Pierluigi Fresia – Speed of Light
Riccardo Costantini Contemporary presenta nella project room la mostra di Pierluigi Fresia dal titolo “Speed of Light”.
Comunicato stampa
In occasione di Ouverture Fotografia 2022 di Torino Art Galleries, che prevede per la notte di sabato 28 maggio l'apertura prolungata fino alle 23.00, la galleria Riccardo Costantini Contemporary presenta nella project room la mostra di Pierluigi Fresia dal titolo "Speed of Light".
Il testo critico della mostra è di Elio Grazioli.
[...] Il lavoro che presenta la scritta con la velocità della luce, “In 1975 when I was thirteen the speed of light was 2999792458 m/s”, riconduce una misura assoluta a un’età relativa e personale.
[...] Il sublime è il senso del sopravanzarci della realtà, più grande e potente di noi esseri umani, ma non solo, è anche il senso di questo pensiero che a volte vediamo fuori come integrato nella realtà stessa. Anche esso ci sembra in altro modo sopravanzarci. La velocità della luce, anche da questo punto di vista, sembra condensare in sé questi due sensi, queste due direzioni. La luce è la condizione della visibilità e la misura dell’esistenza, è la fisica ed è la spiritualità, la sua velocità è forse una sorta di limite anche dell’immaginazione, l’indicazione di una vertigine, di una trasfigurazione.
[...] Mi sembra di poter dire che mentre l’immagine fotografica è illuminata, riceve la luce da fuori, le frasi possono sembrare uscire come altra luce da essa, come una scintilla e un respiro, dice il poeta, di quell’essere immerso e al tempo stesso esiliato che è l’uomo.
Mi scrive da parte sua Fresia: “In alcune opere recenti anche il rimando al pensiero svanisce, rimane solo l’indicazione numerica della velocità della luce, la velocità di quel flusso ininterrotto del reale che cerca solo di scontrarsi con qualcosa o qualcuno che possa di lui farsi testimone. A noi umani compete solo lo sguardo terribile di Orfeo che nell’atto stesso di testimoniare perde il soggetto testimoniato, gettandolo irrimediabilmente nell’abisso senza fondo del tempo”. Forse occorre pensare anche questo quando si pensa alla natura, al paesaggio come un patrimonio.
Elio Grazioli