Piazze Astengo-Garzena
La Città di Settimo Torinese inaugura due nuovi spazi urbani del centro storico recentemente intitolati agli architetti Biagio Garzena e Giovanni Astengo.
Comunicato stampa
Cerimonia di inaugurazione di due piazze
intitolate agli
Architetti Biagio Garzena e Giovanni Astengo
Sabato 16 Luglio
Presso la Biblioteca Multimediale Archimede di Settimo torinese
Piazza Campidoglio 50
Ore 19.30
Nell’ambito del festival Architettura in Città organizzato dal 14 al 17 Luglio 2011 a Torino e
nell’area metropolitana dall’Ordine degli architetti PPC della Provincia di Torino e dalla Fondazione
OAT, la Città di Settimo Torinese inaugura due nuovi spazi urbani del centro storico recentemente
intitolati agli architetti Biagio Garzena e Giovanni Astengo.
Entrambi iscritti all’Albo d’Onore dell’Ordine degli Architetti, hanno svolto attività scientifica e
professionale nei campi dell’architettura e dell’urbanistica negli anni settanta e ottanta, ricoprendo
ruoli di prestigio all’interno della Pubblica Amministrazione e dell’Università.
Le figure di entrambi, caratterizzate da un forte impegno culturale, etico e politico, vengono
ricordate in occasione dell’inaugurazione di due luoghi cittadini a loro intitolati dalla città di Settimo
Torinese.
Interverranno a ricordarli il Prof. Piergiorgio Tosoni e il Prof. Alex Fubini
Il ritrovo è previsto alle ore 19.30 presso la Biblioteca Multimediale Archimede - Piazza
Campidoglio 50 per proseguire verso le piazze intitolate ai due Architetti.
Segue breve profilo dei due architetti.
GIOVANNI ASTENGO
Torino, 13.04.1915 – San Giovanni in Persiceto (Bologna), 26.07.1990
Laurea: Facoltà di Architettura, Politecnico di Torino, 1938;
laurea honoris causa Corso di laurea in Pianificazione territoriale e
urbanistica, Università degli studi di Reggio Calabria, 1990
Iscrizione all’Albo 1939
Profilo a cura di Giuseppe Piazza
Benemerito delle arti e delle scienze del Ministero della Università e della
Ricerca Scientifica (medaglia d’oro 1989)
L’impegno scientifico, etico e politico caratterizza la vita di Giovanni
Astengo.
“Coloro che hanno scritto di Astengo danno di lui un’immagine complessiva tesa a
sottolineare il ruolo nell’urbanistica italiana degli ultimi decenni: di grande
urbanista e di maestro: che viene sempre accostata a quella di uomo coerente,
idealista, severo, rigoroso; aspetti che ne hanno connotato non solo la vita
privata, ma in modo imprescindibile anche la vita pubblica” (Di Biagi,
Gabellini, 1992 p. 428).
Questa immagine ricordano con affetto, e come alta eredità morale, quanti hanno
avuto a che fare con lui, architetti, amministratori, colleghi collaboratori,
funzionari e compagni, insieme all’azzurro profondo degli occhi, dello stesso
colore delle sue cravatte. Proveniente dal cenacolo culturale di Comunità di
Adriano Olivetti, impegnato nel Partito Socialista Italiano, Astengo è stato
consigliere comunale di Torino dal 1964 al 1975 e Assessore alla Pianificazione
urbanistica dal 1966 al 1967, consigliere regionale della Regione Piemonte dal
1975 al 1985 e Assessore alla Pianificazione e Gestione urbanistica dal 1975 al
1980. Come Assessore della Città di Torino avviò la revisione del PRG e gli
studi per il PRI. Come Assessore regionale promosse e fece approvare (Presidente
Aldo Viglione) la l.r. 5 dicembre 1977 n°56 ‘Tutela ed uso del suolo”, da molti
ritenuta l’espressione più completa della personalità politica, scientifica,
didattica e morale di Giovanni Astengo.
L’attivita scientifica e professionale lo ha visto impegnato soprattutto nel
definire capisaldi innovativi nella progettazione del Piano; ricordiamo tra i
molti il Piano Regionale Piemontese del 1944 e i PRG di Assisi, Gubbio (1961 -
premio nazionale INARCH). Ancona, Saluzzo, Genova, Bergamo, Firenze, Albenga,
Pavia e Pisa tra il 1955 ed il 1989, nonché piani esecutivi di cui il più noto è
quello di Assisi. Partecipa a numerose commissioni parlamentari e ministerali
(1964 Commissione parlamentare di indagine per la tutela e valorizzazione del
patrimonio storico, archeologico e del paesaggio, 1966 Commissione di indagine
sulla frana di Agrigento; Comitato interministeriale per Venezia; 1974 capo
della delegazione italiana all’OCSE sui problemi urbani). Ha esperienze
straniere (piani a Ankara e Mogadiscio in associazioni internazionali).
Nonostante il preminente interesse verso l’urbanistica ha svolto attività di
progettista in architettura: tra le realizzazioni il quartiere Ina-Casa di
Falchera (Torino) (con A. Molli Boffa, M. Passanti, N. Renacco, A. Rizzotti).
Intensa l’attività di Astengo nell’Istituto Nazionale di Urbanistica (I.N.U.) di
cui è stato membro eminente 1949 e presidente onorario 1986. Nel 1962 è stato
uno dei fondatori dell’Associazione nazionale per i centri storico artistici
(ANCSA). La sua produzione scentifica è vastissima (cfr. l’ampio regesto Di
Biagi, Gabellini, 1992) e per quasi 25 anni è stato direttore della rivista
Urbanistica.
BIAGIO GARZENA
Torino 06.05.1929 - 04.10.1989
Laurea: Politecnico di Torino, 1956
Iscrizione all’Albo: 1960
Profilo a cura di Pier Giorgio Tosoni
Nella prima metà degli anni Sessanta, oltre alle collaborazioni con Mario
Passanti, ha svolto attività didattica e di ricerca con Franco Albini presso lo
IUAV di Venezia; successivamente ha seguito Albini a Milano dove, nel 1969 è
stato incaricato di un corso di Composizione Architettonica. Nello stesso arco
di tempo ha fatto parte dello Studio Associato “Collettivo di Architettura”, con
sede in piazza Castello a Torino, dove ha iniziato una collaborazione proficua
di tipo professionale, ma anche politica e scientifica, tesa alla costruzione di
un modello di attività architettonica e urbanistica fortemente intrisa di nessi
tra impegno civile e revisione critica dell’esperienza razionalista. Ne sono
testimonianza piani e concorsi per edilizia economico popolare, ampliamenti dei
cimiteri di Rivarolo, di Settimo Torinese e di Cuorgnè, il progetto per la Casa
del Popolo a Chieri. Dal 1972 è professore stabilizzato a Torino, e dal 1981
professore ordinario. Temi più specificamente legati a problematiche
universitarie si intrecciano nei suoi scritti con argomenti di ricerca attorno
al problema della casa a basso costo, vista nelle sue implicazioni economiche,
edilizie, urbanistiche.
Sul piano professionale nel corso degli anni Settanta realizza le prime case in
cooperazione indivisa a Torino, una casa-albergo a Ceva, e, con Andrea Bruno, la
nuova sala del Consiglio Comunale di Rivoli.Durante gli anni Ottanta l’impegno
universitario assume rilievo particolare, ma non si arrestano le ricerche sul
terreno del fabbisogno di abitazioni e sul problema della casa, i cui risultati
vengono presentati in seminari e conferenze di livello nazionale (Bari,
Cagliari, Genova, Urbino) e internazionale (St. Louis, Missouri e Gävle,
Svezia). L’attività professionale negli ultimi anni si caratterizza maggiormente
in campo urbanistico, con i piani regolatori di Settimo Torinese e di Nichelino.
Insegnamento, ricerca, attività professionale, impegno civile si sono integrati
nella sua operosa attività, concorrendo ad attribuirle uno spessore particolare
e una fisionomia ricca, poliedrica, variegata. Giunto all’insegnamento in un
momento particolarmente delicato, critico e dinamico, è stato tra coloro che più
intensamente hanno saputo liberare energie nuove, a partire da questa
esperienza, nella direzione di una profonda e positiva trasformazione del lavoro
intellettuale nell’università e nella professione.