Picasso e le sue passioni
Picasso e le sue passioni: una mostra originale, un percorso completo nell’opera dell’artista, un viaggio tra circo, tauromachia, donne e politica.
Comunicato stampa
Pavia, 18 dicembre 2015 – “Picasso e le sue passioni” è la mostra che si terrà a Pavia a Palazzo Vistarino dal 19 dicembre 2015 al 20 marzo 2016. L’esposizione, curata da Lola Duran, propone più di 200 opere tra disegni, ceramiche e oli, provenienti da importanti raccolte private di tutto il mondo e dal museo di Mija Malaga, e illustra, nei suoi contenuti più autentici, i temi e le passioni che hanno dato vita alla creatività di Pablo Picasso e ne hanno influenzato l’esperienza umana e artistica.
Pavia, unica città del nord Italia ad accogliere l’esposizione, apre eccezionalmente al pubblico le sale di palazzo Vistarino. La settecentesca “villa delle delizie”, affacciata sul Ticino, oggi sede della Fondazione universitaria Alma Mater Ticinensis, farà da scrigno, con le sue sale affrescate, le dorature e gli specchi, alle opere di Pablo Picasso. La mostra è organizzata dalla Fondazione universitaria Alma Mater Ticinensis e dall’Associazione Culturale ViviPavia, in partnership con MUSA Group e in collaborazione con il Comune e l’Università di Pavia.
Il catalogo della mostra, edito da Gli Ori, è stato curato da Paola Gribaudo.
Il teatro e il circo, la tauromachia, le donne e la politica: queste le passioni che danno titolo alla mostra. Temi centrali nell’immaginario artistico di Pablo Picasso e nel contesto del XX secolo. Tematiche illustrate attraverso una grande varietà di tecniche. “Picasso e le sue passioni” propone un percorso completo nell’opera dell’artista spagnolo, che aiuta a comprendere al meglio l’evoluzione del suo linguaggio artistico: dai primi anni parigini con le incisioni del ciclo La Suite des saltimbanques (1913) all’esperienza più matura delle opere grafiche (disegni e litografie) dedicate a La Célestine del 1971. Un nucleo tematico importante è costituito dalle ceramiche, una delle poche collezioni complete in possesso di un privato, con il ciclo Tauromachia (1959), cui Picasso si è dedicato dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
La sperimentazione di oggetti in ceramica (vasi, piatti, brocche, mattonelle dipinte) ha infatti accompagnato gli ultimi vent’anni di vita dell’artista, intrecciandosi indissolubilmente con le sculture, la grafica e soprattutto i lavori su tela. “Picasso e le sue passioni” offre quindi un’esposizione eterogenea per temi ed eclettica per ricerca stilistica, che culmina nei due dipinti a olio Tête de femme, 1943 (olio su cartone intelato, 66x51) e Autoritratto del 1967 (gouache e inchiostro di china, 75x56,5) esposti nella “sala della marchesa” di Palazzo Vistarino.
La donna è il soggetto più sentito nella pittura di Pablo Picasso, è la verità più nascosta, il cavallo di battaglia più sicuro nella guerra di conquista della realtà, è un simbolo limpido, è l’inesauribile tesoro e la nemica che non depone mai le armi. È la joie de vivre e nello stesso tempo è l’ossessione a cui dare forma, la sua inseparabile compagna e la sua regina. Alcuni biografi attribuiscono alla presenza di Dora Maar l’influsso esercitato nella vita di Picasso dal 1935 al 1943 e anche nel suo radicale cambiamento dello stile pittorico. Il temperamento forte, nevrotico e intellettualmente isterico della sua compagna porta l’artista all’esasperazione del suo espressionismo estetico, sia nella scomposizione dei piani prospettici sia nella profondità e acutezza interpretativa del carattere di lei.
Tête de femme, 1943 – olio su cartone intelato, 66x51 – esposto a Pavia è l’ultimo – e forse il più completo – di una sequenza di quattro ritratti realizzati tutti nello stesso giorno il 3 giugno del 1943, quasi una sorta di addio a Dora Maar, immediatamente prima che l’artista incontrasse la sua prossima conquista e novella musa, la giovanissima Françoise Gilot.
Nei numerosi autoritratti realizzati nel corso della sua lunga carriera Pablo Picasso in fondo ha sempre svelato l’autentica passione della sua vita: quella per se stesso.
In Autoritratto, 1967 – gouache e inchiostro di china, cm 75x56,5 – l’artista rivela tutta l’identità e l’alterità del suo doppio. Qui Picasso è l’uomo, l’artista, l’alchimista, ma è anche il Minotauro, il toro, il demone: è l’ombra che affiora dall’inconscio per tradire l’identità nascosta. Nella sua costante decostruzione dell’Ego, Picasso si ritrae davanti allo specchio dell’anima nell’ossessione drammatica di rivelare la sua identità segreta prima di tutto a se stesso.
Per l’eccezionalità della sede espositiva per la prima volta aperta al pubblico, per quantità di opere e tecniche proposte, “Picasso e le sue passioni” è una mostra unica per Pavia e per tutto il nord Italia. Un’occasione per conoscere al meglio l’opera del grande pittore che ha rivoluzionato l’arte del secolo passato e, ancora, dei nostri giorni.
Tra le opere che si potranno ammirare in mostra ci sarà uno spazio dedicato a tre rappresentazioni innovative del grande dipinto di Picasso: Guernica. Il progetto voluto da The Mad Box, leader di mercato in Italia nella raccolta di digital e media retail con oltre 2000 metri quadrati di impianti digital out-of-home installati, ha dato la possibilità a tre artisti italiani di creare una loro trasposizione del capolavoro dell’artista spagnolo. Un’opportunità colta da Stefano Bressani, che nella sua opera Urlo alla vita rappresenta la Guernica come un inno alla vita, alla passione e al colore sovrapponendo all’opprimente grigiore livido della guerra, ritrovato nell’opera originale, un urlo di speranza. Parte, invece, da immagini decomposte e decostruite l’opera Per Guernica ora di Paolo Baratella, una trasposizione che “alza la voce” per dire no a chi ritiene che le distruzioni e i massacri siano l’unico mezzo per risolvere i contrasti tra i popoli. Infine, The Mad Box ha coinvolto per l’occasione l’artista milanese Paolo Ceribelli, il quale nella sua rappresentazione immagina la Guernica come una ripetizione ossessiva di un’icona; il suo perdere prima profondità poi forma e infine colore, sbiadendosi, non è che la rappresentazione della ciclicità con cui ripetiamo i nostri orrori, con cui li trasformiamo in routine “altro da noi”.
Per avvicinare anche i più piccoli a Picasso sono state pensate delle attività didattiche che si susseguiranno per tutta la durata della mostra: visite guidate per bambini e ragazzi permetteranno di approfondire la conoscenza dell’artista e delle sue opere.
Per i gruppi di scuola dell’infanzia e di scuola primaria è stato pensato il percorso “Il piccolo e grande Pablo”: seguendo il racconto della guida i bambini conosceranno la storia del pittore e delle opere esposte, imparando a comprendere le sue tecniche e la sua poetica. A questo percorso seguiranno i laboratori Le mani nell’arte, in cui si insegnerà ai più piccoli a decorare un oggetto in terracotta utilizzando soggetti e colori di Picasso, e I colori di Picasso, dove i bimbi saranno guidati nella realizzazione di un collage che riprodurrà una delle opere esposte.
Per le scuole secondarie di primo grado è stato pensato il percorso “Picasso tra storia, vita e colori”, percorso in cui gli alunni potranno apprendere la vita e le opere del Maestro attraverso un “diario di viaggio”.
Per le scuole secondarie di secondo grado, oltre alle visite guidate, è offerta la possibilità di organizzare percorsi specifici per licei artistici e scuole d’arte.