Pepsi – Wordplay
Varsi invita il suo pubblico a giocare con i calligrammi di Wordplay, mostra personale di Daniele Tozzi, curata da Marta Gargiulo, che per tutta l’estate definirà lo spazio della galleria.
Comunicato stampa
Varsi invita il suo pubblico a giocare con i calligrammi di WORDPLAY, mostra personale di Daniele Tozzi, curata da Marta Gargiulo, che per tutta l’estate definirà lo spazio della galleria. L’allestimento dai toni dinamici creerà una piattaforma interrelazionale, attraverso una modalità propagandistica, che infonderà nello spettatore il desiderio di comunicazione e condivisione.
L’impulso che definisce il percorso dell’artista ha come filo conduttore la viscerale passione per la lettera e il profondo bisogno di diffondere attraverso forme e pensieri dei contenuti positivi. I graffiti sono l’inizio del suo iter creativo, quando con il tag Pepsy sperimenta le lettere per la prima volta.
Questa passione per il lettering ha spinto Daniele Tozzi a intraprendere una ricerca, che attraverso un attento approfondimento sulle diverse tecniche e i diversi strumenti, si è evoluta fino ad arrivare a una sintesi estetica, alla sua attuale esperienza: la calligrafia. Come calligrafo sintetizza grafica e writing, dalla grafica nasce la sua attenzione per la forma, dal writing la passione per la lettera.
L’omaggio alla musica che ha accompagnato Daniele Tozzi durante la sua vita definisce un punto di vista, un retaggio culturale ben preciso, che trasmette contenuti di natura sociale, politica, emotiva, antropologica, sottolineando l’importanza di fare propaganda.
Biografia
Daniele Tozzi (a.k.a. PEPSY) nasce nel 1981 a Roma, città dove vive e lavora.
Nella seconda metà degli anni novanta entra in contatto con la cultura underground e in special modo con il writing, passione che gli cambierà la vita spingendolo verso il mondo della grafica.
Attualmente lavora come graphic designer in ambito web, realizzando branding per aziende e privati.
Nel corso degli anni mantiene vivo l’amore per lo studio delle lettere che elabora come forma d’arte, dapprima esprimendosi esclusivamente sui muri con una tag che lo ha reso noto, un’identità segreta, che lui preserva dalla stampa per tutelarsi legalmente e che da quindici anni è presente sulle vie delle diverse metropoli.
La sua ricerca calligrafica lo porta a sperimentare le più disparate composizioni tipografiche, che nascondono citazioni di canzoni e slogan che determinano il background culturale dell’artista.