Patrizia Bacarelli – L’albero della vita
L’Albero della Vita, legato a molte religioni e culture, viene considerato simbolo universale della creazione, si distingue per la sua maestosità, è rigoglioso, con radici ben salde e numerose ramificazioni ricoperte da tantissime foglie: una sorgente di vita generatrice di ricchezza e abondanza.
Comunicato stampa
L’Albero della Vita, legato a molte religioni e culture, viene considerato il simbolo universale della creazione, si distingue per la sua maestosità, è rigoglioso, con radici ben salde, ha un tronco solido e numerose ramificazioni ricoperte da tantissime foglie: una sorgente di vita generatrice di ricchezza e abbondanza.
Quando ho visto il quadro che da il titolo a questa mostra, ho riconosciuto subito nell’Albero della Vita il mondo di Patrizia che come l’immagine riflessa in uno specchio si irradia in una generosa profusione di forme, luci e colori.
Sullo sfondo si profilano i paesaggi di Moriano, Rignano sull’Arno e di Torre a Cona, quello che ogni giorno dalle finestre del suo studio l’artista intravede in tutte le varianti di luce e di atmosfere: montagne, alternanze di dolci pendii e campi seminati, case coloniche, un piccolo cimitero, il laghetto dei pioppi, la sacralità dorata degli olivi, le balle del fieno ed ancora il giallo dei piscialletto, compagni vivaci dei bambini nelle passeggiate per i campi. In primo piano l’Albero dalla corteccia finemente ed accuratamente intarsiata, la cui linfa scorre in ogni ramo e foglia, distribuendo il nutrimento. La visione appare dolcemente ammantata dalla luce che filtrando attraverso le lunghe fronde prelude al tramonto.
Ci sentiamo al centro dell’eterno ciclo universale, in Armonia con l’intero Creato, forti di quell’energia vitale che non muore, in un tempo che è un perpetuo fluire.
Patrizia Bacarelli coglie la vitalità di questo Universo e la meravigliosa perfezione che vive all’interno di ciascuno di noi, usa questo archetipo non limitandosi alla rappresentazione di un concetto universale, ma penetrando la natura con la quale si confonde ed identifica. Lei stessa è parte di questa Natura, è madre che accoglie, nutre e protegge i suoi figli. Così all’ interno dell’albero, grembo sicuro, trova rifugio Lorenzo che dalla sua posizione osserva sereno.
Margherita, appoggiata all’albero, sorride felice dei suoi giovani anni, anche lei trae forza dal contatto materno, ma al tempo stesso è libera, pronta a staccarsene con la movenza delicata e giocosa di un passo di danza.
La natura è fonte primaria d’ispirazione per Patrizia che dopo un’attenta e precisa osservazione riesce a renderla nella sua pienezza. Dipingere richiede per lei tempi lunghi di esecuzione; sensibile al particolare, lavora in punta di pennello, sostenendo la mano per avere maggiore resistenza, si posa in modo quasi lenticolare sui singoli elementi, ne percepisce tutti i dettagli, ricercando meticolosamente gradazioni di luce e colore.
Imprescindibile è il vissuto familiare, gli affetti che l’ hanno toccata e la toccano nel profondo sono altrettanti motivi ispiratori.
Grazie all’Arte ed al suo naturale talento, con quello spirito combattivo che la contraddistingue, come Albero di Vita distribuisce forza, raccoglie e si prende cura di ogni prezioso granello del suo mondo, sempre pronta ad un nuovo inizio, trasmuta il dolore in gioia creativa, offrendo un momento di respiro di grande valore umano ed artistico.
Eleonora d’Aquino