Pietro Guglielmin – Non si muove una foglia
Luca Tommasi Arte Contemporanea inaugura una project room all’interno della galleria con la personale di Pietro Guglielmin “Non si muove una foglia”.
Comunicato stampa
Luca Tommasi Arte Contemporanea inaugura una project room all’interno della galleria di Via Cola Montano 40 a Milano con la personale di Pietro Guglielmin “Non si muove una foglia”. L’artista immagina la Project Room come un hortus conclusus, ricreando un angolo vegetale in cui il blu vellutato delle foglie gioca ritmicamente con i riflessi lucidi e vermigli di una grata barocca. L’acrilico e gli smalti sembrano competere per alternare brillantezza e opacità, per modulare la superficie con rilievi e velature. I riflessi richiedono uno sguardo ravvicinato, attirato nella trappola di grandi formati composti da ripetute pennellate che, come le foglie, riportano la moltitudine a un’unità compatta ed inestricabile: dal disegno alla macchia e viceversa, in un gioco che fonde e confonde. Lo sguardo s’addentra e si perde per scovare una presenza, un movimento appena percepito oltre il fogliame. C'è profondità sulla superficie.
Come Giovanni Frangi fa acutamente notare: "Le foglie sono dipinte a metà tra una decorazione orientale e uno stile quasi anglosassone, ma guardando meglio si scopre che i quadri non sono dipinti solo coi colori a olio, perché alcuni riflessi sono realizzati con le matite o coi pastelli. Un po' come faceva Bacon che soffiava la polvere sui colori freschi. E allora mi accorgo che qui c’è l’ombra del maestro. La sua costanza al motivo è abbastanza esemplare e fa di lui un artista che ha capito subito che bisogna insistere. Non basta un quadro per creare una storia. (…). Quello che sorprende, comunque, nel suo lavoro è questa mania di ripetere una forma per creare un reticolo che potrebbe essere senza fine. Non lascia scampo. Non c’è neanche un buco. Solo un po' di cielo, ogni tanto, per guardare di là. Sono senza stop. Infatti quanto sono grandi i suoi dipinti! Piccoli o grandi sono sempre aperti e non puoi prendere le misure. Ma quanti artisti hanno dipinto le foglie. Cos'hanno le foglie di così misterioso? Mi viene in mente Klimt. Poi penso per un attimo a David Hockney, a Gilbert&George. Le foglie di Pietro sono tutte diverse, ma tutte uguali, e funzionano bene quando ti confondono un po' il cervello e ti portano in un mondo magico fatto di niente in cui non vorresti andare via. Ma stare lì con le foglie. Staccare il cellulare. Spegnere il computer. E per un po' non pensare più a niente."
Pietro Guglielmin (Desio, 1998) si è diplomato in Pittura presso l’accademia di Belle Arti di Brera, dal 2022 è parte del direttivo di Ex Amato. Le sue opere sono state esposte in mostre nazionali ed europee, tra cui Mirabilis (2023), Palazzo Meravigli, Milano a cura di Marco Casentini e Dany Vescovi; Italiamania (2023), Chalet Borgeaud, Saanen, Gstaad, Svizzera, curata da Fabio Bechelli; Alberobello Contemporary Art (2022), curata da Antonella Pierno; Grand Tour, Galleria Cartavetra di Firenze, curata da Ex Amato; Fortunato, Luca Tommasi Arte Contemporanea, curata da Ex Amato; Osservatorio X (2021), Superstudio Milano, curata da Ilaria Mariotti e Daniela Moro; Sguardi, Lorenzelli Arte Milano e Westend Galerie Francoforte, curata da Marco Casentini e Dany Vescovi; Capsula Project (2021),Auditorium, Seregno. Ha partecipato inoltre a Accademia Aperta 2021, curata da Stefano Pizzi, e Accademia Aperta 2019, curata da Ilaria Mariotti.