Petra Feriancová – Ego in habitat

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA GILDA LAVIA
Via dei Reti, 29/c , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
26/09/2020

ore 18

Artisti
Petra Feriancova
Curatori
Tiago de Abreu Pinto
Generi
arte contemporanea, personale

Mostra personale di Petra Feriancová.

Comunicato stampa

Ego in habitat by Petra Feriancová

◐: Puoi raccontarmi del tuo ultimo sogno?
◑: Si
◐: Era ancora correlato all’acqua?
◑: Si Si, ancora.
◐: E’ da un po' che sogni l’acqua, giusto?
◑: E’ la cosa che sogno più spesso si. E..
◐: L’acqua?
◑: Si. E, Io, il mio Ego, era in questo habitat, questo ecosistema, o biotipo.
◐: Capisco.

Lei mi stava raccontando di un sogno che somigliava molto ad uno studio di tassonomia. Uno dei suoi più grandi, devo dire.
Era profondo. Lei se ne stava lì e mi ha raccontato di storie che avevano molte soluzioni possibili. “Non esiste qualcosa di correlato: non c’è una vicinanza narrativa”, mi ha detto. E nessuno sembra sapere cosa aspettarsi, ma una cosa che tutti sanno è il fatto che tutto era come l’acqua. I sogni, intendo. Si trattava di un altro modo di esistere. Di esistenza. Di essere. Non crediamo nell’eternità, ma crediamo che ci sia possibilità di vita nell’acqua. Per lei si trattava una vita extraterrestre. Quella che vive là fuori. Qualcosa come la fonte di un diverso modo di essere, in quanto anche il modo in cui loro usano l’ossigeno è simile all’evoluzione basata su esempi come quello dei mammiferi, che vengono allevati sott’acqua. E anche il suono, che si trasforma durante la trasmissione. La comunicazione è totalmente differente. Anche suo padre era interessato agli Oceani. E l’acqua è la fonte dell’immortalità, come si vede nelle Porifere (le sue creature acquatiche preferite) che sembrano piante ma sono animali. E dove puoi trovare animali che somigliano a fiori. Lei mi ha detto di aver visto delle mani ovunque. Una massi di mani che facevano una sorta di calligrafia o di grafica con le lettere. Ogni mano era una lettera. E veniva rappresentata in milioni di modi. Ma, ciò che io percepivo come qualcosa, era una cosa ancora diversa. Nella mia mente quella mano era una pianta ma in realtà era un altro animale che mi ha fatto arrivare alla conclusione che stare vicino all’idea di un percorso assoluto è un errore, una trappola.
Perché per lei è sempre aperto. Ci sono sempre intenzioni che possono portarti alla conclusione che tutto è in relazione a ciò che noi pensiamo quando guardiamo qualcosa. Tutte queste cose appartengono all’umanità. Sono tutti simboli che fanno parte di un ampio spettro di cose che ci fanno scegliere in qualche modo molte possibilità.

◐: E’ qualcosa che riguarda l’evasione, o l’isolamento, o lo star soli, o l’essere in grado di tracciare una linea tra il mondo reale e il mondo ideale?
◑: O la maternità.
◐: Si. Vero? Si tratta questo?
◑: Forse ma non è questo… Credo che non sia il tema reale. Questo di cui stai parlando. Ha più a che fare con queste forti emozioni che sarebbero una bugia se non le riconoscessi.
◐: Capisco.
◑: Cè questa frase: Ego in habitat.
◐: Che tu sei nel tuo habitat…
◑: No.
◐: …
◐: Io devo vivere. Significa, Io devo vivere.