Peter Lodato – Edge of Light
Si intitolano Edge of Light; Room + Light; Eight to Eighty i tre eventi espositivi legati alla ricerca di Peter Lodato.
Comunicato stampa
Si intitolano Edge of Light; Room + Light; Eight to Eighty i tre eventi espositivi legati alla ricerca di Peter Lodato. Sono curati da Cynthia Penna, art director di Art 1307 e da Emanuele Leone Emblema, curatore del Museo Emblema di Terzigno. Tre mostre, ognuna differentemente caratterizzata, che vedono la partecipazione attiva del Consolato Generale degli Stati Uniti di Napoli, del Museo Emblema di Terzigno e dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Queste mostre si pongono in una ideale linea di continuità con il Pacific Standard Time, un appuntamento che negli Stati Uniti si è rivelato uno dei più importanti eventi artistici degli ultimi anni. Un evento, in gran parte voluto e ed organizzato dal Getty Museum di Los Angeles che opera una sorta di ricognizione sulle migliori realtà artistiche californiane dagli Anni Settanta ad Oggi e che ha definitivamente consacrato il movimento di Light and Space. Peter Lodato alla fine degli Anni Sessanta ha mosso i primi passi proprio nell’alveo di questo movimento, giungendo negli anni a maturare una propria personale sintesi pittorica che lo ha avvicinato ad accenti minimalisti ed ad un interesse specifico per la resa pittorica dello spazio architettonico. La vicinanza tra le tre mostre napoletane organizzate da Art 1307 e gli eventi tuttora in Corso oltreoceano è sancito inoltre dalla presenza in catalogo di un testo edito dalla Curatrice del Getty Museum Robin Trento. Ecco in sintesi il programma delle 3 mostre: “Edge of Light”, in programma a Villa Di Donato dal 29 marzo è una vasta antologica sull’arte di Peter Lodato. La mostra si concentra soprattutto sulle opere pittoriche dell’artista ma sarà anche la prima presentazione delle celebri Sculpture Houses di Peter Lodato, le prime realizzate in Italia presso il Laboratori dell’ Emblema Opificio. Il giorno successivo, il 30 marzo, sarà la volta di “Room + Light”, una mostra che vedrà protagonisti gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli autori di un lavoro pittorico ispirato alla ricerca di Peter Lodato. L’esposizione chiude un Workshop in tre lezioni ideato da Emanuele leone Emblema con la collaborazione di Cynthia Simonelli ed I professori Guglielmo Longobardo e Giuseppe Leone. Infine nella mattina Sabato 31 marzo si inaugura “Eight to Eighty” presso il Museo Emblema di Terzigno. Questa mostra, dedicata espressamente all’opera scultorea di Peter Lodato ed alla sua recente collaborazione con i due designer Francesco e Giuseppe Emblema, vedrà per la prima volta assoluta la presentazione al pubblico di una Sculpture House in versione ambientale, nelle dimensioni originali con cui fu ideata dall’Artista alla fine degli Anni ’70.
Press Release Eight to Eighty
Eight to Eighty è una mostra manifesto. Per il Museo Emblema che ha il piacere di ospitarla e per Emblema Opificio, che ha collaborato con Peter Lodato per la realizzazione dei modelli di Sculpture House. E' stata l’occasione per esprimere tutte quelle potenzialità espositive e produttive che queste due realtà, legate al nome di Salvatore Emblema, hanno messo a punto negli anni.
Un modo di intendere il lavoro culturale, non solo come un’operazione volta a mostrare al pubblico un lavoro d’arte. Ma come collaborazione reale ed effettiva con gli artisti. Modellando un ambiente che sappia essere non solo una vetrina, ma soprattutto un laboratorio creativo. Una fucina di idee. Un Luogo dove artisti affermati come nel caso di Lodato, o giovani emergenti, possano trovare i mezzi, il supporto e le capacità per realizzare i loro progetti. Siano essi un’idea espositiva site specific, o la produzione tecnica delle loro opere.
Eight to Eighty ha permesso entrambe le cose. I tre modelli di Sculpture House oggi esposti al Museo Emblema ed i primi prodotti in Italia, sono il frutto di una inedita collaborazione tra Peter Lodato, Art 1307 ed Emblema Opificio, il laboratorio di design creato nel 1987 da Giuseppe e Francesco Emblema. L’Opificio ha messo a disposizione dell’artista americano tutto il bagaglio tecnico e di esperienza produttiva maturato in oltre vent’anni di attività. Un lavoro, quello dei due figli di Salvatore Emblema, che è nato nel solco delle idee portate avanti dal padre, artista la cui ricerca ha segnato una tappa fondamentale nella storia dell’arte contemporanea italiana.
L’Opificio, fondato come laboratorio di progettazione architettonica e realizzazione di complementi d’arredo, negli anni, ha esplorato a tutto tondo il campo dell’architettura e del design. Passando della lavorazione degli impasti lavici e dei derivati piroclastici tipici del territorio intorno al Vesuvio, ed includendo, poi, particolari processi nella lavorazione del legno e dei suoi derivati. Specializzandosi, infine, nella produzione di oggettistica in metallo e nella gioielleria d’arte. Perseguendo, in tutte queste differenti declinazioni del concetto di arte applicata, un traguardo di sintesi, privilegiando il valore della materia pura e della linearità delle forme.
Un progetto di assoluta pulizia formale come la Sculpture House di Peter Lodato ha incontrato in pieno i principi estetici dell’Opificio di Terzigno. Ha funzionato come una piattaforma operativa, in cui le direttive e le specifiche date dall’artista, non sono state semplicemente “eseguite”; ma sono state invece comprese, condivise ed elaborate al fine di rendere, quanto più fedelmente, l’intenzione originale. Lo stesso principio di condivisione e di confronto è stato applicato dal Museo Emblema per la realizzazione del progetto ambientale che ha ingigantito, secondo l’idea di Lodato, le dimensioni della Sculpture House. Il titolo della mostra, infatti, Eight to Eighty, rimanda appunto a questo processo di ingrandimento dimensionale. Dagli otto pollici delle sculture in metallo e pietra lavica, agli oltre ottanta (in realtà sono 95”) del progetto ambientale che è visibile nella sala principale del Museo Emblema.
Eight to Eighty quindi, non vuole solo esporre un’idea, ma ha l’obbiettivo di esplorarla, di sondarla sia nella sua dimensione oggettuale che nella sua valenza ambientale. Contribuendo a far luce sui quei meccanismi creativi e concettuali elaborati da Lodato e cercare di restituirli pienamente, come suggestione e documentazione, agli occhi del visitatore.
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