Piero Gilardi – Estetiche dell’Antropocene

Informazioni Evento

Luogo
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CARRARA
Via Roma 1, Carrara, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Aperto dal lunedì al venerdì, orario 9:00-13:00 (aperture serali in occasione di eventi straordinari)

Vernissage
07/07/2017

ore 17,30

Artisti
Piero Gilardi
Curatori
Gaia Bindi
Uffici stampa
MONICA ZANFINI
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra propone un incontro con l’opera dell’artista Piero Gilardi (Torino 1942), in cui il rapporto uomo-natura, o più precisamente il rapporto natura-cultura nella sfera antropica, è il nucleo problematico delle elaborazioni teoriche e delle conseguenti espressioni artistiche dall’inizio degli anni Sessanta a oggi.

Comunicato stampa

La mostra propone un incontro con l’opera dell’artista Piero Gilardi (Torino 1942), in cui il rapporto uomo-natura, o più precisamente il rapporto natura-cultura nella sfera antropica, è il nucleo problematico delle elaborazioni teoriche e delle conseguenti espressioni artistiche dall’inizio degli anni Sessanta a oggi. Attraverso una selezione di 9 lavori, di cui sette grandi Tappeti-Natura e due installazioni interattive, l’esposizione crea un paesaggio tra natura e artificio – voli di gabbiani e campi di cavoli innevati, vegetazione tropicale e spiagge sassose – che coinvolge lo spettatore portandolo ad essere maggiormente attento alle bellezze ambientali così come sensibile ai pericoli dell’industrializzazione e ai cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento. Questa distesa organica di una natura improbabile quanto vivace va a riempire il centro dell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Un ambiente sospeso nel tempo e circondato da gessi ottocenteschi, che negli scorsi anni ha accolto le opere di Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Ettore Spalletti, Stefano Arienti, Daniel Spoerri.

Fin dagli esordi condivisi con artisti come Aldo Mondino e Michelangelo Pistoletto, Piero Gilardi si è fatto portatore di una creatività indipendente e originale, impegnata in ambito sociale e attenta all’ideale civile e politico. Profondamente permeato dal pensiero critico di intellettuali come Michel Foucault, Gilles Deleuze, Félix Guattari, Ivan Illic, Gilardi ha aperto una nuovo prospettiva partecipata nella pratica artistica, con forte attenzione al coinvolgimento delle giovani generazioni, grazie anche all’uso delle tecnologie interattive. La sua espressività, relazionale e condivisa a tutti i livelli – portata avanti anche in veste di direttore artistico del centro sperimentale di arte contemporanea PAV -Parco di Arte Vivente di Torino, inaugurato nel 2008 - analizza nei vari e complessi aspetti il disastro ecologico corrente e gli effetti dell’Antropocene, ovvero l’era geologica attuale nella quale all'essere umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche. Ma la sua arte si pone anche come prefigurazione immaginativa e simbolica di nuove pratiche etiche di vita individuale e collettiva, e in questo senso continua la narrazione del vivente e della sua bellezza, che risiede soprattutto nell’operatività generativa e cooperativa dei processi evolutivi della biosfera.

Piero Gilardi nasce a Torino nel 1942. Nel 1963 realizza la sua prima mostra personale Macchine per il futuro. Due anni più tardi realizza i primi Tappeti-Natura in poliuretano espanso ed espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam e New York. A partire dal 1968 interrompe la produzione di opere per partecipare all'elaborazione tecnica delle nuove tendenze artistiche della fine degli anni '60: Arte Povera, Land Art, Antiform Art. Collabora alla realizzazione delle due prime rassegne internazionali delle nuove tendenze allo Stedelijk Museum di Amsterdam e alla Kunsthalle di Berna. Nel 1969 comincia una lunga esperienza transculturale diretta all'analisi teorica e alla pratica della congiunzione "Arte Vita". Come militante politico e animatore della cultura giovanile conduce svariate esperienze di creatività collettiva nelle periferie urbane e "mondiali": Nicaragua, Riserve Indiane negli USA e Africa. Nel 1981 riprende l'attività nel mondo artistico, esponendo in gallerie delle installazioni accompagnate da workshop creativi con il pubblico. A partire dal 1985 inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso l'elaborazione del Progetto IXIANA che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel quale il grande pubblico poteva sperimentare in senso artistico le tecnologie digitali. Nel corso degli ultimi anni ha sviluppato una serie di installazioni interattive multimediali con una intensa attività internazionale. Insieme a Claude Faure e Piotr Kowalski, ha costituito l'associazione internazionale Ars Technica. In qualità di responsabile della sezione italiana di Ars Technica promuove a Torino le mostre internazionali Arslab. Metodi ed Emozioni (1992), Arslab. I Sensi del Virtuale (1995), Arslab. I labirinti del corpo in gioco (1999) e numerosi convegni di studio sull'arte dei nuovi media. Ha pubblicato due libri di riflessione teorica sulle sue varie ricerche: Dall’arte alla vita, dalla vita all’arte (La Salamandra, Milano 1981) e Not for Sale (Mazzotta, Milano 2000 e Les Presses du réel, Dijon 2003). Scrive articoli per varie riviste d’arte come Juliet e Flash Art. A partire dal 2003 ha promosso il progetto del PAV - PARCO d'ARTE VIVENTE della città di Torino, dove si riassumono tutte le sue esperienze relative alla dialettica naturale/cultura. L’artista è attualmente in mostra con un’estesa antologica presso il MAXXI di Roma, che avrà successivi allestimenti al Centre Pompidou di Parigi e al Centro Reina Sofia di Madrid.

Gaia Bindi, storico dell’arte e curatore, è docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara di cui è Vicedirettore. Dal 2009 si occupa di arte ambientale con intento ecologico e collabora col centro sperimentale di arte contemporanea PAV - Parco Arte Vivente di Torino, per cui ha pubblicato saggi nei cataloghi annuali, tra cui: Arte e ecologia: storia di un fertile incontro (2009); Sognare il mondo. Gilles Clément e l’arte (2010); L’uomo al centro del clima (2011) e ha curato mostre, tra cui Breathless. Andrea Polli (2011).