Piero della Francesca – La luce e il mistero
La Madonna di Senigallia nella sua Città, il capolavoro di Piero della Francesca dopo il restauro
Comunicato stampa
LA LUCE
"Sembrano, in Piero, i colori nascere per la prima volta come elementi di un'invenzione del mondo".
Così il grande critico d'arte Roberto Longhi provava a spiegare quel senso della luce che resta uno degli aspetti più affascinanti dell'esperienza artistica di Piero Della Francesca.
Già durante il suo soggiorno a Firenze Piero apprende la grande lezione di Domenico Veneziano, vale a dire una pittura luminosa, chiara,
tersa che costruisce le figure nella luce. Una luce diffusa, che nasce dall'impasto cromatico del colore.
Non sovrapposta, ma armoniosamente integrata al disegno.
Fu poi l'incontro con la cultura fiamminga, avvenuta durante la sua attività nelle Corti di Urbino e Ferrara, ad accrescere in lui la tecnica del colore.
La pittura fiamminga è nota per aver portato in Italia l'uso della pittura ad olio, offrendo al pittore la possibilità di un controllo più raffinato della luce. Piero costruisce le immagini con il colore e costruisce
il colore con la luce.
L'ora delle sue meditazioni pittoriche è il mezzogiorno, quando la luce zenitale cancella le ombre della terra.
IL MISTERO
La Madonna di Senigallia è un dipinto in apparenza tradizionale:
il soggetto è molto comune e la destinazione privata e famigliare.
Eppure questo capolavoro si presta a molte letture diverse e non sono ancora chiare le vicende storiche alle quali si lega.
Fioccano le interpretazioni e le ipotesi. C'è chi ritiene che l'opera sia stata commissionata da Giovanna Feltria e Giovanni Della Rovere in occasione del loro matrimonio celebrato nel 1478.
Per altri è stato invece un dono del padre Federico da Montefeltro alla figlia Giovanna, ma non un regalo di nozze quanto piuttosto un lascito
in punto di morte.
Per altri invece il dipinto fu voluto da Federico per rievocare la figura dell'amatissima moglie Battista Sforza dopo la sua scomparsa.
Secondo questa tesi, autorevolmente sostenuta da Maria Grazia Ciardi Duprè dal Poggetto, il luogo dove Piero della Francesca ha collocato la Madonna di Senigallia è il Palazzo di Gubbio, dimora prediletta di Battista Sforza, come dimostrato dalle travature lignee della stanza retrostante.