Permutazioni – Daniele Bacci / Luca Macauda

  • ARTCORE

Informazioni Evento

Luogo
ARTCORE
via De Giosa 48 70121 , Bari, Italia
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Date
Dal al

monday: 17.30/20.30
tuesday - friday: 10.00/13.00 - 17.30/20.30

saturday and sunday by appointment

Vernissage
22/01/2016

ore 19

Artisti
Daniele Bacci, Luca Macauda
Curatori
Alberto Zanchetta
Generi
arte contemporanea, doppia personale

La selezione tra più di 200 partecipanti, ha visto emergere il lavoro di Luca Macauda e Daniele Bacci che riflettono sul mezzo pittorico in maniera complementare e allo stesso tempo contradditoria, da qui l’intuizione del curatore Alberto Zanchetta, nonché presidente del Premio, di associare, contrapporre e mettere in dialogo il modus pingendi e la forma mentis dei due artisti.

Comunicato stampa

Il progetto PERMUTAZIONI si inserisce nella programmazione della galleria ARTCORE a seguito della sua adesione al IV Premio Ora. La selezione tra più di 200 partecipanti, ha visto emergere il lavoro di Luca Macauda e Daniele Bacci che riflettono sul mezzo pittorico in maniera complementare e allo stesso tempo contradditoria, da qui l’intuizione del curatore Alberto Zanchetta, nonché presidente del Premio, di associare, contrapporre e mettere in dialogo il modus pingendi e la forma mentis dei due artisti.
Da un lato Luca Macauda, che occupa ogni angolo dello spazio pittorico con una libera gestualità, e colori intensi; dall’altro Daniele Bacci che tende all’annullamento del gesto pittorico e predilige tonalità e materiali tecnici, metallici.
Come spiega il curatore della mostra: «Le cromie di Bacci ci appaiono anodine: Oro, Bronzo, Nichel, Nero Mica sono colori industriali, tanto sfacciati quanto impenetrabili, emotivamente e psicologicamente; l’artista tiene fede a una logica modulare che non veicola un significato bensì una specificità. La superficie è sua stessa sostanza, spazio illusionistico che va oltre le conseguenze del Modernismo, ne è anzi un’esasperazione tutt’altro che neutrale. Quando non rasenta il monocromo, quella di Macauda è una pittura a maglie fitte in cui emerge un colore che è rievocazione della Macchia mediterranea, della sua luce e della materia che la compone. Nelle sue opere ritroviamo delle oasi antidiluviane, come selvaggi – perché intensi, audaci – sono i colori da lui usati per dare vita a memorie rupestri (è il caso dei dipinti ispirati alla Valle dell’Ànapo esposti in questa occasione)».
Questa duplicità/antitesi genera una sorta di ritorno all’ordine e alle origini della pittura, elaborata e rappresentata esclusivamente nella sua natura metapittorica. La mostra nel suo aspetto complessivo rispecchia l’intenzione di focalizzare l’attenzione sul linguaggio aniconico-analitico, prediligendo uno schema classico e rigoroso in cui la galleria torna ad essere contenitore a servizio delle opere, obbligando così l’osservatore a “leggere” i dipinti e a “pensare” in termini di pittura.