Piero Fragola / Matteo Giampaglia – Freeze Frame

La mostra esplora il confine tra la manualità pittorica e la creatività digitale, combinando pittura a olio, video, sculture in ceramica, intelligenza artificiale ed editing digitale.
Comunicato stampa
FREEZE FRAME | Fragola Giampaglia
a cura di Pasquale Fameli
Vernissage sabato 5 aprile 2025 ore 18
Finissage sabato 3 maggio 2025 ore 18
L’ARIETE artecontemporanea via Marsili 7 Bologna 05 04 - 03 05 2025 | da lun a sab ore 17-19.30 o su app|Info 348 9870574 | www.galleriaariete.it chiuso domenica e
21 aprile - 25 aprile - 1 maggio
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Evento 29 04 2025 ore 18:00
“La finanza incontra l’arte”
Freeze Frame opere oltre l’intelligenza artificiale UFFICIO CF WIDIBA Piazza Galileo Galilei 6, Bologna
FREEZE FRAME - progetto artistico presentato da Piero Fragola e Matteo Giampaglia in una installazione in galleria a cura di Pasquale Fameli - nasce dallʼesigenza di esplorare il confine tra la pratica manuale e le nuove forme della creatività digitale. Le opere connesse a questo progetto nascono dallʼinterazione tra intelligenza artificiale e sensibilità umana, combinando algoritmi text-to-image, editing digitale e pittura a olio. La programmazione dei software genera una serie di corpi androgini che, una volta riprodotti su tela, assumono unʼimpropria consistenza. Il processo di elaborazione delle immagini culmina poi nellʼintervento pittorico che
accentua gli effetti tonali del muschio che li ricopre. La generazione delle immagini non avviene mediante lʼinserimento di prompt preimpostati, ma scritti appositamente per escludere i preset, gli stili predefiniti del software. La discrezione dellʼintervento pittorico vuole portare poi lʼosservatore a interrogarsi sul confine tra il risultato digitale e lʼapporto manuale, generando una coalescenza, una fusione irreversibile tra le due entità. Ne scaturiscono figure ibride, che abitano un universo sospeso tra realtà e simulazione: identità imprecisate che popolano un mondo posto al di fuori di qualsiasi coordinata spaziotemporale. La distinzione tra passato, presente e futuro è messa in discussione insieme a ogni convenzione relativa al genere, allʼetà e allʼetnia dei soggetti ritratti. Lʼibridazione tecnica ed estetica che sta allʼorigine di queste immagini intende offrire una visione poetica della transizione continua e riflettere lʼambiguità che caratterizza lʼepoca attuale. Alle tele che raffigurano questi soggetti algidi e sospesi si affianca un loop video che esplora la trasformazione perpetua della materia naturale, interpretata anchʼessa dal software: un morphing infinito di roccia e di muschio che rimanda al conflitto tra origine ed evoluzione, puntellato da sculture in ceramica utili a fissare, in risultati materiali, alcuni stadi dello stesso processo.
Bio artisti
Piero Fragola è un artista digitale poliedrico, attivo sia nel campo visivo che in quello sonoro. Docente presso la LABA e lo IED di Firenze, ha insegnato in precedenza al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Designer della Tiptop Audio, si è esibito a livello internazionale con progetti musicali come We Love e ANGLE. Ha inoltre collaborato con Virgilio Villoresi per Ni1 e ha realizzato ologrammi 3D per lo spettacolo Sei Gradi della compagnia teatrale Santasangre. I suoi video musicali, creati insieme a Matteo Giampaglia, sono stati selezionati per Invideo, Mutek e il Berlin Music Video Awards. Il video MEFF 2019 ha vinto il premio Leonardo da Vinci, conferito dalla Florence Biennale. Nel 2024, insieme a Matteo Giampaglia, ha realizzato le opere per la mostra collettiva IʼM NOT A ROBOT, ospitata presso la Gigi Rigliaco Gallery e negli spazi espositivi dellʼAccademia di Belle Arti di Lecce, dedicata allʼuso dellʼintelligenza artificiale nellʼarte figurativa.
Matteo Giampaglia ha iniziato il suo percorso come illustratore, studiando pittura allʼAccademia di Belle Arti di Firenze. Dopo aver sperimentato con grafica e fumetto, ha sviluppato opere intermediali con materiali poveri, esposte in spazi temporanei. Tra il 1997 e il 1999 ha collaborato con collettivi artistici, realizzando dipinti, video e installazioni, per poi passare, dal 2005, al settore della moda come decoratore tessile. Dal 2012 è tornato alla pittura. Tra il 2016 e il 2019, la rivista A.D. Italia gli ha dedicato quattro pubblicazioni, selezionando sette opere conservate in collezioni private tra Firenze, Londra e Tel Aviv. Ha collaborato con Piero Fragola alla realizzazione di videoclip selezionati per festival internazionali e alla mostra collettiva IʼM NOT A ROBOT.