Pietro Moretti – Le storture del cactus
Pietro Moretti inaugura la sua prima mostra personale presso la sede milanese della Galleria Doris Ghetta. Le storture del cactus intreccia narrazioni tra il quotidiano e il fantastico raccontando le illusioni, le fragilità e la contraddittorietà del desiderio.
Comunicato stampa
Pietro Moretti inaugura la sua prima mostra personale presso la sede milanese della Galleria Doris Ghetta. Le storture del cactus intreccia narrazioni tra il quotidiano e il fantastico raccontando le illusioni, le fragilità e la contraddittorietà del desiderio.
_
Galleria Doris Ghetta è lieta di annunciare Le storture del cactus, la nuova mostra personale dell’artista Pietro Moretti (1996, Roma) presso la sede milanese della galleria. La mostra inaugurerà mercoledì, 12 aprile dalle ore 17.00 alle ore 21.00 in via Ventura 6. L’artista sarà presente durante l'inaugurazione.
Nei suoi lavori, Pietro Moretti esplora l'ambivalenza delle emozioni nelle relazioni intime, la complessità del desiderio di appartenenza, l'identità all'interno delle dinamiche maschili e il modo in cui l'inespresso riaffiora attraverso il corpo. Traendo spunto da atmosfere fiabesche, dai tratti tipici del fumetto e da elementi del grottesco, i lavori presentati alla Galleria Doris Ghetta sono accomunati da una tensione tra singolo e collettività e da un'attenzione per le derive del desiderio in situazioni di solitudine e di assenza di intimità.
I personaggi che popolano i suoi quadri cercano di sfuggire al vuoto che si annida come possibilità in ogni vita, ma inciampano sui propri impulsi, su sé stessi e sul proprio corpo. I loro gesti si fanno portatori della relazione tra interno ed esterno, così come suggeriscono un fluire di diverse temporalità tra qualcosa che sta prendendo forma e qualcosa che la sta perdendo.
Attraverso un dialogo tra il figurativo e il non figurativo, l'artista esplora come la materialità delle diverse superfici e l'uso non naturalistico dei colori possano suggerire la porosità tra stati fisici e psicologici delle figure dipinte, così come un’inattendibilità delle narrazioni.
Le scene ritratte danno vita a un universo familiare, straniante e onirico allo stesso tempo: una coppia si tiene in bilico su una costruzione di sedie, ciascuno impigliato nel corpo poroso dell’altro; un groviglio di mani senza corpo si agita su un balcone di vetro. Delle sigarette si dimenano come tante piccole dita su un muretto di un reparto psichiatrico, sul quale cresce storto e abbandonato a sé un cactus, una pianta che cresce in condizioni climatiche dure e che modella la sua forma in base alla sua ricerca del sole, che può portarla a deformarsi.
_
BIOGRAFIA
Pietro Moretti nasce nel 1996 a Roma, dove vive e lavora. Ha ottenuto il Bachelor of Arts alla Slade School of Art, University College, di Londra. A partire dal 2017 ha esposto i suoi lavori in diverse mostre collettive nel Regno Unito e in Italia, tra cui il Hackney Central Space di Londra, lo Spazio Amanita a Firenze e Unosunove a Roma. Nel 2022 espone per la prima volta nello spazio GARASC della Galleria Doris Ghetta a Ortisei, partecipa al Sicily Artists Residency Program e viene acquisito da collezioni pubbliche quali Collezione del Castello di Rivoli, Rivoli e Collezione Giuseppe Iannaccone, Milano.
_