Pino Pascali – Disegnare una fotografia
Frittelli arte contemporanea è lieta di presentare la mostra Pino Pascali. Disegnare una fotografia a cura di Roberto Lacarbonara, Archivio dell’Opera Grafica di Pino Pascali (Firenze),
Comunicato stampa
Frittelli arte contemporanea è lieta di presentare la mostra Pino Pascali. Disegnare una fotografia a cura di Roberto Lacarbonara, Archivio dell’Opera Grafica di Pino Pascali (Firenze),
In quella straordinaria fucina sperimentale del disegno animato che ha caratterizzato l’esordio del linguaggio pubblicitario nella televisione italiana degli anni Cinquanta e Sessanta, il ruolo di Pino Pascali (Bari, 1935 – Roma, 1968) rappresenta un passaggio dirompente, in grado di innovare la narrazione, l’immagine e il dinamismo dei soggetti, attraverso una produzione ironica, a tratti sofisticata, sempre dotata di grande invenzione e genialità.
Il recente ritrovamento dell’intera sequenza delle tavole originali di Intermezzo 23 – un corto animato disegnato da Pascali per la casa di produzione Lodolo Film nel 1966 e destinato al neonato contenitore pubblicitario del Secondo Canale RAI dal titolo Intermezzo – è all’origine di questa mostra che, per la prima volta, raduna l’intero ciclo di ideazione, progettazione e sviluppo grafico del film, esponendo 51 scene, integralmente ricostruite, composte da pitture acriliche su acetato e grafite su carta.
Protagonisti del curioso “siparietto” ideato da Pascali sono i noti Postero’s, personaggi provenienti da un improbabile “futuro arcaico” alle prese con la scoperta di oggetti archeologici datati “diecimila anni fra”. Adoperando un’antica macchina fotografica a soffietto, un borioso militare, il “Gran Generale”, è in posa al cospetto del fotografo che dispone le attrezzature per uno scatto celebrativo. La realizzazione di questa fotografia si rivela piuttosto problematica, incorrendo nelle ire del Generale che ricorre a esilaranti tentativi al fine di raggiungere – invano – un’immagine appagante, degna di un così celebre committente.
La storia di questa “mancata fotografia” diventa spunto e occasione per indagare il frequente ricorso di Pascali al mezzo fotografico, osservando come l’artista abbia operato, in molteplici occasioni, al di qua o al di là dell’obiettivo: come attore in posa per un film, come interprete performativo accanto alle proprie sculture, come fotografo che cattura immagini per un progetto pubblicitario, o come – nel caso di Intermezzo 23 – un illustratore impegnato a “disegnare una fotografia”.
Accanto ai bozzetti di Postero’s e a una selezione di disegni caratterizzati dall’impiego di supporti, tecniche e materiali fotografici – pellicole, carte emulsionate, ingrandimenti, stampe a contatto, fotogrammi, fotopitture – l’esposizione propone una raccolta di scatti provenienti dalla Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, direttamente eseguiti dall’artista tra Roma e Napoli nel 1965-66, in occasione della produzione pubblicitaria di un carosello per l’azienda Cirio. In mostra anche le immagini filmiche e fotografiche di Pascali nei panni di Pulcinella e di Pazzariello, due maschere napoletane interpretate per lo stesso carosello.
Dalla collaborazione con gli archivi di grandi fotografi italiani – che operarono accanto a Pascali negli anni dell’intensa produzione artistica tra il 1964 e la scomparsa a soli 33 anni nel 1968 – provengono gli scatti di Claudio Abate, Elisabetta Catalano, Marcello Colitti e Ugo Mulas: straordinarie immagini che testimoniano la felice e spontanea performatività dell’artista pugliese di fronte all’obiettivo, non senza indossare stravaganti maschere e travestimenti.