Pietro Spirito – Arcade Paintings
Con una selezione di dipinti su tela realizzati con acrilico, olio e vernice spray, la mostra riassume il suo percorso recente: il ciclo esposto è stato realizzato nell’ultimo biennio.
Comunicato stampa
Dal 23 marzo al 5 maggio la Theca Gallery propone "Arcade Paintings", personale di Pietro Spirito a cura di Stefano Castelli. Con una selezione di dipinti su tela realizzati con acrilico, olio e vernice spray, la mostra riassume il suo percorso recente: il ciclo esposto è stato realizzato nell'ultimo biennio. L'esposizione rappresenta un nuovo esordio italiano per l'artista, da anni trasferitosi a Berlino, e porta a compimento il discorso iniziato con la personale berlinese nel 2016. Come da tradizione della galleria, l'allestimento valorizza la componente "installativa", concependo i singoli dipinti come elementi di un dialogo con lo spazio espositivo.
Dopo un originale percorso nell'ambito figurativo, Spirito è passato gradualmente all'astrazione, fino alla svolta netta dell'ultimo periodo. Nei nuovi lavori esposti il riferimento al digitale si mescola alla manualità. Vengono così approcciati in un modo attuale temi come il rapporto tra realtà e immaginario virtuale, tra espressione individuale e standardizzazione.
Dopo aver realizzato a schermo un bozzetto digitale, l'artista lo traspone manualmente sulla tela. Il passaggio manuale, tra fedeltà al progetto e irripetibilità del gesto pittorico, è il momento decisivo per la creazione del dipinto. Alla griglia di memoria modernista che si staglia sul fondo rispondono i segni più liberi che vi si sovrappongono: calligrafie indecifrabili, gesti ampi ed armoniosi ed altri più acuminati, "sfregi" che alludono alla dimensione dell'abietto ma che partecipano ad una composizione armonica e potente.
La componente cromatica è una caratteristica prevalente: la vivacità e la nettezza dell'insieme ricordano l'estetica digitale; i contrasti e gli abbassamenti di tono che si incontrano percorrendo il dipinto sono invece prettamente pittorici.
Il trattamento manuale di spunti digitali evoca una riappropriazione, una riumanizzazione dell'estetica e dell'immaginario. Ma il confronto tra digitale e pittorico non si svolge secondo logiche dualistiche: i dipinti danno vita a una terza via in cui l'insieme supera la somma delle parti.
PIETRO SPIRITO
Nato a Manduria (Taranto) nel 1981, formatosi artisticamente a Milano (Accademia di Brera), vive dal 2008 a Berlino dove ha intrapreso un percorso di sperimentazione che è sfociato nel passaggio dalla figurazione all'astrazione. Il suo curriculum italiano comprende mostre collettive e una personale; nel 2011 è stato finalista del Premio Celeste. A Berlino ha partecipato a mostre collettive e ha realizzato due personali, nel 2010 alla galleria Nathan Koestlin e nel 2016 alla galleria Hugo Cassel.