Percezione-Azione
Trenta opere d’arte realizzate dagli studenti dell’Accademia di Brera e una grande opera installativa donata dall’artista genovese Renata Boero.
Comunicato stampa
Trenta opere d’arte realizzate dagli studenti dell’Accademia di Brera e una grande opera installativa donata dall’artista genovese Renata Boero. L’Università di Milano-Bicocca e l’Accademia di Brera, lunedì 21 marzo, inaugurano la mostra Percezione-Azione, nell’ambito del progetto BreraBicocca avviato dai due istituti lo scorso anno.
In occasione della vernice saranno conferiti anche i premi Brera-Bicocca 2016: a Renata Boero per la sezione “artista di chiara fama” e, per la sezione giovani allievi dell’Accademia, a Roberto Carovilla (Premio Big Size Art), Giulia Gentilcore (Premio Bicocca) e Alessandro Vinci (Premio del Pubblico on line).
E tra le opere d’arte ci sarà anche una mirror box per far scoprire, attraverso un esperimento del Dipartimento di Psicologia di Milano-Bicocca e dei Dipartimenti di Arti Visive e Progettazione e Arti Applicate dell’Accademia, come la percezione di ciò che i nostri occhi vedono possa modificare l’azione del nostro corpo.
Alla cerimonia partecipano il rettore dell’Università di Milano-Bicocca, Cristina Messa, il Direttore dell’Accademia di Brera, Franco Marrocco, il Presidente dell’Associazione Big Size Art, Francesco Buffa Di Perrero, e i coordinatori del Comitato Scientifico Brera-Bicocca, Eraldo Paulesu, docente di psciologia fisiologica dell’Università di Milano-Bicocca, e Stefano Pizzi, docente di Pittura dell’Accademia di Breara. L’Università di Milano–Bicocca e l’Accademia di Belle Arti di Brera, nel 2015, hanno siglato un accordo di collaborazione culturale e scientifica che ha lo scopo di mettere in relazione le arti visive con la formazione sperimentale-empirica universitaria, favorendo il contatto tra l’approccio quantitativo della ricerca e quello creativo della produzione artistica.
Renata Boero spicca per originalità nel panorama culturale in cui opera a partire dai tardi anni ’60. Ha sviluppato la sua ricerca su un sottile crinale di confine tra arte concettuale-processuale ed una sofisticata operazione di recupero di un alfabeto pittorico attraverso il ready-made della pittura stessa. I Kromogrammi, snodo teorico dell’intero percorso dell’artista, appartengono ad un ciclo di lavori iniziato negli anni Settanta sul quale si fonda la sua ricerca e rappresenta un’importante chiave di lettura di tutta l’attività sviluppata nel trentennio successivo.