Per i contemplatori di nuvole
Prosegue la rassegna di opera fotografiche FotograficaMONTI curata da Barbara Martusciello, che per la nuova mostra propone la collettiva “Per i contemplatori di nuvole”.
Comunicato stampa
Prosegue la rassegna di opera fotografiche FotograficaMONTI curata da Barbara Martusciello, che per la nuova mostra propone la collettiva “Per i contemplatori di nuvole” coinvolgendo Alessandro Cidda, Stefano Esposito, Claudio Orlandi, Roberto Petitti, Giorgio Sacher per un confronto sul tema del cielo e delle nubi.
In particolare, le nuvole sono qui centrali, intese come elemento non solo realistico, paesaggistico, ma anche simbolico, immaginifico. Definite da Leonardo da Vinci “corpi senza superficie”, restituite sia nell’arte da tantissimi autori nei secoli, sia nella Fotografia già dai suoi esordi, sono state raccontate da Gavin Pretor-Pinney nel suo “Cloudspotting Una guida per i contemplatori di nuvole” (2006), ovvero per chi non è appagato della "tirannia del cielo azzurro", e da cui la mostra trae il suo titolo. La loro raffigurazione proprio in fotografia conferma, semmai ce ne fosse bisogno, l’autonomia del linguaggio fotografico secondo quanto magnificamente scritto e dimostrato da Luigi Ghirri: sia nella serie sfociata nel libro del 1989 “Il profilo delle nuvole. Immagini di un paesaggio italiano” – che palesò anche l’intenso sodalizio con l’amico scrittore e documentarista Gianni Celati – sia, soprattutto, nel precedente “Infinito” (1974), immenso lavoro di 365 fotografie del cielo, una al giorno, in una sequenza temporale di un anno che esibì quanto neppure la fotografia, che è “iterazione, ripetizione progettata, sequenza temporale”, possa essere “sufficiente a fissare l’immagine di un aspetto naturale” nella sua totalità, dimostrandosi quindi “insufficiente per dare un’immagine del cielo” assoluta; pertanto, poiché il reale non è delimitabile, né restituibile nella sua globalità e complessità, se ne deduce e si conferma che la Fotografia risulta – come ormai acclarato – un linguaggio indipendente e libero di esplorare senza legaccio alcuno, nemmeno quello della realtà. Ciò è quanto anche Alessandro Cidda, Stefano Esposito, Claudio Orlandi, Roberto Petitti e Giorgio Sacher ci fanno vedere, consci del contributo strepitoso che l’arte visiva (dal Barocco a Gustave Courbet, dagli impressionisti ad Emile Nolde, da René Magritte a Berndnaut Smilde, che addirittura le ricostruisce in galleria) e la fotografia storica (Gustav Le Gray; Alfred Stieglitz, Ansel Adams e il Gruppo f/64, Alfred G. Buckham e sue fotografie aeree…) hanno dato relativamente al soggetto “nuvole”, che la realtà ci riserva e che l’immaginazione e investigazione personale di ogni fotografo può consegnarci.