Pierluigi Pusole – O.N.I.R.O.T.

Informazioni Evento

Luogo
DR FAKE CABINET
Via San Francesco da Paola, 12 , Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal lunedì al sabato dalle 16 alle 19.30

Vernissage
17/10/2024

ore 18

Artisti
Pierluigi Pusole
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra O.N.I.R.O.T. presenta una serie di lavori inediti di Pierluigi Pusole, realizzati appositamente per questa esposizione.

Comunicato stampa

La mostra O.N.I.R.O.T. presenta una serie di lavori inediti di Pierluigi Pusole, realizzati appositamente per questa esposizione.

Pusole (Torino, 1963) è uno dei pittori più significativi della sua generazione. Ha esposto in numerosissime mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha preso parte alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e alle importanti mostre in cui è stata presentata la nuova pittura degli anni Novanta fra cui: Anni Novanta (1991), Dodici Pittori Italiani (1995), Ultime generazioni (1996), Antologia (1996), Cambio di Guardia (1996). Ha esposto al Castello di Rivoli, alla GAM di Torino, al P.A.C. di Milano, alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Bologna, al Parlamento Europeo di Bruxelles, al Centro Cultural Borges di Buenos Aires.

In questa mostra Pusole propone un lavoro al cui centro c’è la torinese Piazza Vittorio Veneto: attraverso un approccio concettuale che ripropone, quasi ossessivamente, lo stesso soggetto, l’artista realizza delle piccole poesie stranianti che si incastonano in uno scenario conosciuto e rassicurante. La piazza diventa così lo scenario in cui si dipanano piccole storie delineate con una pittura appena accennata, intuitiva e nervosa che affonda le sue radici nel Novecento italiano e, in particolare, nella lezione di Filippo De Pisis.

La ripetizione del soggetto è così l’occasione per cambiare il proprio punto di vista, dal generale delle Piazza, a cui siamo abituati, con il suo suggestivo colpo d’occhio, al particolare della scena che si svolge di volta in volta. Si tratta di una sorta di palcoscenico onirico in cui la vita non solo attraversa il luogo ma finisce per mutarlo nella percezione dello sguardo dell’osservatore.

Luogo rassicurante per l’artista, Piazza Vittorio si trasfigura così in una scenografia che, pur mantenendo la sua riconoscibilità, finisce in secondo piano a favore dei “capricci” dell’artista, perdendo in qualche modo le sue specificità per mettersi al servizio della storia che la pittura intende raccontare.