Passo Dopo Passo
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta “Passo Dopo Passo”, mostra che conclude la decima edizione della Residenza per Giovani Curatori Stranieri.
Comunicato stampa
PASSO DOPO PASSO
a cura di Tenzing Barshee, Molly Everett, Dorota Michalska
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
14 maggio - 16 ottobre 2016
Inaugurazione: 14 maggio, 18:30 – 21
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 14 maggio al 16 ottobre, presenta "Passo Dopo Passo",
mostra che conclude la decima edizione della Residenza per Giovani Curatori Stranieri.
La mostra è a cura di Tenzing Barshee, Molly Everett, Dorota Michalska.
“Passo Dopo Passo” prende in esame opere d’arte di epoche diverse (sia storiche che
contemporanee), insieme a pratiche artistiche che riflettono sulle condizioni di movimento, apertura e
chiusura, paura e aspettativa. La mostra è legata alla prospettiva italiana: quella di un paese che con le
questioni migratorie ha un rapporto intrinseco.
Dal punto di vista storico, la penisola mediterranea è stata disegnata e ridisegnata da invasioni
violente, seguite da ondate di emigrazione e immigrazione che hanno dato luogo a una complessa
dinamica fatta di identità differenti e ideologie divergenti.
Attingendo a precedenti storici, la mostra presenta diversi libri di Fortunato Depero (n. 1892), artista e
designer legato al movimento Futurista. Questi taccuini personali, manoscritti e libri pubblicati rivelano
l’ottimismo dell’artista, che gli viene dal modernismo e dalle sue personali ambizioni transatlantiche,
oltre che dalla fede nelle potenzialità di un nuovo ordine sociale nonostante il dilagare di una violenza
paralizzante. Idealistiche e a tratti infantili, le nobili visioni di Depero si scontrano con una realtà che fa
riflettere, e che riconduce le aspirazioni dell’individuo, e la sua successiva disillusione, al crollo del
sistema e ai rivolgimenti sociopolitici degli anni Trenta e Quaranta.
Facendo un salto in avanti agli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, le opere di Carla Accardi, Luigi
Ontani e Salvo sono rappresentative di una generazione più giovane. Le pratiche dei diversi artisti
rivelano altrettanto divergenti concezioni della realtà e delle reazioni a essa, ma hanno in comune la
stessa vitalità, persino la stessa giocosità estetica.
Queste opere mostrano la concettualizzazione di realtà alternative e spazi sociali. Ad esempio, la
collezione dei disegni di Salvo, realizzati sulla carta da lettere di diversi hotel, rivela il suo percorso di
ricerca sul paesaggio mediterraneo come luogo idealizzato e rifugio, oltre a registrare, allo stesso
tempo, gli spostamenti dell’artista.
Venendo alle pratiche contemporanee, le opere di Vanessa Alessi, Elisa Caldana, Collettivo Fernweh,
Nicoló Degiorgis, Cady Noland e Turi Rapisarda esemplificano una continuazione di questi temi, così
come di quelli di spazio e luogo, movimento e localizzazione. In rapporto al tema delle migrazioni, la
visione dell’orizzonte ha un ruolo centrale: l’oceano o le montagne visti in dipinti, fotografie e filmati
sono simboli visivi ricchi di connotazioni culturali, che rivelano le speranze, ma anche i limiti, che vi
proiettano gli individui e le società. La nostra prospettiva ci è negata da ciò che non possiamo vedere, e
le aspettative sono sovvertite o non si realizzano mai. Questo senso dell’oltre, che spesso rappresenta
un futuro desiderato, è carico di illusioni e incertezze.
Per quanto non immediatamente visibile nelle opere, nelle rappresentazioni si nota un passaggio da un
ritratto idealizzato a uno cinico e generico.
Altre opere, come Corral Gates di Cady Noland (1989), o W-HOLE (2014-2016) di Vanessa Alessi,
evidenziano i limiti e i confini costruiti dello spazio: il luogo della mostra è delimitato da una bandiera
trasparente, fissata in cima al tetto della sede della Fondazione. W-HOLE (2014-2016) ci propone un
tentativo di delimitare lo spazio, rivendicando nuovi territori e creando confini, anche se la trasparenza
della bandiera fa sì che le identità personali e spaziali siano poco definite.
Appartenente alla collezione della FSRR, l’installazione di Cady Noland intitolata Corral Gates si
concentra sul ruolo di mediazione architettonica dello spazio e del corpo. Gli osservatori arrivano sulla
scena e devono passare attraverso cancelli di metallo come quelli che si usano per rinchiudere il
bestiame.
Alcuni proiettili e una briglia sono stati lanciati oltre il cancello parzialmente aperto, il che fa pensare
che vi sia stato, o stia per accadere, un atto di violenza. Ma la vittima è stata sottoposta a questa
violenza oppure è riuscita a scappare appena in tempo? L’installazione di Noland riecheggia Depero e
il suo speranzoso viaggio a New York, documentato dai frammenti testuali e dai disegni (che formano
una sorta di poesia concreta), contenuti nel suo manoscritto del 1931: “New York Film Vissuto: Primo
Libro Sonoro.” Corral Gates di Noland riflette il profondo senso di disillusione che Depero sperimentò a
New York, e che contribuì ad accelerare la sua conversione al fascismo.
La mostra non segue un ordine cronologico, ma presenta invece gli oggetti nella loro autonomia, in
parte rispecchiando il viaggio per l’Italia dei curatori stranieri in residenza.
Media partner della Residenza: Artribune
Artisti:
1. Carla Accardi (nata nel 1924 a Trapani, morta a Roma nel 2014)
2. Vanessa Alessi (nata a Palermo, 1979, vive e lavora a Berlino)
3. Elisa Caldana (nata a Pordenone, 1986, vive e lavora a Londra)
4. Nicolò Degiorgis (nato a Bolzano, 1985, vive e lavora a Bolzano)
5. Collettivo Fernweh (nato a Pordenone nel 2015, il collettivo è composto da Mattia Balsamini,
Pordenone, 1987, Lucia Del Zotto, Pordenone, 1988 e Gabriella De Domenico, Pordenone, 1988; tutti
vivono e lavorano fra Pordenone e Venezia)
6. Fortunato Depero (nato nel 1892 a Fondo, Trento, morto a Rovereto, Trento, nel 1960)
7. Cady Noland (nata a Washington DC, USA, 1956, vive e lavora a New York NY, USA)
8. Luigi Ontani (nato a Vergato, Bologna, 1943, vive e lavora a Roma)
9. Turi Rapisarda (nato a Catania, 1954, vive e lavora a Torino)
10. Salvo (Nato a Leonforte, Enna, 1956, morto a Torino nel 2015)
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane 16, Torino
www.fsrr.org | [email protected] | 011 3797600
Intero: 5 euro ridotto 3 euro
giovedì: 20-23 (ingresso gratuito), venerdì, sabato, domenica: 12-19
Ufficio stampa Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Silvio Salvo | [email protected] | 011 3797632
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Residenza per giovani curatori
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo promuove annualmente il programma di Residenze per
giovani curatori. Il progetto si pone il duplice obiettivo di sviluppare le capacità professionali e
intellettuali di giovani curatori alle prime armi e quello di promuovere l’arte contemporanea italiana in
ambito internazionale. Se dal punto di vista immediato l’iniziativa risulta quale laboratorio sperimentale
per le pratiche curatoriali, il contatto di professionisti internazionali con giovani artisti in Italia ha lo
scopo di creare un network che diffonda la conoscenza della scena artistica italiane in maniera
indiretta. La residenza si pone come trait d’union tra la fine del percorso educativo e l’ingresso nel
mondo della professione ed è strutturata come attività didattica semi-autonoma con una serie di incontri
formativi e di attività di supporto a tempo parziale.
La residenza è organizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Ogni anno tre giovani curatori stranieri sono invitati a trascorrere un periodo di ricerca in Italia
finalizzato all’organizzazione di una mostra. La selezione dei partecipanti avviene tramite il contatto con
le migliori scuole internazionali per curatori: il Royal College of Art – Curating Contemporary Art MA
(London); il Bard College Center for Curatorial Studies (New York); il Curatorial Training Programme De
Appel (Amsterdam); la Konstfack Academy (Stokholm); l’Independent Study Program Withney Museum
(New York); il Goldsmith’s College (London); il California College of the Art – MA in Curatorial Practice
(San Francisco) e l’Ecole du Magasin di Grenoble. I partecipanti sono selezionati in seguito a
segnalazioni dei direttori dei corsi coinvolti tramite invio di curriculum, descizioni progetti realizzati e
testi pubblicati o recentemente redatti per una prima selezione. La scelta finale viene effettuata da una
giuria internazionale in seguito a colloqui individuali.
La residenza dura quattro mesi e si conclude con una mostra di artisti italiani presso la Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo. Il programma della residenza è formulato al fine di agevolare la ricerca
della scena artistica italiana. La preparazione della mostra è preceduta da incontri con artisti e galleristi,
dallo studio di materiale bibliografico, da viaggi e visite a musei di Milano, Venezia, Roma, Bologna,
Napoli, Palermo, oltre che a collezioni private. Ai curatori viene inoltre offerto un ricco programma di
seminari intensivi e tutoring individuale periodico.
SALOTTO
libreria temporanea di editoria artistica indipendente
14-15 maggio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Via Modane 16, Torino
Orari:
sabato 14 maggio 12-21
domenica 15 maggio 12-19
SALOTTO raccoglie sei editori indipendenti e porta al bookshop della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo alcune tra le migliori pubblicazioni d´arte degli ultimi anni. BlisterZine, Fortino Editions, Friends Make Books, Humboldt Books e Skinnerboox, sono state selezionate da Rorhof (che è sia il curatore di SALOTTO sia uno degli editori presentati) per la qualità delle pubblicazioni ma anche per fornire al pubblico un panorama il più ampio possibile sulle diverse declinazioni tematiche e grafiche che possono avere il libro d´arte e fotografico.
SALOTTO è una libreria temporanea ma anche una microfiera di editoria indipendente. Le fiere sono momenti importanti di scambio e condivisione. Abbiamo scelto quindi quattro realtà di cui abbiamo profonda stima e con cui abbiamo condiviso l´esperienza di molte fiere (Milano, New York, Amsterdam, Parigi) che, in orario di chiusura, da saloni di editoria diventavano salotti più ristretti in cui confrontarsi e scambiare chiacchiere.
Gli editori di SALOTTO sono:
Rorhof (www.rorhof.com), nata nel 2014 ha finora pubblicato nove volumi. Tra questi Hidden Islam che nel 2014 ha vinto l´Author Book of the Year a Rencontres d’Arles e l’Aperture Paris Photo First Book Award. Contestualmente nella mostra Passo dopo Passo alla Fondazione Sandretto Re Rebaudegno il volume Peak di Nicolò Degiorgis, fondatore di Rorhof, sarà esposto in un allestimento in cui le pagine del libro verranno sottratte alla rilegatura classica e affiancate in un´installazione murale altra sei metri. Le immagini dal nero passano al bianco secondo una sequenza che interpreta il paesaggio dolomitico tra realtà e finzione, giorno e notte, neve e roccia nuda. Le ultime pubblicazioni sono Transart - A Journey into Aural Space e Il conflitto delle immagini con lavori di Raphaël Dallaporta, Giorgio Di Noto, Monica Haller.
Homboldt books (www.humboldtbooks.com), nata nel 2012, la casa editrice racconta un’idea del viaggio che abita nelle intersezioni tra geografia, letteratura, fotografia e arte. In pochi anni e con la pubblicazione di circa trenta titoli, ha collaborato con grandi artisti internazionali quali Simon Starling, Carsten Höller, Invernomuto, Haris Epaminonda; dato luce a lavori inediti di alcuni protagonisti della storia del design e della fotografia, come Carlo Mollino e Gabriele Basilico; riscoperto grandi classici della letteratura di viaggio; e intrapreso a sua volta sorprendenti spedizioni dalla Grecia ai Caraibi, dall’Islanda agli Stati Uniti, in compagnia di importanti fotografi e scrittori.
Molto attiva è anche Skinnerboox (www.skinnerboox.com), casa editrice indipendente nata nel 2014 a Jesi la cui attività editoriale ha come focus la fotografia contemporanea nelle sue molteplici declinazioni e forme. Una casa editrice giovane ma con già all'attivo quattordici pubblicazioni alcune delle quasi sono state selezionate nel 2015 tra i migliori libri fotografici dell'anno: The first day of good weather del fotografo torinese Vittorio Mortarotti è entrato nella top 10 di Tim Clark ed è stato selezionato tra i dieci finalisti del First Book Award di Londra, mentre Alphabet di Ezio D'Agostino è selezionato da Alejandro Cartagena e segnalato su Photo-Eye.
blisterZine (www.blisterzine.com): passa con nonchalance da pubblicazioni molto low-fi e low cost (stile zine appunto) a produzioni di edizioni limitate con artisti come Luigi Presicce, Alessandro Roma e Kensuke Koike. Inoltre veicola, in formato rilegato, il lavoro fotografico del duo NASTYNASTY©, fondatori nel 2008 del progetto editoriale blisterZine, il cui libro Turbo Vanish è stato da poco acquistato dalla MoMa Library e il cui ultimo progetto fotografico Public Collection è ora in mostra a Camera, il Centro Italiano per la Fotografia di Torino.
Rimanendo in tema zine, Friends Make Books (www.friendsmakebooks.com) riprende la tradizione dell´autoproduzione coinvolgendo autori in ogni aspetto della produzione editoriale - la risograph con cui stampano le proprie edizioni è l'erede del vecchio ciclostile - per realizzare libri d'arte per conto di artisti, illustratori e istituzioni di vario tipo. L'approccio grafico di Joe Miceli e Lina Ozerkina è sempre molto sperimentale con enfasi sull’uso contemporaneo della tipografia.
Infine Fortino Editions (www.fortinoeditions.com) tira le somme di tutto ciò che può confluire nel formato libro occupandosi degli ambiti cross-disciplinari di arte, design e cultura visiva come nel nuovo libro Poltronova Backstage: Archizoom, Sottsass and Superstudio 1962 /1972. L'identità italiana-americana, e la redazione nomade, porta il loro interesse anche verso l'editoria digitale come dimostra la nuova serie di pubblicazioni per iPhone e iPad inaugurata dagli eBook Casting The Circle di Sara Benaglia e My Alphabet di Antonio Barletta. Fortino è anche promotore del magazine interdisciplinare www.fruitoftheforest.com