Pier Paolo Pitacco – Vanishing cover
Pier Paolo Pitacco, artista che da 40 anni rappresenta la forza creativa dietro i più importanti magazine del mondo, sarà in mostra a Milano con un progetto fotografico suggestivo e unico.
Comunicato stampa
Forse “vedere la musica” può sembrare un ossimoro, un’impresa impossibile. Sicuramente è una sfida complessa, che Pier Paolo Pitacco ha accolto con tutto se stesso: dal 3 dicembre, presso gli spazi della Galleria Sabrina Raffaghello di Milano, verrà ospitata una mostra dedicata proprio a questo tema. 36 fotografie di diverso formato, che si confrontano con la memoria collettiva e intima, partendo proprio da una selezione di covers di ellepì che hanno segnato la storia della musica. Non una semplice riproduzione, ma un lavoro suggestivo e unico, un’alchimia di colori e ricordi riprodotti con ap- proccio emozionale, istintivo, addirittura sensuale. Pier Paolo Pitacco è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi art director al mondo, ed è la forza creativa che sta dietro i magazine e i marchi più prestigiosi.
In questa incredibile esposizione, Pitacco fa si che l’immagine sbiadisca per poi ricomporsi in una forma perfetta quadrata, che incatena nella sua essenza le emozioni legate ai nostri ricordi soggettivi. Allo stesso tempo devia la percezione delle stesse, riempie il voto con melodie conclamate e si plasma in nuove emozioni.
«Tutti abbiamo avuto la sensazione che la musica sia da vedere e non solo da ascoltare – dice Oliviero Toscani, tra i promotori della mostra – e Pitacco con questo progetto ha messo in scena proprio la visione della musica che ha fatto la storia contemporanea. Lo ha fatto in modo nuovo, sperimentale: è riuscito a tirare fuori l’energia della memoria e non la banale nostalgia».
«Ho sempre apprezzato Pitacco – dice Fabio Castelli, fondatore e direttore di mia Fair, la prima fiera di fotografia in Italia - e lo apprezzo ancora di più da quando si è aperto ai progetti di fotografia come questo. Questa è una mostra che non ha valore solamente sotto il profilo della memoria, ma anche sotto quello artistico ed estetico».
In Vanishing Cover possiamo trovare l’instant della melodia, l’instant della polaroid, volutamente ricostruita grazie alle app digitali, l’instant dei nostri ricordi e l’instant di deframmentazione dell’artista, che nel suo viaggio ascolta e plasma con colori e forme le note. Da Lee Morgan ai Nirvana, da Gil Evans ai Velvet Underground, fino a Nino Rota o i Jefferson Airplane, sono moltissimi
i protagonisti della musica trattati.
La mostra, curata da Sabrina Raffaghello, sarà visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 19, a partire dal 3 dicembre fino al 31 gennaio. Un’occasione imperdibile che vede, nella fusione del linguaggio musicale con quello fotografico, la nascita di un nuovo idioma universale.
Il 3 dicembre alle ore 19, in occasione del Vernissage della mostra, verrà presentato il libro “Vanishing Co- ver” edito da Danilo Montanari con testi critici di Sabrina Raffaghello, Giovanna Calvenzi, Daniel Soutif.