Pierre Huyghe
la Fondation Louis Vuitton, in occasione della 57. Esposizione Internazionale d’Arte, è lieta di presentare la mostra Pierre Huyghe, come parte del programma degli Eventi Collaterali della Biennale Arte 2017.
Comunicato stampa
Tributo all’artista fancese Pierre Huyghe, la mostra fa parte del programma “Beyond the Walls” della Fondation Louis Vuitton, che dà vita a mostre inedite esponendo opere della collezione presso gli Espace Culturel Louis Vuitton di Tokyo, Monaco di Baviera, Pechino e Venezia, portando a termine così l'intento della Fondation di realizzare progetti internazionali e renderli accessibili a un pubblico più vasto.
A partire dalla fine degli anni '80 Pierre Huyghe segue un percorso profondamente personale, polisemantico e ibrido, in continua evoluzione, che fa riferimento soprattutto al cinema, alla fantascienza, alla musica, alla scienza e all’archeologia e che si esprime attraverso film, installazioni, performance, fotografia e disegno. L’esposizione è per l’artista, il mezzo per esprimere ogni volta un nuovo modo di presentare, in un «format» costantemente ridefinito e rinnovato. Permettere ai visitatori di uscire da un punto di vista «antropocentrico» e interrogarsi sul proprio rapporto con il mondo invisibile, animale, vegetale e minerale, in un ambiente minaccioso, seguendo un processo di decostruzione e ricostruzione della percezione, sia visiva che fisica.
Per la mostra “Pierre Huyghe”, la Fondation Louis Vuitton presenterà tre opere appartenenti alla collezione, e porterà il visitatore in un’atmosfera narrativa di illusione e memoria sfuggente: A Journey That Wasn’t (2005), Creature (2005-2011) e Silence Score (1997).
La selezione e la presentazione senza precedenti di queste opere sono stati raggiunti grazie ad una stretta collaborazione con l’artista, che le ha scelte tra quelle già parte della collezione: Les Grands Ensembles (1994-2001); L’Expédition Scintillante Acte II (2002); Streamside Day (2003); Mediation Hall, The Land, Model (2003-2008); I do not own 4’33” (2006); The Host and the Cloud (2009-2010); Untilled (Liegender Frauenakt) (2012); A Way in Untilled (2012); Untitled (Human Mask) (2014); Cambrian Explosion 9 (2014).
La mostra, in cui le opere d’arte rispondono le une alle altre, si articola intorno a A Journey that wasn’t (2005). Il film è frutto di una spedizione fatta in compagnia di scienziati e artisti in Antartide, a bordo dell’antico veliero Tara dell’esploratore Jean-Louis Etienne, alla ricerca di una nuova isola, creata dallo scioglimento dei ghiacci dove ipoteticamente vive un pinguino albino, vicino a una colonia di suoi simili. Il progetto si articola in due parti: la spedizione stessa e la traduzione in suoni della topografia dell’isola. Ciò dà luogo a uno spartito musicale interpretato dall’orchestra sinfonica sulla pista di pattinaggio al Central Park di New York.
Il film immerge lo spettatore, affascinato, in due universi agli antipodi: quello della natura ancora vergine e protettiva e quello di una società urbanizzata e spettacolare.
Reincarnazione dell’uccello solitario e complemento poetico del film, Creature (2005-2011), è un piccolo pinguino sonoro in fibra di vetro e pelliccia sintetica e secondo Pierre Huyghe: «un’intuizione unica, lontana, in un luogo irragiungibile dove esso stesso sparisce, lasciando spazio al contesto».
Si integra nell’atmosfera irreale e musicale del film e nella destabilizzazione delle abitudini percettive, Silence Score, (1997). I quattro spartiti sono la trascrizione di Pierre Huyghe, grazie ad un programma informatico, dei suoni impercettibili dell’opera di John Cage 4’33’(Silence) registrata nel 1952. Il concetto alla base dell'opera di John Cage era di far «suonare» da un musicista, a partire da uno spartito senza note, qualche minuto di silenzio, per lasciare solamente udibili i suoni dello spazio circostante.
Pierre Huyghe
Pierre Huyghe è nato nel 1962. Ha frequentato la Scuola Nazionale di Arti Decorative a Parigi.
Le sue mostre personali sono state ospitate da numerosi musei di fama internazionale, tra i quali il Metropolitan Museum of Art di New York (2015), il County Museum of Art di Los Angeles (2014), il Ludwig Museum di Colonia (2014) e il Centre Pompidou di Parigi (2013). Ha inoltre partecipato a molte manifestazioni internazionali d’arte, tra le quali dOCUMENTA (13) (2012). Ha ricevuto nel 2002 il premio Hugo Boss e nel 2001 il premio speciale della giuria alla Biennale di Venezia, durante la quale aveva rappresentato la Francia.
Fondation Louis Vuitton
La Fondation Louis Vuitton è un’istituzione dedicata esclusivamente all'arte e agli artisti contemporanei, oltre che alle opere del XX secolo, in cui le loro ispirazioni possono essere identificate. La collezione della Fondation e le mostre che organizza hanno l’intento di coinvolgere un vasto pubblico. L'edificio creato dall'architetto Frank Gehry costituisce la dichiarazione artistica fondamentale dalla Fondation, ed è già riconosciuto come un esempio emblematico dell’Architettura del XXI secolo. La Fondation Louis Vuitton ha accolto più di un milione di visitatori provenienti dalla Francia e da tutto il mondo fin dalla sua apertura nell’ottobre 2014. A conferma di questo riconoscimento internazionale, e dell'impegno artistico della Fondation, la mostra Icons of Modern Art, The Collection Shchukin (ottobre 2016- marzo 2017) ha segnato il record di 1,2 milioni di visitatori.
Dalla sua apertura a Parigi, la Fondation Louis Vuitton ha annunciato che si sarebbe impegnata in iniziative internazionali, sia presso la Fondation, sia in collaborazione con istituzioni pubbliche e private, comprese le altre fondazioni e musei. La Fondation è anche responsabile della direzione artistica di uno specifico programma intitolato «Beyond the walls», all'interno dei suoi spazi culturali a Monaco di Baviera, Venezia, Pechino e Tokyo, dedicati esclusivamente alle mostre di opere della collezione. Le mostre organizzate sono aperte al pubblico, e i programmi sono promossi attraverso specifiche attività di comunicazione culturale.