Pedro Zamora – Non finito
Pedro Zamora torna con una nuova esposizione a Milano, nel cuore di Brera, presso la Galleria STATUTO13, per presentarci un percorso creativo molto interessante che è ricco di varianti e di creatività profonda.
Comunicato stampa
Pedro Zamora torna con una nuova esposizione a Milano, nel cuore di Brera, presso la Galleria STATUTO13, per presentarci un percorso creativo molto interessante che è ricco di varianti e di creatività profonda.
Artista spagnolo, architetto, è profondamente attratto da tutto quello che ha a che fare con il recupero di materiali abbandonati – come legni e cartoni – al fine di donare loro una nuova contestualizzazione, quella inserita nell'opera d'arte. Da lungo tempo oramai ha tralasciato la pittura per dare adito alla sua creatività di poter emergere con quest'azione “duchampiana” dove il così detto ready made cambia la funzione dell'oggetto, il messaggio e spesso i contenuti ascritti..Un cartone lasciato in disparte sulla strada diventa dunque il centro della sua attenzione, lo raccoglie, lo taglia, lo colloca con la tecnica del collage su un supporto, ne sceglie accuratamente le nuances dei colori ed ecco nascere un'opera d'arte con significazioni disparate e spesso molto diverse rispetto alla natura dell'oggetto stesso.
L'artista Zamora si distacca dal primigenio concetto di pittura o di mera decorazione, allontanandosi da ogni corrente artistica e senza intenzione alcuna di appartenere a uno stile preconfezionato e riesce con grande intuito e sensibilità a creare dunque un proprio stile, ravvisabile, distinguibile dalla massa; ricollocando angoli di cornici lignee, cartoni o tecniche miste in un mondo “altro”.
I legni ed i cartoni esposti in mostra provengono da abbandoni di sconosciuti che li hanno lasciati al loro destino, ed è così, che vite dopo vite, vengono mostrati a noi esattamente come sono fatti, abbinati l'un l'altro con amore, senza la necessità di dover nascondere i difetti che emergono dalle superfici. Hic et nunc, li vediamo : NON FINITI, grazie ad una nuova collocazione compositiva.
Ecco dunque alcuni esempi di lavori artistici come: “città di Dio” che ci rammenta una sorta di spiritualità oggettiva, quella che spesso manca nelle nostre città, ispirata dagli scritti di Sant'Agostino, ci narra di come l'architettura di una surreale città onirica sia elevata in cielo e dedicata a un profondo senso mistico: sette case galleggianti, come sette sono i doni dello Spirito Santo, dove l'ultima casa è miracolosamente sostenuta solo da un tetto.“Red carpet city” propone invece una storia più terrena dove i grattacieli di cartone parlano della vanità e delle illusioni di questa vita, nelle quali il “red carpet” simboleggia invece il "trionfo" dello status. In “La noia I e II”, cioè la ripetizione di un solo gesto; quello dello strappo coinvolge due colori e qui l'artista riconosce se stesso nel pittore che non dipinge ma che ri-costruisce – è ispirato dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia –
Pedro Zamora non vuole raccontarci storie o luoghi comuni sull'arte, ma, desidera solamente che i suoi legni ed i suoi cartoni godano di ampio respiro, senza appesantirsi né affannando chi li osserva e lo fa con molta umiltà e dedizione.