Pietro Salmoiraghi – Realismo
Mostra personale dell’architetto Pietro Salmoiraghi
Comunicato stampa
Come leggiamo nel testo critico di Alessandro Azzoni, Pietro
Salmoiraghi nelle sue più recenti opere supera lo spazio
bidimensionale del quadro. Da esse si protende la complessità
della realtà, del paesaggio urbano, immagini di natura
antropizzata, di accumulo del manufatto umano. Opere di
indubbia forza e valore compositivo e plastico, punto di arrivo –
o meglio, tappa – dell’evoluzione di una personale ricerca
d’espressione visiva, vena artistica che è la più recente
incarnazione di una creatività multiforme. (…) Da opere miste
fra pittura e collage, Salmoiraghi ha affinato una chiarezza
operativa puntando sull’assemblaggio. Quale procedimento è
più chiaro, coerente e disincantato dell’inclusione dell’oggetto
reale nell’opera?
Oggi, in occasione della presentazione del suo lavoro negli
spazi della Società Umanitaria, Pietro Salmoiraghi non può non
ricordare quanto Albe Steiner - maestro e amico cui molto lui
deve nella sua formazione, in primis in quanto cittadino, in
second’ordine in quanto designer e architetto - scriveva fin dal
1978 nel suo esemplare libro Il Manifesto Politico edito da
Editori Riuniti*. Parole scritte pensando certamente ai suoi allievi, in quanto Steiner è stato fondatore e docente
della Scuola Convitto Rinascita e, successivamente, insegnante di progettazione grafica e direttore, proprio tra le
mura della Società Umanitaria, della Scuola del Libro. Intenzione dell’artista non è quella di stabilire parallelismi tra
il proprio lavoro e quello di Albe, ma solo ribadire e riconoscere che si è sempre debitori a qualcuno di qualcosa di
importante.
Da Il realismo e i suoi pericoli di Albe Steiner, leggiamo che per realismo si intende una corrente artistica e letteraria
che ha la sua radice teorica in alcuni testi di Marx e di Engels. Engels afferma, a proposito del realismo in
letteratura, che “il romanzo adempie compiutamente il suo compito quando, mediante una fedele descrizione delle
condizioni reali, infrange le illusioni convenzionali dominanti, scuote l’ottimismo del mondo borghese, rende
inevitabile il dubbio di ciò che in atto sussiste”. Engels non propone quindi un realismo oggettivo, con la descrizione
fedele dei particolari di una realtà immutabile, ma anzi un realismo che scopra le cause di quella determinata e
specifica situazione reale e ne lasci intendere al lettore, o comunque allo spettatore lo sviluppo storico. Realismo
quindi come metodo che porti il pubblico alla coscienza del movimento reale che è alla base di tutte le cose. (…) Il
movimento del realismo nelle arti figurative scaturisce da un’impostazione ideologica precisa: si propone anzitutto
l’obiettivo di raggiungere le masse. (…) Il realismo permette di visualizzare le cose in modo diretto, senza equivoci
né decorativismi di sorta. (…) Le immagini sono vere, non deformate, non astratte, non simboliche, ma la realtà che
concerne quei temi particolari è un’altra, e realismo non significa descrizione naturalistica, ma interpretazione della
realtà; esercizio, questo, molto impegnativo e che implica un’elaborazione in prima persona.
Info:
Fondazione D’Ars Oscar Signorini onlus Via Sant’Agnese 3 Milano Tel. 02 860290 www.fondazionedars.it [email protected]
Società Umanitaria Via San Barnaba 48 Milano Tel. 02-5796831 www.umanitaria.it [email protected]
Pietro Salmoiraghi, architetto, nasce a Milano nel 1941. Docente fin dal 1964 e tutt’ora Professore incaricato nella
facoltà di Architettura del Politecnico, svolge al contempo attività di libero professionista. Ha pubblicato progetti e
saggi nei principali libri e riviste di settore, ed è autore di numerosi articoli su temi politici e civili, apparsi su vari
quotidiani nazionali. Del 2002 la sua prima opera narrativa, Hortus Conclusus, nel 2006 pubblica il volume Prognosi
riservata e nel 2010 il libro di poesie Autobiografia involontaria. Coltiva insieme alla passione letteraria quella per le