Pianofortissimo #2
A quasi vent’anni dall’apertura in C.so di Porta Romana, la Galleria Davide Di Maggio ritorna a Milano, dopo la lunga esperienza berlinese (2001/2017), inaugurando il nuovo spazio in Viale Bligny 41.
Comunicato stampa
“There is no such thing as an empty space or an empty time. There is always something to see, something to hear. In fact, try as we may to make a silence we cannot.”
(John Cage)
Opening: 29 Giugno 2017 / h. 18-21
30 Giugno - 23 Settembre 2017
english version
A quasi vent'anni dall'apertura in C.so di Porta Romana, la Galleria Davide Di Maggio ritorna a Milano, dopo la lunga esperienza berlinese (2001/2017), inaugurando il nuovo spazio in Viale Bligny 41.
La Galleria ritorna con fiducioso entusiasmo sotto i riflettori della scena artistica milanese, orgogliosa di condividere gli stimoli e le energie della città con Istituzioni, spazi pubblici e privati d'élite, portando avanti i propositi fin ora concepiti e realizzati e dando vita ad un progetto che ha lo scopo di articolare un programma dedicato alle esperienze internazionali nel settore delle arti visive, moderne e contemporane, mantenendo, inoltre, un continuo dialogo tra le nuove generazioni di artisti e i grandi Maestri, da sempre parte della tradizione culturale della famiglia Di Maggio.
A celebrare l’avvio di questa nuova indagine, dodici tra le più rilevanti e significative personalità dei nostri tempi: Arman, John Cage, Joseph Beuys, George Brecht, George Maciunas, Giuseppe Chiari, Geoffrey Hendricks, Rebecca Horn, Nam June Paik, Daniel Spoerri, Ben Vautier, La Monte Young, invaderanno lo spazio espositivo in una installazione unitaria e sublime, lodando unanime la straordinaria armonia del silenzio: dodici pianoforti, distesi e sospesi nell’aria, personalizzati e stravolti da ognuno di loro, attraverso il loro sguardo e il loro abbaglio di verità, costituiranno l’estensione ideale ai nostri sensi per giungere al presente e valicare il tempo, che nell’ eccellenza e nella bellezza rimane ogni ora immoto.
Il pianoforte è stato, sin dai tempi della sua ideazione avvenuta a Firenze due secoli fa, il più importante ed elevato tra gli strumenti musicali. Visivamente una scultura, chiusa o aperta, luogo privilegiato della creatività artistica, non solo come esperienza musicale ma anche di scontro tra le varie componenti della ricerca artistica moderna. Dai pianoforti bruciati di Arman nel 1963, a quelli impacchettati da Christo nello stesso anno, e prima ancora il pianoforte smantellato dal movimento Fluxus nel '62 a Wiesbaden, fino ai giorni nostri. Ognuna di queste azioni è emblematica della particolarissima relazione mentale tra le avanguardie e il suddetto strumento.
Pianofortissimo #2 è uno spaccato della celebre esposizione Pianofortissimo, realizzata alla Fondazione Mudima di Milano nel ‘90 e alla Biennale di Venezia l’anno successivo; un binomio di emozioni che lascia spazio a quello che è stato e quello che sarà.