Pascoli simbolista
Presentazione del volume di Renato Barilli Pascoli simbolista. Il poeta dell’avanguardia «debole» (Bologna, BUP 2012). Un “tutto Pascoli”, che percorre le molte tappe del suo itinerario artistico ed offre un vademecum indispensabile per chi vuole avvicinarsi a lui nel centenario della scomparsa, riscoprendone l’attualità.
Comunicato stampa
Intervengono l’autore Renato Barilli e la regista e attrice Silvana Strocchi, che leggerà una selezione di liriche pascoliane.
Un “tutto Pascoli”, che percorre le molte tappe del suo itinerario artistico ed offre un vademecum indispensabile per chi vuole avvicinarsi a lui nel centenario della scomparsa, riscoprendone l’attualità.
Infatti il volume, riproposto in occasione di questo anniversario, intende condurre una lettura totale del poeta, dalle liriche brevi di Myricae agli "ingrandimenti" successivi, facendo notare quanto il comportamento di Pascoli sia simile a quello dei pittori suoi coetanei (Previati, Segantini, Klimt, Hodler), che partono da vividi bozzetti e poi li allargano in vaste opere parietali, come del resto seppero fare i protagonisti della letteratura europea (D’Annunzio, Wilde, Maeterlinck), pronti anch'essi a passare da prove liriche a narrazioni e drammi. Il tutto viene inquadrato nella nozione generale del Simbolismo, la prima delle avanguardie storiche, già in rivolta contro i vari realismi ottocenteschi nella consapevolezza che il dato materiale positivo dovesse essere integrato con larghe risonanze, sia nel cosmo sia nei recessi della vita psichica.
Questa lettura pascoliana, inoltre, lega efficacemente i valori estetici proprî della poesia con i grandi motivi ideali del Vero e del Buono, ovvero della giustizia sociale, rivelando ad esempio la consapevolezza dell'orrore manifestato per lo schiavismo del mondo antico, che si stava ripresentando nelle condizioni miserabili del sottoproletariato italiano costretto a prendere le vie dell’esilio nel triste fenomeno dell’emigrazione.
Renato Barilli, professore emerito dell’Università di Bologna in cui ha insegnato per quasi mezzo secolo estetica e storia dell’arte, ha consegnato il proprio metodo a Scienza della cultura e fenomenologia degli stili(Bologna, BUP, 2007), e si è occupato di critica letteraria scrivendo, oltre che di Pascoli, anche di D’Annunzio, Pirandello, Kafka, Robbe-Grillet. Ha raccontato questi suoi animati percorsi in Autoritratto a stampa (Bologna, Fausto Lupetti Editore, 2010).