Patrizia Rizzi – Pino Trillo e altri disegni

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO MANTEGNA
Via Piero della Francesca , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da lunedì a sabato ore 15-19

Vernissage
01/04/2017

ore 18

Curatori
Laura Di Fazio
Generi
personale, disegno e grafica

Pino Trillo: grandi mani, un testone rotondo come il sole, felpa e jeans. Un personaggio per ogni occasione; lo si trova infatti nei disegni di Patrizia Rizzi intento a cucinare o a scrivere, a passeggiare sotto la pioggia o sotto il sole. E’ come noi poliedrico e si intrufola su fogli e quaderni.

Comunicato stampa

Evento inserito nel Fuorisalone 2017
“Chi ama disegnare lo sa: si disegna sempre se stessi!
È incredibile, eppure è vero! La mano traccia linee, lettere, parole, segni tradendo l'identità di chi scrive e disegna.
Lo sapevano già i critici d’arte, gli esperti di opere antiche o moderne, come naturalmente lo sanno molto bene i grafologi: c'è un legame stretto e percepibile tra il modo e lo stile della scrittura manuale, del dipingere o del disegnare; un filo rosso che collega l'Io e la sua produzione. Un filo rosso che collega il corpo (dell'autore) alla sua opera. Quindi: oui, je suis Pino Trillo!
Ma chi è poi il nostro «Io»? Quanti e quali «Io» sono racchiusi in un unico corpo, il nostro?
Personalità multiple? Forse....Più probabilmente molti modi di essere e stili nei quali rappresentarsi. Una bella liberazione! La poliedricità, l'esser multipli ci libera dalla schiavitù della Personalità.
Un tempo il mestiere ci definiva, almeno in gran parte. Stavi accucciato nel "Dottor...", "Professoressa...", Signor Vigile, Signor Spazzino, Avvocato, Commerciante, Banchiere (bancario...?), Filantropo...
I simboli, i nomi, le parole sono i mezzi che ci permettono di farci vedere dagli altri, di manifestarci al mondo. Oggi è l'epoca «multistrato» : siamo tutti e nessuno. Uno nessuno centomila, alla Pirandello.
In realtà, però, ciascuno di noi è un essere unico e irripetibile. Ciascuno di noi è l'artefice di se stesso. Anche se quasi mai ce ne vogliamo accorgere.
Nei miei disegni c'è il Pino Trillo che sono io, oppure il Pino Trillo che è in me. Chiunque può essere un po' Pino Trillo, perché Pino Trillo è fatto di dettagli: un testone (caparbio), grandi mani per fabbricare (homo faber), un look semplice (felpa e jeans, di solito).
Pino Trillo si cimenta in mille attività, vive come viviamo noi. È cuoco e pasticcere; guarda la televisione, siede al sole, legge, cammina sotto la pioggia, si riposa o si stanca!
È uomo o donna? Che importa. È. Sono nata negli anni '50. Figlia del boom del dopoguerra. Figlia del '68, del femminismo, della “fantasia al potere”. Dal reggicalze al collant il passo non è stato breve, ma irreversibile. Dalla gonna ai jeans per tutti: una rivoluzione. Un mondo Unisex; per l'uguaglianza fra donne | uomini | bianchi | colorati. I sogni (le illusioni) dei giovani.
Oggi vivo nel futuro, fatto di cellulari e cellule, di realtà virtuale, clonazioni e guerre. Denaro e finanza continuano ad essere padroni del mondo. Il Grande Fratello di orwelliana memoria ha superato se stesso. Che cosa rimane? Rimangono le nostre Anime individuali, lo Spirito che unisce. Disegnare può diventare allora una forma di ribellione discreta, alla portata di tutti noi.
Fa vivere altri spazi e luoghi, come nei miei “tracciati” dove nell'atto del tratteggio esasperato la mia mente vaga altrove per ritrovare il suo equilibrio e il suo centro, dove disegnare è poesia e creazione, è lasciare un segno.”
Patrizia Rizzi