Piero Manai / Luigi Presicce – Autoritratto con maschere 1899

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA DE' FOSCHERARI
Via Castiglione 2B, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

su appuntamento

Vernissage
31/03/2016

ore 18,30

Artisti
Luigi Presicce, Piero Manai
Curatori
Antonio Grulli
Generi
arte contemporanea, doppia personale

La mostra mette in dialogo il lavoro di due artisti di generazioni differenti come Piero Manai (Bologna 1951-1988) e Luigi Presicce (Porto Cesareo 1976 – vive tra Porto Cesareo e Firenze).

Comunicato stampa

La Galleria de' Foscherari è lieta di annunciare la mostra Piero Manai - Luigi Presicce, Autoritratto con maschere 1899 a cura di Antonio Grulli, che inaugurerà giovedì 31 marzo alle ore 18:30. La mostra mette in dialogo il lavoro di due artisti di generazioni differenti come Piero Manai (Bologna 1951-1988) e Luigi Presicce (Porto Cesareo 1976 - vive tra Porto Cesareo e Firenze).
Lo spunto iniziale del progetto è il dipinto del 1899 di James Ensor Autoritratto con maschere, che entrambi gli artisti hanno utilizzato come riferimento per un loro lavoro. Manai in un momento cruciale della sua vita si relaziona con l’opera del maestro belga ridisegnando le oltre cinquanta maschere in altrettanti frammenti di carta intelata. Presicce invece attinge all’iconografia del dipinto per uno dei suoi tableaux vivant. L’opera di Ensor è inoltre indicativa del percorso dei due artisti in mostra, accomunati da una ricerca incentrata sull’utilizzo del corpo come momento di introspezione personale e come materiale di creazione artistica. Corpo che diventa elemento centrale di un teatro fatto di scomposizioni e rielaborazioni anatomiche, continue messe in scena, fonte di allegorie e simboli che talvolta alludono al nostro rapporto con la morte.
Mentre l’opera di Piero Manai è rimasta quasi sempre all’interno della pratica del disegno e del dipinto, Luigi Presicce spazia abbracciando anche la scultura e la performance. Ma per entrambi è cruciale il rapporto con la fotografia (e il video nel caso di Presicce), nel primo come suggestione iniziale per la creazione del lavoro, mentre nel secondo soprattutto come opera finale in cui spesso ricadono e confluiscono le sue azioni performative e i suoi tableaux vivant.
Oltre ai due lavori legati al dipinto di Ensor saranno in mostra una serie di altre opere, realizzate in differenti linguaggi, che metteranno a confronto, facendoli dialogare, i due artisti.

The de' Foscherari Gallery is pleased to announce the arrival of the exhibit Piero Manai - Luigi Presicce, Self-portrait with masks 1899 curated by Antonio Grulli, which will open on Thursday, March 31 at 6:30pm. The exhibit facilitates the dialogue between the works of two artists from two different generations: Piero Manai (Bologna 1951-1988) and Luigi Presicce (Porto Cesareo 1976 - lives both in Porto Cesareo and Florence).
The starting point of the project is the painting by James Ensor, Self-portrati with masks from 1899, which both artists used as a reference for one of their own works. Manai, in a crucial moment in his life, relates to the Belgian master's painting, re-drawing the over fifty masks in as many strips of canvas paper.
Presicce instead taps into the painting's iconography for one of his tableaux vivant. The work by Ensor is also indicative of the journey of the two artists, united by their research which focused on the use of the body as a moment of personal introspection and as material for artistic creation; the body, which becomes the central element in a theater built of anatomic deconstructions and revisions, with endless mise in scenes; a source of allegories and symbols that at times allude to our relationship with death.
Where Piero Manai's work was consists almost entirely within the practices of drawing and painting, Luigi Presicce's extends into and embraces both sculpture and performance. However, the relationship with photography (and with video in Presicce's case) is crucial for both of them; in the first work as the initial suggestion to create a work of art, while in the second as mostly a final work in which the performances and the tabaleaux viviant often converge and flow into each other.
Besides the two works tied to the Ensor painting there will also be a series of other works done in different styles which will compare the two artists, forcing them to interact.