Piccio – Oltre il suo tempo
La mostra, curata da Francesco Luigi Maspes, è accompagnata da un catalogo che attraverso un saggio introduttivo di Francesco Rossi, già direttore per oltre trent’anni della Pinacoteca dell’Accademia Carrara di Bergamo, e alle schede critiche di ogni opera di Pierluigi De Vecchi e Maria Piatto, autori del Catalogo ragionato dell’artista, pone l’accento su un autore che ha segnato la pittura europea dell’Ottocento.
Comunicato stampa
Dal 29 maggio al 28 giugno 2015, le Gallerie Maspes di Milano (via Manzoni 45) ospitano una mostra dedicata a Giovanni Carnovali detto il Piccio (Montegrino Valtravaglia, 1804 – Coltaro di Sissa, 1873), tra i maggiori maestri della pittura europea dell’Ottocento.
La mostra è promossa in collaborazione con la Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, la cui responsabile dell’Archivio storico Elisabetta Staudacher presenterà, attraverso un accurato saggio, documenti inediti sulla mostra postuma dedicata al Carnovali nel 1909.
L’esposizione si sofferma sulla maturità del Piccio, attraverso una selezione di dodici capolavori, disposti secondo un percorso cronologico e tutti provenienti da prestigiose collezioni private, alcuni inediti o assenti dal panorama espositivo da decenni.
Il percorso, in grado d’indagare le sue tematiche più riconoscibili, come l’autoritratto, il ritratto, il paesaggio, la rappresentazione mitologica e la scena religiosa, si apre con Paesaggio con bagnanti (1846), opera un tempo annoverata tra i capolavori della collezione Finazzi di Bergamo nonché tra i dipinti scelti per rappresentare il pittore alla mostra internazionale sul Romanticismo tenutasi nel 1959 alla Tate Gallery di Londra, e continua con la scena religiosa di Rebecca e il servo d’Abramo (1855 circa), esposta nel 1909 alla storica rassegna della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente e mai più presentata al pubblico da oltre sessant’anni.
I soggetti religiosi cedono il passo a quelli mitologici, come Selene ed Endimione (1850-55), prima di tre versioni che il Piccio dedica a questa storia di origine classica ma interpretata sulla sua tela con estremo romanticismo e Agar nel deserto (1860-62), di cui si conoscono tre disegni preparatori, variante della pala d'altare d'Alzano, nota come uno dei suoi dipinti più importanti.
Capolavoro indiscusso è Ritratto di Gina Caccia (La collana verde) (1862), appartenuto alla collezione della famiglia Jucker e opera tra le più note e rivoluzionarie del Carnovali per l'istantaneità della rappresentazione: Gina Caccia ospite nella villa dei Tasca viene colta nell'attimo in cui, sportasi dalla soglia della casa, vede l’arrivo del pittore. La tela appare, per molti versi, precorrere certi aspetti dell'Impressionismo e si pone come modello per i futuri Scapigliati, grazie al fondersi nella sua pittura di una nuova percezione del movimento e della forma.
Fanciulla dormiente (1863) deve la sua nascita al viaggio a Parigi condotto dal Piccio presumibilmente nel 1845. Qui, dopo la visita alla prestigiosa collezione La Caze, ebbe il permesso di copiare un dipinto raffigurante una baccante addormentata, a cui offrì un maggior apporto di calore e romanticismo tipici della sua pittura.
Inoltre, sono proposti anche i due pendant Il giudizio di Paride e Arianna consolata da Bacco (1866-88) squisiti esempi di una resa semplice e monumentale seppur in formato ridotto e un tempo facenti parte dalla collezione Finazzi di Bergamo.
La Madonna con il Bambino (1868-69), già nella celebre collezione Rossello, riappare in pubblico dopo più di un secolo e risulta vicina ai numerosi studi di Flore, qui rappresentate dalla Flora della raccolta Stramezzi di Crema eseguita nel 1871, tre anni prima della tragica scomparsa dell'artista, avvenuta per annegamento nel Po.
Accompagna l’esposizione un catalogo Gallerie Maspes Edizioni, curato da Francesco Luigi Maspes, con un saggio di Francesco Rossi già Direttore per più di trent’anni della Pinacoteca dell’Accademia Carrara di Bergamo, sede nel 1974 dell’antologica dedicata al Carnovali, e le schede critiche di Pierluigi De Vecchi e Maria Piatto. Il volume ha l'obiettivo di mettere l'accento su un autore che ha segnato la pittura italiana dell' Ottocento collocandosi, grazie alla sua personalità e alle sue idee, a cavallo tra le diverse correnti pittoriche nate in Italia e in Europa in quel periodo.
Tutte le opere sono state sottoposte a un complesso ciclo di esami diagnostici da parte di Thierry Radelet, autore in passato delle indagini sul Quarto stato di Pellizza da Volpedo, che tramite operazioni non invasive di riflettografia, infrarosso, radiografia e falso colore ne svelerà i segreti e permetterà, grazie ad un saggio in catalogo, di "guardare oltre la tela” portando alla luce importanti scoperte e rispondendo a diversi interrogativi.
Tra le iniziative collaterali, si segnala la conferenza “Il Piccio tra arte e scienza” di Elisabetta Staudacher e Thierry Radelet che introdurranno il pittore e presenteranno il risultato delle loro ricerche.
L’intero ricavato della vendita del catalogo verrà devoluto per il restauro conservativo, curato dal Laboratorio Enrica Boschetti di Milano, del Ritratto di Gina Caccia (La collana verde), a testimonianza dell’impegno pubblico per il quale ancora una volta le Gallerie Maspes si distinguono, affiancando alla propria attività professionale una costante e approfondita ricerca sulla storia della pittura italiana dell’Ottocento.
Milano, aprile 2015