Pedro Terán – L’emigrante di Manoa
Federico Luger (FL GALLERY) è lieto di presentare L’emigrante di Manoa, la prima mostra personale a Milano dell’artista venezuelano Pedro Terán (Barcelona, Venezuela, 1943) considerato uno dei pionieri dell’arte concettuale in Venezuela. Residente a Viterbo, l’artista è oggi in asilo politico.
Comunicato stampa
Federico Luger (FL GALLERY) è lieto di presentare L’emigrante di Manoa, la prima mostra personale a Milano dell’artista venezuelano Pedro Terán (Barcelona, Venezuela, 1943) considerato uno dei pionieri dell’arte concettuale in Venezuela. Residente a Viterbo, l’artista è oggi in asilo politico.
In questa sua personale a Milano, “L’emigrante di Manoa”, l’artista concentra la sua attenzione formale e concettuale sulle categorie legate al mito e alla realtà, sviluppando immagini alternative del corpo, del tempo e dello spazio. Nella sua proposta sono collegati due assi determinanti: quello geografico e quello culturale, distanti e diversi l’uno dall’altro attraverso una sottile e ironica accentuazione politica. La voce dell’emigrante ci parla di due mondi da un’identità sospesa. Fluttuando nell’indeterminatezza spaziale narra visioni di dolore, esilio, sradicamento, transito culturale e racconta della scadenza di concezioni ideologiche che influenzano i diritti e le libertà dell’essere umano. Il lavoro dell’artista venezuelano Pedro Terán ci mette di fronte a nozioni diverse da quelle a cui siamo abituati nella nostra percezione quotidiana. Lo spazio-tempo è presentato in una sfida somatica aperta che costringe i nostri corpi a un riadattamento del mondo circostante e ci porta in un universo di luoghi alterati. Il suo lavoro è gestito in varie strategie visive come disegno, mixed media, azione del corpo, installazione e interventi del paesaggio rurale e urbano per indagare su sfondi artistici, storici e mitici collegati alla loro realtà.
Il materiale cementizio diventa nella presente mostra indiscutibile e allusivo protagonista di una rovinosa modernità, fallimento del desiderio di un progresso incontrollato e all’ultimo ambizioso. Paesaggio grigio di un presente che ci mostra la sua faccia decadente. Un’immagine fugace e transitoria che si materializza nell’attuale proposta artistica di Pedro Terán.
Nel lavoro di Pedro Terán, Manoa è la metafora che allude o si riferisce a una realtà contemporanea legata in un passato mitico e storico. Manoa, o il leggendario El Dorado, la mitica città d’oro cercata dal conquistatore e dall’avventuriero d’oro costituisce una ricorrente appropriazione tematica nell’opera di Pedro Terán testimoniata dalla sua partecipazione alle mostre internazionale, tra cui possiamo citare: XVIII Bienalle di San Paolo - Brasile, 1985. National Art Gallery, Caracas - Venezuela, 1990. Biennale dell’Avana - Cuba, 1991. Biennale del Mercosur, Porto Alegre - Brasile, 1996.
I suoi lavori sono stati esposti nelle seguenti Biennali d’arte: Prima Biennale di disegno e incisione National Art Gallery, Caracas1982. La Biennale di arti visive, Museo di arte contemporanea di Caracas 1983. La XVIII Biennale di San Paolo, Brasile 1985. La Biennale dell’Avana, Cuba 1986, 1991. La Biennale di Guayana, Jesus Soto Modern Art Museum, Ciudad Bolívar, Venezuela 1991. La Biennale del MERCOSUR, Porto Alegre, Brasile 1996. La Biennale internazionale d’arte di Cumaná, Edo. Sucre 1998. La Biennale di Barro di América (artista ospite), Sofía Imber Museum of Contemporary Art, Caracas, 2001.
Ha inoltre partecipato a numerose fiere d’arte tra le quali: FIA, Fiera d’Arte Iberoamericana, Caracas, 2007. Paris Photo di Parigi,2014 e Art Basel, Miami Beach, 2014. Paris Photo di Parigi, 2016. Art Basel, Miami Beach, 2016. ArtBO, Bogota, 2016. ArtBo, Bogotá, 2018.