Piero Dorazio – Luce + Colore + Velocità
La mostra racconta il legame che ha avuto Piero Dorazio, massimo rappresentante dell’astrattismo italiano, con Todi e i luoghi limitrofi.
Comunicato stampa
La Tower Gallery di Diego Costantini prosegue il suo impegno nella valorizzazione della città di Todi attraverso progetti ed eventi legati all’Arte Contemporanea. Dalla promozione di giovani artisti, che hanno instaurato un dialogo con gli spazi rinascimentali del Tempio di Santa Maria della Consolazione, all’omaggio ad artisti conosciuti a livello internazionale, che hanno scelto l’Umbria come luogo d’elezione per vivere e lavorare. Sabato 27 maggio vogliamo esaltare e raccontare il legame che ha avuto Piero Dorazio, massimo rappresentante dell’astrattismo italiano, con Todi e i luoghi limitrofi.
Dopo fondamentali esperienze di livello internazionale che lo hanno visto partecipare alle avanguardie artistiche negli Stati Uniti e in Francia, Piero Dorazio sceglie l’Umbria e Canonica in particolare quale luogo dove trascorrere l’ultima e lunga parte della propria vita, diventando promotore di attività culturali che hanno vivacizzato e arricchito il territorio. Prima tra tutte la creazione di una vera e propria fabbrica di ceramiche, quella di Montesanto, che ha coinvolto ed attratto artisti di calibro internazionale quali Carla Accardi, Achille Perilli, Sol LeWitt e JoeTison.
La Tower Gallery vuole ora rendere omaggio a questo grande artista, dedicandogli una mostra all’interno dei propri spazi attraverso una selezione di opere che dalla fine degli anni ’50 traccia un percorso fino agli anni 2000 e omaggiando l’esperienza della fabbrica di Montesanto mettendo in mostra diversi esempi di ceramica realizzati proprio nel territorio tuderte.
Piero Dorazio. Luce + Colore + Velocità vuole sottolineare, inoltre, il filo che lega la consapevole ricerca dell’artista all’Avanguardia più rivoluzionaria dell’arte italiana: il Futurismo e la figura di Giacomo Balla. Scrive Valerio Rivosecchi: “Se mi si chiedesse di sintetizzare la lunga avventura artistica di Piero Dorazio in tre soli termini, probabilmente quelli che userei sarebbero: entusiasmo, consapevolezza, qualità.Il primo si riferisce a una caratteristica psicologica, al suo modo di rapportarsi alla realtà, e non solo alla realtà dell’arte. Entusiasmo significa affrontare scelte coraggiose, vivere con ottimismo il proprio tempo, immaginare il futuro. E’ questa dote a guidarlo fin dall’inizio nella sua instancabile attività di pittore, agitatore di idee, organizzatore di eventi, scrittore e teorico. (…)Tra l’altro si deve soprattutto a lui, già nel 1950, la “riscoperta” di un maestro come Giacomo Balla e, più in generale, la valutazione complessiva del Futurismo come contributo essenziale alla dinamica europea delle avanguardie storiche. Una valutazione fino a quel momento resa impossibile dall’equazione Futurismo-Fascismo e dalla conseguente damnatio memoriae.”
Per rinnovare, inoltre, l’impegno nella promozione e valorizzazione di uno dei simboli della città di Todi, il Tempio di Santa Maria della Consolazione, una sezione del catalogo, “Arte al Tempio”, vedrà esaltare un nuovo dialogo tra contemporaneo e rinascimento attraverso la collocazione di una scultura in plexiglass dell’artista all’interno degli spazi del Tempio corredata da un commento del critico d’arte Enrico Mascelloni e dello straordinario intervento che fece Claudio Strinati in occasione della conferenza organizzata nel 2019 in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca che ha visto il Tempio quale protagonista dell’architettura rinascimentale mondiale.