Pier Giorgio Balocchi – Guardare oltre
Mostra personale di Pier Giorgio Balocchi dal
titolo Guardare oltre a cura di Filippo Rolla.
Comunicato stampa
Venerdì 24 giugno alle ore 18.00 inaugura presso la Galleria Duomo in Via
Finelli 22/b a Carrara (MS) la mostra personale di Pier Giorgio Balocchi dal
titolo Guardare oltre a cura di Filippo Rolla e visibile fino al 14 agosto.
Pier Giorgio Balocchi originario di Siena è titolare della Cattedra di Scultura
nella Accademia di Belle Arti di Carrara e Membro della Accademia delle Arti del
Disegno di Firenze.
Partecipa a partire dal 1975, anno in cui viene invitato alla X Quadriennale di
Roma La Nuova Generazione, a importanti mostre in Italia ed all’estero. Nel 1981
tiene la sua prima personale presso la Galleria Toninelli di Piazza di Spagna a
Roma presentato da Enzo Carli, lo storico dell’arte che fin dall’inizio ha
voluto occuparsi del suo lavoro curandone ogni aspetto e segnandolo
profondamente fino alla sua scomparsa.
Nel 1988 dopo varie esperienze didattiche ottiene la Cattedra di Scultura nella
Accademia di Belle Arti di Carrara e sul finire di questo decennio fino ai primi
anni 90 rallenta l'attività espositiva, dedicandosi particolarmente a scolpire
monumenti per spazi pubblici e privati.
La mostra "Guardare oltre" alla Galleria Duomo vuole nelle intenzioni del
curatore Filippo Rolla, riflettere sulla poetica di Pier Giorgio Balocchi come
traccia concreta dell’esistenza e finestra sul mondo, dove lo scultore fissa il
moto fuggevole del tempo nel marmo.
Innumerevoli le suggestioni: dal paesaggio della Val d’Orcia ai poeti giapponesi
di Haiku, storie, paesaggi, personaggi, amici, amiche che diventano diari
scultorei a cui attingere, dove l’atteggiamento artistico ed il gesto creativo,
per descrivere la natura e le vicende umane, è svelato come essenza in cui
l’attimo fuggente è perfettamente percepito e scolpito.
Una personalità raffinata con un tratto artistico caratterizzato da intime
profondità, che ispira la volontà di trasmettere all’osservatore curiosità e
stupore, perché l’osservazione non riguarda solo fatti ed eventi visibili ma
anche e soprattutto la loro assenza, lasciando la consapevolezza di non doversi
fermare sempre all’apparenza, ma di voler guardare oltre.