Piero Guccione – il Mediterraneo invisibile
Un antologica di circa quaranta lavori, perlopiù dipinti, incentrata sui primi decenni di attività del noto pittore sciclitano decorerà le sale di palazzo Bertone, sede dello spazio Edonè “Arte Viva Club”, in Via Cavour 39 a Vittoria.
Comunicato stampa
Un antologica di circa quaranta lavori, perlopiù dipinti, incentrata sui primi decenni di attività del noto pittore sciclitano decorerà le sale di palazzo Bertone, sede dello spazio Edonè “Arte Viva Club”, in Via Cavour 39 a Vittoria. La mostra curata da Giovanni e Livio Bosco mira ad illustrare al pubblico il produttivismo periodo trascorso dall’artista in una Roma allora baricentro dell’arte italiana e non; Periodo nel quale il giovane Guccione cominciò ad ottenere i primi riconoscimenti rendendosi partecipe attivo della scena romana di quegli anni, dimostrando già allora la grande coerenza d’artista che caratterizzerà quasi tutta la propria produzione. In quegli anni Guccione frequenta i neo realisti Attardi e Vespignani, con i quali prenderà parte al Gruppo i Pro e i Contro, ed oltre al crescente interesse da parte di gallerie e critica, da lì a poco dopo diventerà assistente di Renato Guttuso all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove in seguito sarà anche titolare di cattedra. I lavori in mostra sono contraddistinti dalla presenza, non ancora palese come in quelli più recenti, dell’amato mediterraneo, qui presente sotto forma di essenza, luci e colori… Tra le opere selezionate notevoli sicuramente sono i due olii del 1965 “Giardino Mediterraneo” e “Balcone”, superbi esempi della ricerca di quel periodo che incarnano in pieno l’idea di questa esposizione; Oltre a questi due lavori è da citare anche lo splendido pastello di qualche anno a seguire dal titolo “La collina vicino Dresda” opera realizzata in occasione della mostra tenutasi nella galleria parigina di Claude Bernard ad inizio anni ottanta. La mostra che si dividerà in due sezioni presenta nella sala principale le opere ad olio di metà anni sessanta, cancelli, balconate e sorci di ville romane,fulcro dell'esposizione dove già è possibile riscontrare la grande intensità pittorica che contraddistinguerà da lì a seguire il proprio lavoro.
L’altra sezione invece, che prenderà il nome di "A proposito dell’uomo", sarà dedicata ad una serie di ritratti e omaggi; lavori insoliti per il modus operandi che ha contraddistinto quasi tutta la carriera dell’artista, proprio perché si tratta di opere incentrate sulla figura umana… Il titolo di questa sezione prende spunto dal testo del critico Enzo Siciliano realizzato in occasione della storica mostra tenutasi alla galleria “Il Gabbiano” di Roma nel 1971. Nel saggio Siciliano parla di Human concern, in riferimento alla grande mostra organizzata al Whitney Museum di New York l’anno prima, un evento che passò alle luci della ribalta proprio per il cinico e crudo linguaggio espressionista che trasmetteva, in un epoca in cui la leggerezza della Pop Art cominciava a fare da padrona nella scena artistica New Yorkese del periodo, Siciliano in quel testo legava quell'evento al lavoro dell’artista, e parlava dei ritratti in mostra in questo modo: “Poi vi sono i volti che Guccione ritrae, in olio o a matita: - e lì l'abrasione conoscitiva, fino a una identificazione quasi fisiologica, che il medium smaltisce, si fa divampante. Un occhio, lo screziarsi della barba, una bocca, il rilievo di una massa di capelli, sembrano strappi operati a pelle, per succhiarne il senso segreto, il destino, il punto in cui la vita più ha bruciato. Nei ritratti a matita, un occhio definito nella minuzia, l'altro quasi appannato, sembrano essere la spia d'uno scandaglio inquietante, d'una violazione. E talvolta violazione è un semplice accenno di fisicità, poi assorbito dal colore – e il colore, al di sotto, porta traccia e impronta: ma quel che riguarda l'uomo è proprio l'aspirazione all'esserci, la sua fatica esistenziale, la sua fuga e il suo tormento. Guccione è un pittore che ha guadagnato una tale densità.” In questa sezione da citare sono sicuramente i ritratti dedicati a Francis Bacon e Virgilia Wolff, oltre ad un museale omaggio al pittore belga Constant Permeke.
La mostra sarà fruibile tutti i giorni escluso il lunedì, il pomeriggio dalle 17.00 alle 20.30. Sabato e domenica anche la mattina dalle 10.30 alle 13.00.