Patricia M – Animali addomesticati
Un mondo di oggetti inanimati popola la creatività di Patricia M, sensibile e talentuosa artista che ama trasmettere al fruitore la propria poetica grazie alla ricontestualizzazione di materiali recuperati dalla spazzatura, dai mercatini…abbandonati.
Comunicato stampa
Un mondo di oggetti inanimati popola la creatività di Patricia M, sensibile e talentuosa artista che ama trasmettere al fruitore la propria poetica grazie alla ricontestualizzazione di materiali recuperati dalla spazzatura, dai mercatini...abbandonati.
Le installazioni godono di una nuova vita ma riescono a raccontarci il loro passato, lo scorrere del tempo, la loro vita e quella di chi li ha utilizzati e ambiscono a catturare la nostra attenzione a tal punto da renderci così partecipi da subentrare in un loro vissuto “altro” e attuale.
Una vecchia macchina da scrivere (“Cut words”), ricoperta di un colore rosso accesso che riporta al pensiero il sangue - sangue della vita ma anche sangue della morte violenta - è nella sala e sembra osservarci. Un paio di forbici è conficcato all'interno e lacerti di parole si intravedono. Quelle parole che possono essere taglienti, violente e spesso manipolate da una società dove la comunicazione veicolata è spesso intrisa di falsità, di ipocrisie. Il rosso della ceralacca può sigillare, sugellare quegli atti scomodi e quelle scomode realtà volutamente celate per evitare l'incontro/scontro con una disagevole realtà che è meglio insabbiare.
Un passeggino abitato da bambole e bambolotti, adornato da foglie e piante che possono essere annaffiate in modo interattivo (“Nessuno” è il titolo di quest'opera), sottolineano la cruda realtà di quelle infanzie non vissute; violate, maltrattate, malate...uccise nello spirito e sul nascere ma anche la possibilità di nutrire la vita; scegliendo dunque un percorso che aneli ad un fine costruttivo. E poi, assieme ad ulteriori installazioni e opere - che trattano temi della malattia, dell'incomunicabilità e molto altro ancora, ndr.- , ecco sulla parete “Agua”.
Si tratta di fatto di scatti speculari di bambini che attraverso una fase ludica interrazziale si esprimono con quel candore che è tipico della giovanissima età, in quanto tale è ancora puro, inviolato e vero dove l'intento sta rammentare al fruitore quella splendida fase della vita che dovrebbe essere libera da inganni e turbamenti.
Una mostra riflessiva, piena di spunti e di contenuti molto attuali - si pensi per esempio al tema della “diversità” - che, vista la loro intensità volgono spesso al riverbero del pensiero o contornano in modo traumatico la nostra contemporaneità più che mai. Una mostra che grazie alla creatività delle arti visive può svegliare la coscienza collettiva, partendo da quella del singolo individuo.