Peter Fend e Bob and Roberta Smith – Wor(L)ds
L’esposizione nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Zimei e l’associazione La Saleriana che articoleranno, a partire da questo appuntamento, un programma di mostre all’interno della prestigiosa sede di Palazzo Cavallarin-Lazzaroni, in via dei Barbieri n. 7 a Roma.
Comunicato stampa
Le parole creano mondi e, al contempo, li mettono in discussione, questo il tema della mostra Wor(L)ds, con le opere degli artisti Bob and Roberta Smith e Peter Fend, a cura di Massimiliano Scuderi e Marco Nicodemo.
L’occasione nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Zimei e l’associazione La Saleriana che articoleranno, a partire da questo appuntamento, un programma di mostre all’interno della prestigiosa sede di Palazzo Cavallarin-Lazzaroni, in via dei Barbieri n. 7 a Roma.
Gli artisti coinvolti, l’inglese Bob and Roberta Smith (1963 Reading, UK), pseudonimo di Patrick Brill, e Peter Fend (Columbus, Ohio,1950)- entrambi operativi in una pratica prossima dell’attivismo- hanno costruito spazi critici in cui l’arte viene considerata ed adoperata come uno strumento politico ancorchè estetico. Il primo, ispirato dall’incontro con un altro grande artista, James Lee Byars, che alla Biennale di Venezia del ‘93 gli regalò un suo adesivo dorato recante la scritta “La tua presenza è la tua migliore performance”, si adopera non tanto nella definizione di un’arte pubblica, quanto nel portare l’arte nel pubblico. Questo modus operandi induce gli individui ad autodeterminarsi attraverso la pratica artistica - da sottolineare il suo intento pedagogico che esercita attraverso l’impegno nelle scuole.
Il secondo, Peter Fend, basa la sua ricerca sulle potenzialità dei bacini idrici mondiali e sul rifondare le comunità utilizzando strumenti che si possono dedurre dalla storia dell’arte. Rimescola storia e geografia e, al limite dell’utopia, ripensa i confini degli stati concentrandosi sulle opportunità derivanti dall’impiego dei bacini idrici. Si tratta di una pratica nel campo dell’architettura che incontra quattro requisiti elencati da Leon Battista Alberti, affinché una città abbia aria, acqua, spazio in cui muoversi e difesa. Gli stacks- testi con una metrica che scandisce geometrie all’interno della pagina- rappresentano dei memorandum propedeutici all’organizzazione del pensiero dell’osservatore nel comprendere le future potenzialità di comunità più creative e, forse anche per questo, più etiche.
La mostra è realizzata col sostegno della Libreria Spazio Sette e con Roscioli e sarà visitabile fino al 14 Maggio, tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30.