Peter Hide – To love money

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO ZERO
Via Scipione Ronchetti 6, Gallarate, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
05/05/2012

ore 18

Artisti
Peter Hide
Uffici stampa
METAMUSA
Generi
arte contemporanea, personale

C’è chi lo adora, chi lo disprezza, chi lo accumula e chi lo sperpera. Se è vero che il denaro non fa la felicità (ma ti fa essere infelice in posti meravigliosi) il denaro fa girare il mondo “The Money makes the world go around” cantava Lisa Minelli in una delle parabole più riuscite dedicate alla ricchezza.

Comunicato stampa

“TO LOVE MONEY”

In mostra i nuovi lavori dell’artista varesino PETER HIDE 311065

C’è chi lo adora, chi lo disprezza, chi lo accumula e chi lo sperpera. Se è vero che il denaro non fa la felicità (ma ti fa essere infelice in posti meravigliosi) il denaro fa girare il mondo “The Money makes the world go around” cantava Lisa Minelli in una delle parabole più riuscite dedicate alla ricchezza.

Il denaro è uno strumento economico imprescindibile con cui fare i conti tutti i giorni. Il denaro ci riguarda, fa parte della nostra vita: poco, tanto o abbastanza. Il denaro può far paura e la sete di ricchezza far perdere la testa. Il denaro ha, oltre a un valore commerciale, un valore simbolico.

Non è solo un mezzo di scambio ma l’unità di misura (ahimè) per valutare prestigio, popolarità, classe e soprattutto potere. Avere soldi spesso dà l’illusione di poter raggiungere qualsiasi obbiettivo, la banconota è diventata un simbolo di una società “commerciale”, appunto.

Ecco dunque che per esorcizzare il potere dei soldi la cosa migliore è enfatizzarli: farli diventare un’opera d’arte, incorniciali, riprodurli, macchiarli di colore, inscatolarli. Peter Hide 311065, lavora in questa direzione da diversi anni. Sceglie l’immagine più comune del nostro vivere quotidiano e la rielabora, esaltandola con ironia. “To love money” è un ciclo di lavori che si sviluppa allo Spazio Zero di Gallarate attraverso opere a parete, la performance “Bagno di soldi” già presentata con successo a Berlino e Venezia e un progetto tutto nuovo “Ad ognuno il suo” con lavori che enfatizzano attraverso l’opera il concetto di compartecipazione di colpa. Tutti gli individui di questa società condividono un pensiero ed un modello economico di sfruttamento dei molti, a favore dell’arricchimento di pochi. Tutti cercano di avere di più a scapito degli altri. In un area riservata il visitatore è invitato a impugnare un fucile, prendere la mira e sparare. Gli obbiettivi sono banconote appese a parete. Quel famoso denaro tanto amato e odiato, quel piccolo pezzo di carta che può valere moltissimo, quell’oggetto che “fa girare il mondo”. In quella mira si possono riversare le emozioni più diverse: liberazione, rabbia, gioia, sdegno, divertimento. L’uomo da una parte, il denaro dall’altra. La stessa mano che tende al denaro diventa il suo boia. Se il proiettile centra l’obbiettivo il denaro sanguina, segna sulla parete bianca la sua lenta agonia, lascia una traccia come se avesse una vita propria. Ed ecco che la parete insanguinata rimanda alla serie di lavori Blood Money (Soldi insanguinati) che Peter Hide comincia a produrre dopo le elezioni in Iran del 2009 ed in seguito ai tumulti finiti nel sangue scaturiti da lì a breve. Opere forti, di denuncia che ricordano quanto di fronte alla fame di ricchezza con esistano ideali religiosi o politici giustificabili. Non importa se quelle guerre sono lontane da noi, non possono lasciarci indifferenti perchè ognuno di noi “ha il suo pezzo di colpa” nella ricerca del denaro.

La capacità di Peter Hide 311065 di esaltare e al tempo stesso denunciare “l’oggetto denaro” attraversa con ironia tutta la sua produzione. Sia nelle grandi installazioni che nei quadri di piccolo formato. Il dollaro, il franco svizzero o l’euro abbandonano per un attimo il sistema capitalistico per diventare quadri o sculture, per fare bella mostra di sé in “scatole- vetrina”, mutano natura e diventano pubblicità di sé stesse con un invito spregiudicato al pubblico: “To love money” amare i soldi.

Erika La Rosa