Pino Deodato – Gli angeli
Il riferimento si svela nella scultura in terracotta L’angelo custode, che assume valore di emblema da cui stilla, come preziosa essenza, la poetica di Deodato. Il soggetto infatti, è uno dei primi lavori scultorei realizzati, tra i prediletti dall’artista. Attiene al piano del filosofico e riverbera di simbologie tratte dalla dottrina Zen e di una coscienza cosmica che si abbevera alle fonti della creatività, tramite una dicotomia degli opposti che mira all’unità.
Comunicato stampa
Sabato 20 aprile alle ore 19 verrà inaugurata l'esposizione “Gli angeli di Pino Deodato”.
Alla presenza dell'artista verrà inoltre presentato il primo catalogo della galleria, dedicato all'esposizione del Maestro e stampato in 500 copie ad edizione unica.
L'esposizione, ad ingresso libero, terminerà l'1 giugno 2013.
La mia prima galleria. Il mio primo catalogo. Il mio primo amore.
Quale altro artista potevo scegliere per il mio primo catalogo da gallerista se non Pino Deodato?
12 anni fa mia sorella Susanna mi ha regalato un suo quadro ed è stato “amore a prima vista”, sono nato e cresciuto tra i quadri di migliaia di artisti che papà trattava nelle sue gallerie, ma nelle opere di Deodato mi ci specchiavo, mi riconoscevo, mi piacevo; talvolta le definivo i miei alibi, come se mi dessero sempre ragione. Ne ho parlato con il maestro e lui mi ha rivelato che quelli non erano i miei alibi, ma i suoi Angeli...
Alessandro Orlando
Gli angeli di Pino Deodato
Partiamo dal titolo di questa mostra, Gli angeli di Pino Deodato, che ci prende per mano e ci conduce nell’intenso snodarsi del suo percorso. Il riferimento si svela nella scultura in terracotta L’angelo custode, che assume valore di emblema da cui stilla, come preziosa essenza, la poetica di Deodato. Il soggetto infatti, è uno dei primi lavori scultorei realizzati, tra i prediletti dall’artista. Attiene al piano del filosofico e riverbera di simbologie tratte dalla dottrina Zen e di una coscienza cosmica che si abbevera alle fonti della creatività, tramite una dicotomia degli opposti che mira all’unità.
Questa concezione è sottesa nell’arte di Pino Deodato e si concreta nell’idea di accompagnare il viaggio dell’Io, come traspare da quel gesto di intimo abbraccio dell’angelo. In tal modo si annodano tra loro, indissolubilmente in un legame di fiducia, due esseri dotati di eterogenee nature. Un’ambivalenza, quindi, che ne richiama subito un’altra nell’apposizione concettuale – immanente, poiché il tema metaforico viene narrato tramite la sostanza tangibile della terracotta. Emerge il motivo del duplice, o meglio degli opposti che si riecheggiano a generare l’unità, caro a Pino Deodato che sovente l’utilizza nei suoi lavori, metodo di indagine speculativa ma che riesce sempre nel prodigio di attivare emozioni profonde.
E così egli lavora su due dimensioni, quella media e la piccola, con tecniche plastiche ma anche pittoriche, infonde un soffio leggero nelle sue figure di terracotta, effonde un’aura scultorea nelle sfere galleggianti dipinte. Il fil rouge è da ricercare nell’incanto del “sospeso”, che avvolge le opere su tela ma, altresì, le sculture. Il colore è il primo elemento di forte pregnanza, steso in pennellate quasi liquide che lasciano trapelare una materia mai rigidamente definita, nella seduzione di sfumature violette ed indaco date dall’alchemica unione dei blu e dei rosati. Un colore che suscita un’atmosfera incorporea con un afflato d’intima poesia. Lo spazio è l’altra sostanza vitale, che ci trasporta in luoghi - non luoghi, entro atmosfere rarefatte ed impalpabili, in una bolla dove ogni ritmo della quotidianità è annullato, che respira una sua speciale melodia aerea e filosofica. Ma Pino Deodato arricchisce questa gamma con ulteriori screziature, attraverso il gioco dei sensi nel quale l’opera è anche proscenio teatrale, e noi siamo invitati a partecipare dello spettacolo. Ed altresì le luci ed ombre, tessuto connettivo dell’espressione dell’artista, riecheggiano il teatro nei suoi gangli vitali. Questa consapevolezza consente all’artista di ricreare visivamente una “comicità dell’assurdo” che ha attinenze con il pensiero di Eugène Ionesco e Samuel Beckett. Prendono vita alcuni personaggi memorabili della poetica di Deodato, su tutti L’artista o Il mangiatore di lucciole, che se ne ciba per meglio discernere, metafora di una condizione umana tesa ad una migliore condizione di vita, anch’essa intrisa di significati Zen.
Il fascino dell’arte di Deodato sta anche nel consentircene il libero disvelamento, nell’intuizione di uno sguardo puro, nella malia del gioco colto, nell’interrogarsi alla ricerca di ciò che è celato al di là dell’orizzonte, stimolo vibrante che irradia nelle nostre essenze più intime.
Milena Zanotti
PINO DEODATO
Cenni biografici
Il cammino di Pino Deodato è inziato a Nao di Jonadi (Vibo Valentia) nel 1950. Tuttora vive e lavora a Milano. Deodato narrando la storia dell’uomo si esprime con la pittura e la scultura, con quella ricerca del dettaglio e del particolare che con naturalezza sanno trasformarsi in un grande senso d’insieme.
L’Artista ci accompagna in questo percorso borderline al confine tra sogno e realtà; la realtà ci aiuta nel cammino di viandanti e accompagna le storie delle nostre vite domestiche. Metafore, allegorie, un viaggio fatto di successi ma anche di sconfitte e delusioni, di piccole gioie ricavate dall’album della propria esistenza, introspezione e voglia di lottare per conquistarsi, nonostante tutto, quello spazio che ciascuno individuo ha e deve avere nell’universo.
Le mostre personali
2013 Gli angeli di Pino Deodato
Orlando Arte, Roncadelle (BS)
Lo scultore innamorato della scultura
Galleria Roccatre, Torino
La campana di Filippo Galleria Plusdesign, Milano
2012 Il tarlo del chiodo fisso
Galleria Progetto Arte, Porto Mirabello, La Spezia
2011 Il Circo dell’Arte
Claudio Poleschi Arte contemporanea, Chiesa di san Matteo, Lucca
2010 EQUI...LIBRI
Galleria Art’events, Torrecuso, Benevento
EQUI...LIBRI Palazzo Terragnoli, Benevento
2009 L’angelo custode
Piccola galleria Maison, Pietrasanta (LU)
Paresaggi domestici
Progettoarte-elm, Milano
2008 La santa scultura Galleria Narciso, Torino
La campana di Filippo
Forte Belvedere, Firenze (con la Galleria Susanna Orlando, Forte dei Marmi)
2007 Parlava agli uccelli perchè gli uomini non ci sentivano più
Palazzo Pantiachi, Regione Toscana, Firenze
2006 La storia della sposa Galleria Klerkx, Milano
2004 Parlava con gli uccelli perché gli uomini non ci sentivano più
Palazzo del Comune di Sedriano (MI)
Gli sposi, il pensatore e il mangiatore di lucciole
installazione per il progetto “Il paese delle viole”, Lonadi (V.V)
Pane e Vino
Centro storico di Mulazzo, Carrara
2003 Silenzio Galleria Narciso, Torino
Panevino Cargo Exsilosdelcacao, Milano
2002 Il sole tramontò alle 17.15 Porto Viro (RO)
Nostro pane quotidiano
Galleria Art’s events, Benevento
San Francesco e il Lupo
Chiesetta S.Bernardino, Sedriano (MI)
2001 Chiaroscuro Galleria Narciso, Torino
La Santa Pittura Galica Arte Contemporanea, Milano
Con riso Galleria Monopoli, Pavia
I Viandanti Palazzo Gagliardi, Vibo Valentia
2000 Boccadirosa Galleria Ambrosino, Miami
1999 Dalla terra verso il cielo e ritorno
Galleria Art’s events, Benevento
1998 I viandanti Santuario di Nostra Signora D’Oropa, Biella
1997 L’elogio dell’attesa
Studio Cristofori, Bologna
Manufatto Galleria Cesarea, Genova
1996 L’Opera rossa
Galleria Susanna Orlando, Forte dei Marmi (LU)
I primari Galleria Cardi, Milano
Un cielo per Vittuone
Comune di Vittuone, sala Consiliare, Vittuone (MI)
1995 Galleria Il Milione, Milano
1994 C’era una volta... Comune di Vittuone (MI)
1993 Proposte d’Arte Galleria, Lignano (MI)
1992 Confine, Galleria Cardi, Milano
1991 Lupus in fabula
Studio Gastaldelli Milano
Per terre e per mani (con Stefano Pizzi)
Galleria Palmisano, Milano
Arte xerofita (con Stefano Pizzi)
Centosei Arte, Bari
1989 Galleria di Porta Ticinese, Milano
Banca popolare di Milano, Sede Centrale
1988 Studio Gastaldelli, Milano
1987 Caffè Letterario Portony, Milano
1986 Galleria Accent, Kaiserlautem Freiburger
Akademie–modell e V.
Gallerie Gerberau, Freiburg
Quelli che sognano
Cooperativa Rinascita, Vittuone (MI)
1985 Marenaio Studio dei Rossi, Verona
Ween Das Gras Hoch Ist Uns Das Meer Tief,
Galleria Panetta, Mannheim
Galleria Pontepietra, Verona
Galleria Steffanoni, Magenta (MI)
1978 Biblioteca Comunale, Vittuone (MI)
1975 Gallerie Alternative, Parigi
Galleria degli Angeli, Riccione (FO)
Galleria Avarez, Oporto
1974 Palazzo Gagliardi, Vibo Valentia
1973 Castello Murat, Pizzo Calabro (CZ)