Per l’Ultima Volta

  • CAMPO

Informazioni Evento

Luogo
CAMPO
via della Marrana 94 00181 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Lun-Ven 10:00-18:00

Vernissage
16/11/2018

ore 18,30

Generi
fotografia

Per provare a parlare di Sottsass “per l’ultima volta” abbiamo chiesto a Stefano Graziani di raccontare il mondo di oggi inseguendo “Metafore”, o meglio di guardare il mondo che ci circonda con la stessa curiosità e libertà. Stefano Graziani ha accettato la sfida selezionando un gruppo di giovani fotografi e chiedendo loro di produrre un breve progetto orginale che non fosse una selezione di lavori più estesi o la raccolta di episodi già esistenti.

Comunicato stampa

Between 1972 and 1979 Ettore Sottsass realizes the work “Metafore”, a series of site-specific installations or environmental models imagined and built while traveling across the deserted region of the Pyrenees. The project is the outcome of an intense period of self-reflection through travel and production: “I felt the need to visit deserted places, mountains, to re-establish a physical relationship with the cosmos – the only real environment since it is not measurable, foreseeable, controllable or knowable. It seemed to me that, if I had to re-conquer something, it had to start from microscopic gestures, elementary actions, the meaning of one’s own position”.

In this period Sottsass is questioning design and architecture as consequences of mechanisms of production and consumption rather than responses to real human needs. The journey becomes the necessary condition of being in the world, the instrument that allows the individual to find the right distance from the surrounding reality. Thus the desert becomes place of aspirations, desires and contemporary symbolisms.

During these trips Sottsass does not just take pictures but, together with the young Spanish artist Eulalia Grau, partner and companion of Ettore’s trips, he builds temporary environments with natural materials, ropes and found objects. The construction of the image precisely coincides with the construction of the space, becoming a system of spatial writing.

Yet “Metafore” are not just photographs but rather the map of a journey in search of the self, built through projections of imagination: architectures without walls, rooms where nature and architecture blur, voids that reveal architecture through the traces of a human presence, interior monologues between soul and places.

Trying to talk about Sottsass “for the last time” we have asked Stefano Graziani to speak about the present world by chasing these metaphors, or better to look at the surrounding world with the same curiosity and freedom. Stefano Graziani accepted the challenge by selecting a group of young photographers and asking them to produce a short project. Each work in not the selection of a larger body of work nor the collection of already existing episodes but an original contribution. Observing and studying the process of production of “Metafore”, the invited photographers reinterpreted the work of Sottsass in a personal and contemporary key, following the original format to “Metafore” which couples each picture with a brief evocative caption.

The contributions to this project are tests as experiments and attempts. The entire exhibition, and its catalogue, are an open exercise which can be repeated by photographers, artists, architects and simple amateurs of spatial imagination, leading to different and surprising outcomes. In this sense “For the last time” is faithful to “Metafore”, where each shoot, and even more the project in its unity, appears as coexistence of photography, theatre, performance, passion and love.

Stefano Graziani, artist and photographer, studied architecture at University IUAV of Venice. He teaches at the Master at IUAV/FFF, at Naba, Milan and at the University of Trieste. He collaborates with a number of magazines and publishing houses.

Felipe Fontecilla, Support, 2018

Per l'Ultima Volta

16 Novembre 2018 – 21 Decembre 2018
Inaugurazione: 16 Novembre 2018,18:30

CAMPO
via della Marrana, 94
00181 Rome, Italy
+39.06.64400145
[email protected]
www.campo.space

Orario di apertura: Lun-Ven 10:00-18:00

Tra il 1972 e il 1979 Ettore Sottsass, realizza "Metafore", una serie di istallazioni site specific, modelli ambientali costruiti ed immaginati percorrendo a più riprese i deserti dei Pirenei.

Il lavoro coincide con un momento di autoriflessione intenso, elaborato attraverso il viaggio ed una produzione itinerante ed estemporanea: “Sentivo una grande necessità di visitare luoghi deserti, montagne, di ristabilire un rapporto fisico con il cosmo, unico ambiente reale, proprio perché non è misurabile, né prevedibile, né controllabile, né conoscibile… mi pareva che se si voleva riconquistare qualche cosa bisognasse cominciare a riconquistare i gesti microscopici, le azioni elementari, il senso della propria posizione.”

Sono gli anni in cui Sottsass mette in discussione il design e l’architettura, legati ad un meccanismo di produzione e consumo piuttosto che ai reali bisogni dell’uomo. Il viaggio diventa la condizione necessaria dello stare al mondo, lo strumento che aiuta l’individuo a trovare la giusta distanza dalla realtà che lo circonda. Il deserto è luogo di aspirazioni, desideri e di simbologie contemporanee.

Durante questi viaggi Sottsass non si limita a fotografare ma, insieme alla giovane artista spagnola Eulalia Grau per sei anni compagna di avventura e di vita, costruisce spazi temporanei attraverso l’uso di materiali naturali, corde, tessuti oggetti trovati. La costruzione dell’immagine coincide esattamente con la costruzione dello spazio, attraverso un vero e proprio sistema di scrittura spaziale.

Tuttavia "Metafore" non sono solo fotografie, ma la mappa di un viaggio all’interno del proprio io costruita attraverso proiezioni dell’immaginazione: architetture senza muri, stanze in cui natura e architettura si confondono, vuoti in cui l’architettura si rivela grazie alle tracce di una presenza umana, monologhi interiori tra luoghi e anima.

Per provare a parlare di Sottsass “per l’ultima volta” abbiamo chiesto a Stefano Graziani di raccontare il mondo di oggi inseguendo "Metafore", o meglio di guardare il mondo che ci circonda con la stessa curiosità e libertà. Stefano Graziani ha accettato la sfida selezionando un gruppo di giovani fotografi e chiedendo loro di produrre un breve progetto orginale che non fosse una selezione di lavori più estesi o la raccolta di episodi già esistenti.

Seguendo il formato originale di "Metafore", in cui ogni foto è accompagnata da una breve didascalia evocativa, i fotografi invitati, dopo aver guardato, studiato ed essersi incuriositi al processo che ha portato alla definizione e produzione di "Metafore", hanno reinterpretato il lavoro di Sottsass in chiave personale e contemporanea.

I contributi a questo progetto sono prove, in quanto esperimenti e prove in quanto tentativi. L’intera mostra e il suo catalogo sono un esercizio aperto, che può essere ripetuto da fotografi, artisti, architetti e semplici amatori dell’immaginazione spaziale, con risultati sempre diversi e sorpendenti. In questo senso “Per l’ultima volta” è fedele a "Metafore", in cui ogni scatto, e ancora di più il progetto nella sua unità, appare come coesistenza di fotografia, di teatro, performance, passione, amore.

Stefano Graziani, artista e fotografo, ha studiato architettura all'università IUAV di Venezia. Insegna attualmente nel Master IUAV/FFF, al NABA di Milano e all'Università di Trieste. Collabora con numerose riviste e case editrici.
CAMPO is a space to debate, study and celebrate architecture, born in Rome out of the collaboration between Gianfranco Bombaci, Matteo Costanzo, Luca Galofaro e Davide Sacconi.

CAMPO invites researchers, professionals and students to expose projects, experiments and researches that challenge the current understanding of the city, and to collaborate in the investigation of the potential and the limits of architecture as a form of collective production and common knowledge.
Cover: Felipe Fontecilla, Support, 2018