Peter Welz
A più di due anni dalla residenza artistica trascorsa negli atelier di Casa degli Artisti, Peter Welz torna a esporre nella prestigiosa istituzione milanese presentando un progetto site-specific: un dialogo tra il suo Portrait #5 [Douglas Gordon], il più recente tra i suoi Portraits, e due opere di Vito Acconci, Reaching Piece del 1969 e Centers del 1971.
Comunicato stampa
A più di due anni dalla residenza artistica trascorsa negli atelier di Casa degli Artisti, Peter Welz torna a esporre nella prestigiosa istituzione milanese presentando un progetto site-specific: un dialogo tra il suo Portrait #5 [Douglas Gordon], il più recente tra i suoi Portraits, e due opere di Vito Acconci, Reaching Piece del 1969 e Centers del 1971.
In linea con i Portraits precedenti (innovative forme di ritratto in movimento che mescolano fotografia, installazione e video), Portrait #5 è dedicato all'artista scozzese Douglas Gordon, nel cui studio è realizzato il video con due iPhone. Composto da due sequenze che ritraggono le mani dell'artista posizionate nello spazio, opposte ma sincronizzate, l'installazione video crea un incontrollato dialogo coreografico.
«Sono molto intrigato dal lavoro di Vito Acconci. Il dialogo figura-architettura è la chiave che ci unisce. Nelle opere che ho scelto lavoriamo entrambi sulla figura umana frammentata in relazione allo spazio: le mani di Gordon raggiungendosi e unendosi dialogano tra di loro e con il gesto di Acconci che indica lo spazio, quindi gli spettatori» spiega Welz.
La mostra è realizzata con il supporto di Goethe-Institut Milano.