Pascale Marthine Tayou – Fresh kiss
L’esposizione, organizzata in collaborazione con la Galleria Continua, vedrà una delle più interessanti personalità dell’arte contemporanea mondiale dialogare con la pittura dell’Ottocento e del Novecento italiano.
Comunicato stampa
L’esposizione, organizzata in collaborazione con la Galleria Continua, vedrà una delle più interessanti personalità dell’arte contemporanea mondiale dialogare con la pittura dell’Ottocento e del Novecento italiano.
Apertura mostra: da giovedì 12 aprile dalle ore 15
Inaugurazione / Installazione: sabato 14 aprile, ore 18
I cortili interni di Palazzo d’Adda Borromeo, sede della Galleria Bottegantica, ospiteranno eccezionalmente un’installazione temporanea dell’artista Pascale Marthine Tayou, che presenzierà all’evento.
Installazione temporanea: da sabato 14 aprile ore 18 – domenica 15 aprile ore 18
Dal 12 aprile al 5 maggio 2018, la Galleria Bottegantica di Milano, in collaborazione con Galleria Continua, accoglierà nei suoi spazi di via Manzoni 45, la mostra di Pascale Marthine Tayou, FRESH KISS.
La rassegna, nuovo appuntamento di Lab / Contemporary – format che offre una prospettiva di paragone tra l’arte dei giorni nostri e la pittura dell’Ottocento –, presenterà 20 opere di una delle più interessanti personalità dell’arte contemporanea, a fianco di lavori di autori quali Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Antonio Mancini, Federico Zandomeneghi, Umberto Boccioni, Giacomo Balla e altri artisti d’avanguardia.
Pascale Marthine Tayou torna in Italia con un nuovo e originale progetto basato sul rapporto interattivo con la pittura dell’Ottocento e del Novecento Italiano e che fa seguito a quello proposto - fino al 2 aprile - al Bass Museum di Miami Beach, nel quale sculture e installazioni contemporanee hanno contaminato la collezione permanente del museo americano, composto prevalentemente da dipinti antichi.
FRESH KISS è una mostra ideata con l’obiettivo di mettere in dialogo la collezione d’arte di Bottegantica con le opere di Tayou, ideate appositamente per l’evento milanese. La dialettica tra opere contemporanee e del passato si integra con l’ambiente che le ospita, permettendo allo spettatore di riflettere sul concetto di ‘continuità’ dell’arte, e che si sposa perfettamente con la natura internazionale di Milano e la sua stratificazione storica e artistica.
Nato in Camerun nel 1966, Tayou ha iniziato a realizzare le sue opere nel proprio paese di origine per poi trasferirsi in Germania, Francia e Belgio, dove attualmente risiede. La sua arte rappresenta un ponte naturale tra la cultura africana e quella europea, sebbene il suo raggio di azione coinvolge il mondo intero. Questa visione globale ha condotto Tayou a scoprire nuove prospettive di espressione nelle quali si riflette la sua identità di uomo e di artista. Nei suoi lavori prevale l’interesse per i materiali e i loro significati, che possono subire mutamenti semantici a seconda dei condizionamenti culturali, sociali, politici e ambientali. La sua predilezione è rivolta principalmente al riciclo di materiali come l’alabastro, il cristallo, la plastica, il legno, la stoffa e altri media.
Catalogo Bottegantica edizioni
Pascale Marthine Tayou. Note biografiche
Nato in Nkongsamba (Camerun) nel 1966, Pascale Marthine Tayou vive e lavora tra Gand (Belgio) e Yaoundé (Camerun). La sua carriera artistica ha inizio nel 1994 in Camerun. Oltre ad essere presentato nei centri culturali di Yaoundé e Douala, il suo lavoro viene sostenuto dall'associazione e centro d'arte camerunese Doual'art che nel 1994 lo inserisce all'interno di mostre collettive e gli dedica una personale nel 1997; nel 2007 l'artista partecipa inoltre con una performance a SUD-Salon Urbain de Douala promosso dalla stessa Doual'art.
Anche la rivista parigina “Revue Noire” contribuisce alla carriera dell'artista promuovendo il suo lavoro. La sua opera è inoltre sostenuta da numerosi critici, tra cui il celebre Okwui Enwezor che lo invita a esporre alla seconda Biennale di Johannesburg del 1997, a Documenta 11 del 2002 e nelle mostre londinesi Mirror's Edge (1999-2001) e The Short Century (2000-2001). Lo scrittore e critico d’arte camerunense Simon Njami lo seleziona invece per la grande mostra Africa Remixorganizzata al Museum Kunst Palast di Düsseldorf, alla Hayward Gallery di Londra, al Centre Pompodou di Parigi, al Mori Museum di Tokyo e alla Galleria Nazionale di Johannesburg (2004-2006).
Nel 1995 la sua opera è esposta all'interno della prima Biennale di Kwangju diretta da Yongwoo Lee. Nel 1996 la Biennale di Dakar lo invita all'interno delle esposizioni individuali, mentre l'anno seguente è tra di espositori della seconda edizione della Biennale di Kwangju. È presente inoltre alla Biennale di Venezia (2005 e 2009), alla Biennale di Sydney (1998), alla Biennale della Avana (1997 e 2006), alla Biennale di Liverpool (1999), alla Biennale di Taipei (2000), alla Biennale di San Paolo del 2002, agli Incontri africani della fotografia di Bamako (2005), alla Biennale di Lione (2000 e 2005), alla Biennale di Istanbul (2003), alla Biennale di Berlino (2001), a Documenta 11 di Kassel (2002). Partecipa anche alla Biennale di Santa Fe (1997), alla Triennale di Kleinsplastick di Stoccarda (1998), alla Biennale di scultura di Münster (2003) e alla Triennale di Hasselt (2005).
Nel 2001 partecipa alla sesta edizione dell'evento Arte all'Arte organizzato dall'Associazione Arte Continua: da questo momento Tayou comincia a lavorare per la Galleria Continua.