Pietro Lista – Presenze
Pietro Lista ritorna nel capoluogo fiorentino per presentare la sua ultima produzione, in gran parte inedita, una mostra derivante dalla necessità dell’artista di rappresentare un altro modo di abitare lo spazio, uno spazio che sembra scarno, ma in cui è rimasta la traccia delle cose che lo hanno attraversato.
Comunicato stampa
Aria Art Gallery è lieta di invitarvi alla mostra personale di Pietro Lista, dal titolo “Presenze”, che sarà visibile a partire da venerdì 4 marzo 2017, presso la sede della galleria in Borgo SS. Apostoli 40r a Firenze.
La mostra sarà visibile fino al 19 Aprile 2017.
Pietro Lista ritorna nel capoluogo fiorentino per presentare la sua ultima produzione, in gran parte inedita, una mostra derivante dalla necessità dell’artista di rappresentare un altro modo di abitare lo spazio, uno spazio che sembra scarno, ma in cui è rimasta la traccia delle cose che lo hanno attraversato.
Dipinti e sculture si intrecciano in una rete di rimandi, ponendosi in un regime di complementarietà, come se gli oggetti che occupano il nostro spazio avessero appena abbandonato la tela.
Gli ambienti dipinti sono appena accennati, fatti di poche linee, e traducono una prospettiva che non è solo quella dell’occhio, ma è soprattutto quella della memoria, come se questi interni contenessero l’eco del tempo trascorso, di coloro che li hanno attraversati. La vita ha lasciato un segno su questi ambienti, mai freddi, ma riscaldati da chi li ha vissuti, da chi li ha respirati.
Lista sembra trarre ispirazione dai grandi tormenti e dalle grandi passioni dell’anima, che lasciano la propria traccia sui personaggi delle sue opere, ormai in pace, ormai quieti. C’è una gioia viva, profonda dentro questi oggetti, una gioia straziante.
Le opere di “Presenze” rappresentano la parte più recente del percorso artistico di Pietro Lista, sempre più orientato verso una sintesi e una riduzione della figurazione ai minimi termini. L’operazione di sottrazione attuata nelle ultime opere è il risultato di una consapevolezza, maturata in più di cinquant’anni di ricerca, che punta ad una purificazione non solo del tratto, ma anche dello spazio pittorico, nel suo tendere all’essenzialità.
Dopo una formazione all’Accademia di Belle Arti di Napoli, l’artista salernitano, nato a Castiglione del Lago (PG), muove i suoi primi passi nell’ambito dell’Arte Povera. Nel 1968 è uno degli artisti della mostra “manifesto” Arte Povera + Azioni Povere a cura di Germano Celant. Nello stesso periodo costituisce il gruppo teatrale Artaud, realizzando numerosi happening e film d’artista. Queste esperienze performative getteranno le basi per una profonda consapevolezza del corpo e delle sue interazioni con lo spazio, che ritroviamo in tutta la carriera dell’artista.
Dopo aver esposto alla VIII Biennale di Parigi e alla X Quadriennale d’Arte di Roma, negli anni Ottanta e Novanta espone importanti mostre sia personali che collettive in Italia e Europa, con la presentazione e la curatela di illustri figure del mondo dell’arte quali Filiberta Menna, Renato Barilli e Achille Bonito Oliva.
“Artista nomade e transfuga – così lo definisce Achille Bonito Oliva in un saggio del 1988 – […] egli affida all’accadimento, alla fondazione di una superficie benefica ed egualitaria la possibilità di creare immagine […]. Artista laico, non riconosce all’arte nessuno statuto garantito che ne segnali la differenza rispetto alla vita”.
Con il Patrocinio del Comune di Firenze.
In collaborazione con European School of Economics, Il Bottaccio Relais Chateaux