spazio alla natura. Quasi tutti i
lavori si caratterizzano, infatti, per una materialità fragile e duttile, sulla cui superficie sembra
depositarsi, come un segno labile, le tracce di un possibile significato.
Altro filo conduttore che percorre la mostra è il riferimento all’arte e alla cultura giapponese.
Dichiarato in maniera esplicita nell’opera Que ora son en el Japon?, costituito da una serie di
silografie di Hokusai riprodotte attraverso la tecnica dell’emulsione fotografica direttamente su
muro, questo riferimento è però presente anche in tutti gli altri lavori esposti, dove l’essenzialità
della ricerca plastica e il rigore concettuale dialogano con la sensibilità e la ritualità tipiche della
cultura nipponica.
Il premio Manor
Istituto per la prima volta nel 1982 a Lucerna su iniziativa di Philippe Nordmann, il Premio
culturale Manor rappresenta uno dei riconoscimenti più prestigiosi e ambiti e uno degli strumenti
di promozione più efficaci all’interno della scena artistica contemporanea svizzera, tanto che in
passato è stato un fondamentale trampolino di lancio per molti artisti.
Presente in 12 città o regioni svizzere, il premio si rivolge ad artisti attivi nei diversi ambiti delle
arti visive che abbiano meno di quarant’anni. Obiettivo del premio, che viene assegnato ogni due
anni, è quello di far conoscere a un pubblico più ampio il lavoro di artisti giovani non ancora molto
noti e, al contempo, dare un impulso decisivo alla loro carriera artistica. Oltre a una borsa di CHF
15'
000.- e all’acquisto di un’opera, il Premio Manor prevede infatti l’organizzazione di una mostra
personale, accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo.
In Ticino il premio è stato istituito nel 2005 e si iscrive nell’ambito delle numerose iniziative messe
in atto o sostenute dal Museo Cantonale d’Arte per incoraggiare e promuovere la scena artistica
locale. Nelle precedenti edizioni è stato attribuito ai seguenti artisti: Andrea Crociani (2005),
Davide Cascio (2007) e Matteo Terzaghi e Marco Zürcher (2009).
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo bilingue italiano inglese in cui verranno
documentati tutti i lavori esposti. La pubblicazione sarà disponibile a partire da fine novembre
2011.