Pier De Felice / Artsiom Parchynski

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Informazioni Evento

Luogo
BI-BOX
Via Italia, 38 - 13900, Biella, Italia
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Date
Dal al

mercoledì – giovedì – venerdì e domenica 16.00 – 19.00
sabato 10.00 – 12.00 / 16.00 – 19.00

Vernissage
25/10/2013

ore 18

Artisti
Pier De Felice, Artsiom Parchynski
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Due artisti che indagano la nostra realtà cogliendo la poesia anche nei luoghi di abbandono e desolazione o la forza di un pensiero che germoglia anche da rami che paiono sterili.

Comunicato stampa

Due artisti che indagano la nostra realtà cogliendo la poesia anche nei luoghi di abbandono e desolazione o la forza di un pensiero che germoglia anche da rami che paiono sterili.

Pier De Felice

Ora noi, che ci abbiamo creduto
alla favola del Novecento, e molto
di noi e molta vita abbiamo perduto
tra le formule del nostro tempo, quella,
almeno, spogliata delle formule,
ritorna a noi come il bel vento...
(Gianni D'Elia, Sulla Riva dell'Epoca - 2000)

Soggetti postindustriali, fantasmi di un capitalismo decaduto, le ciminiere, le fabbriche, i tralicci protagonisti delle opere di Pier De Felice ci raccontano le memorie di storie di un passato recente. Ricordi di vite, di relazioni, teatri di lavori dismessi superati da innovazioni incombenti. Sono monumenti che Pier documenta con il recupero della loro poesia, della grandezza anche delle loro dimensioni, enfatizzandone la varietà e gli stili. La sovrapposizione di disegno, fotografia, con l'intervento di colore dell'artista comporta un dialogo tra le architetture e gli oggetti simbolo proposti e l'uomo, o meglio la società, che li guarda non in modo impassibile, ma per registrarne la vitalità e l'energia sopita. Alle visioni di scenari emozionanti, si alternano le pause – Intermezzo – del non colore, un momento di riflessione, un invito all'ascolto anche con gli occhi, in antitesi con le possibilità di uno dei nostri sensi più sofisticati.

Artsiom Parchynski

Se da un ceppo
possono nascere le foglie
così possono crescere
le parole in me

L'artista bielorusso (1985) presenta un gruppo di opere che riflettono sulla coesistenza tra la civiltà e la vita sulla terra attraverso una serie di simboli. Dove da una parte è presente la profonda disperazione per il sempre più forte allontanamento dell’uomo dalla natura e il suo impatto distruttivo su di essa, dall’altra è presente la speranza e la convinzione che un giorno la terra avrà il meglio su un falso progresso che ha dimenticato gli obiettivi del benessere dell'umanità entro lo spazio fisico e naturale. Le installazioni sono la combinazione di materiali diversi ( legno, cemento, etc) che si combinano con un video dal soggetto poetico: la crescita di un germoglio lenta, delicata ma inarrestabile.