Piero Almeoni – Volgere lo sguardo
Il lavoro di Almeoni (Orzinuovi, Bs, 1953) si inserisce, in maniera critica, nella complessità di questioni culturali che emergono tra la fine e l’inizio del nuovo secolo, divise tra la ricerca identitaria e nuovo assetto etico dell’esistenza.
Comunicato stampa
Domenica 21 Giugno alle ore 11, si inaugura presso Palazzo Barbò a Torre Pallavicina (Bg), la mostra personale di Piero Almeoni dal titolo Volgere lo sguardo, a cura di Angela Madesani.
Il lavoro di Almeoni (Orzinuovi, Bs, 1953) si inserisce, in maniera critica, nella complessità di questioni culturali che emergono tra la fine e l’inizio del nuovo secolo, divise tra la ricerca identitaria e nuovo assetto etico dell’esistenza.
E’ il continuo tentativo di verificare l’esistenza di un mondo possibile in cui credere. Un desiderio che si avvale di termini come inconsistenza e fiducia, assenza e visibilità, consistenza e immaterialità, binomi polari che rendono visibili i legami tra le cose e sono alla base del concetto di relazione, considerato come fulcro e soggetto del suo lavoro artistico.
Almeoni presenta a Palazzo Barbò i suoi lavori guardandoli con occhi diversi, a distanza di 20 anni dalla loro realizzazione e presentazione al pubblico; sebbene siano differenti tra loro, quasi tutte le opere, a detta dell’artista, presentano aspetti simili nell’assenza o nell’immaterialità dell’immagine, dove è possibile avvertire una peculiarità che le accomuna: l’incompletezza. Quello che dovrebbe essere un elemento limitante, paradossalmente viene visto da Piero come valore aggiunto, segno distintivo caratterizzante di un’opera, altrimenti banale e stagnante nella sua completezza.
Il catalogo intitolato “Volgere lo sguardo”, che accompagna l’esposizione, contiene una lunga intervista a Piero Almeoni di Angela Madesani, realizzata in occasione della mostra che resterà aperta sino al 31 Agosto.
Citando solo alcune delle sue principali esposizioni: nel 1981 entra a far parte della Casa degli Artisti a Milano nel 1982 e alla Biennale di Venezia, firma il manifesto Etico nel 1985. Dal 1990 inizia un sodalizio relazionale con altri 3 artisti, si citano Uno al quadrato al Care/of di Cusano Milanino, Monsieur Tête presso la galleria Minini di Brescia e Nautilus alla Galleria Kinter di Stoccarda con la quale collabora fino al 2014. Dal 1992 al 2001 è presente alla galleria Bordone di Milano e nel 2000 al museo di Villa Croce a Genova. Oltre alla pubblicazione di testi e cataloghi, partecipa come relatore a convegni e dibattiti sull’arte contemporanea.
E’ docente accademico dal 1998 alla Naba di Brescia diventata poi Santa Giulia e dal 2006 alla LABA Accademia di Belle Arti di Brescia.
Si sono occupati del suo lavoro numerosi critici e studiosi d’arte tra i quali: M. Panzera, F. Lorenzi, M. Corradini, G. Di Pietrantonio, A. Iannacci, E. Longari, M.G. Torri, R. Pinto, L. Beatrice, C. Perrella, S. Solimano, S. Cincinelli, M. Calzavara, A. Mancini, L.Angelini, E. Ferri, F. Tedeschi, G. Ciavoiello, P. Cavellini, M.Scotini, T. Trini, J. De Sanna, G. Scardi, S. Bordone, M. Campitelli.
Palazzo Barbò a Torre Pallavicina si propone di ospitare nella stagione estiva mostre personali e collettive dedicate alle diverse espressioni dell’arte contemporanea, tutte in relazione al suggestivo spazio architettonico del palazzo. Le stesse affiancano il successo più che decennale del Festival Teatrale Odissea, che nello stesso periodo è ospitato nella magnificenza del palazzo.